mercoledì 29 dicembre 2010

Charlie Chaplin - il maratoneta


Sono recentemente venuta a conoscenza di una notizia non poco curiosa che non potevo non condividere: Charlie Chaplin era un runner!
E', infatti, assodato che Charlot volesse partecipare alle Olimpiadi di Londra del 1908 e correre la maratona.
Rilasciò, a tal proposito, una dichiarazione al Maurizio Mosca (Frank Vreeland del New York Herald) del Tamigi: "Oggi le persone si meravigliano quando vengono a sapere che, con la mia corporatura esile, riesco a correre per lunghi tratti. Sa, ho i polmoni piuttosto sviluppati e poi le mie gambe si erano formate abbastanza bene a forza di ballare con gli "Eight Lancashire Lads" sul palcoscenico. 
Ero entrato nel gruppo podistico di Kennington, e per me correre una ventina di chilometri non era niente. Anzi, ho perfino preso in considerazione l'idea di iscrivermi alla maratona delle Olimpiadi di Londra, ma più o meno in quel periodo mi sono ammalato. Riesco ancora a correre per quindici chilometri senza problemi. La resistenza e la capacità polmonare non si perdono mai".
Pensate che situazione epica si sarebbe potuta creare se di fianco al nostro Dorando Pietri avesse corso l'inarrivabile Charlie Chaplin.

lunedì 27 dicembre 2010

Incubo Natalizio

Ci tengo a scrivere un post sul mio incubo del periodo natalizio.
Ultimamente i miei gentili compagni di gioco mi propongono un percorso che potrei definire "inquietante". Si tratta di 5km da percorrere partendo dalle piscine Santini e che termina in Val Borago.
In se è un bel giro ma ha tre problematiche se percorso nel periodo invernale e per di più dopo le 19.30: il buio, la salita e il fango.
I due sherpa Clod e Bia non si accorgono mai della mia difficolta, ma tutte le volte arranco a quella prima maledetta pendenza, che potrei paragonare alla prima delle fatiche di Ercole, visto che cerco di andare alla stessa velocita delle due gazzelle con cui mi alleno.
Devo dire che la prima discesa di 100m che si incontra mi è sempre di grande sollievo e mi permette di respirare normalmente prima del rush finale.
Subito dopo la discesetta si parte di gran carriera e si arriva alla vera e propria sfida che porta, dopo 500m di strada asfaltata, all'off road nella piu totale oscurita.
L'arrivo è sancito dalle luci di una abitazione, che probabilmente appartiene ad un temerario che non ha paura dell'umidità della zona e nemmeno di tre loschi individui i quali ogni tanto si avvicinano ansimando al suo portone di casa.
Attendo con ansia l'arrivo della stagione primaverile che, visti anche gli orari sempre più notturni dei nostri allenamenti, ci permetterà di correre con più luce, meno gelo e in nuovi pianeggianti (speriamo!!!) percorsi.

L'arte di correre

Vi segnalo questo libro edito da Einaudi.
E' scritto sotto forma di diario autobiografico e mette in parallelo le due passioni dell'autore: la scrittura e la corsa.
Ventisei (26!) maratone e qualche triathlon sono il filo conduttore di quest'avventura che trae la sua origine, neanche a farlo apposta, ad Atene, sull'epico percorso che ha causato la morte di Filippide.
Giusto per farvi capire il tono del libro e la particolarità del personaggio che lo scrive, vi segnalo che questa prima maratona l'ha corsa da solo, senza rifornimenti e d'estate, il perchè dovete scoprirlo da soli..
A me è piaciuto molto, poi bisogna dire che si fa leggere davvero piacevolmente.
Niente di impegnativo o troppo profondo, un libro perfetto per staccare la spina.
Prossimamente nuova "recensione" di un altro libro che un amico mi ha regalato per Natale e che già volevo prendere da tempo.

venerdì 24 dicembre 2010

Vigilia di Natale

Noi una corsetta ce la facciamo anche oggi e voi?


Buon Natale a tutti!

martedì 21 dicembre 2010

Le somme vanno sempre tirate

L'anno sta giungendo alla conclusione e, come è normale che sia, ci si guarda indietro e si valutano i passati dodici mesi cercando di capire se la nostra esistenza in questa valle di lacrime abbia o meno avuto un senso.
Noi siamo degli eroi - status che abbiamo a pieno titolo acquisito dopo aver portato a termine la prima storica maratona parigina - quindi la nostra esistenza ha, in realtà, sempre un senso.
Partendo da questo postulato cercherò lo stesso avventurarmi nell'analisi della nostra annata da pseudo/psycho-runners.
Nei mesi invernali lo sci la faceva da padrona, la neve fresca regnava nei nostri cuori e quanto risotto mangiare la sera era l'unico motivo che ci spingeva ad arrivare a fine giornata.
Nonostante ciò mai mi scorderò della prima (e spero ultima, ma conoscendomi, e conoscendo il buon vecchio Clodrunner, so bene che è una speranza a dir poco vana) esperienza di corsa sulla polvere bianca.
No non eravamo in Colombia.
No non era un party con Lapo Elkann.
Il luogo era la Val di Fassa e il freddo aveva prodotto in noi il classico "effetto-gamberetto" che solo i maschietti possono capire appieno. 
Sprofondavamo ad ogni passo come Frodo Baggins nella palude della Terra di Mezzo e il freddo ci ghiacciava la barba producendo in noi la simpatica sensazione paragonabile a quella che si prova quando circa un miliardo di aghi trafiggono allegramente la faccia.
Per informazioni chiedere all'affabile Hellraiser
La primaverile fioritura dei peschi e le prime scagazzate dei volatili di ritorno dalla migrazione ci hanno ricordato che era decisamente ora di dedicarsi solo ed unicamente alla corsa.
Se volevamo arrivare a Vienna in una condizione fisica degna di questo nome dovevamo aumentare i chilometri e diminuire i chili, pur essendo molto tentati dal proseguire il letargo e, quindi, diminuire i chilometri e aumentare i chili.
Qui, però, il runner si differenzia dall'uomo comune.
L'uomo comune a marzo crede di avere ancora tempo per presentarsi alla prova mutanda (prova bikini per i più sofisticati) in forma smagliante; il runner, invece, sa che che deve allenarsi il più possibile se non vuole rischiare di arrivare alla maratona di fine primavera invocando una catastrofe naturale di portata mondiale pur di non gareggiare.
L'allenamento è andato abbastanza bene, abbiamo spesso corso senza vestiti in pieno centro per manifestare il nostro dissenso contro una qualunque riforma di un qualunque governo.
La successiva maratona di Vienna ha segnato miglioramenti per tutti.
Solo il Generàl pare (la fonte non è certa) si sia ritirato a 90 metri dalla fine, quando era primo, per andare seduta stante in un night club.
Non sapremo mai la verità.
Il governo del Kirghizistan (paese di cui il nostro condottiero è ambasciatore all'ONU) ha insabbiato la vicenda.
L'esatate ci ha visto rischiare la vita più e più volte.
Only the brave.
Nonostante la calura, infatti, ci allenavamo regolarmente in vista della successiva maratona.
Con l'intento di sfuggire al totale disagio termico, più volte sono andato a correre la mattina presto prima di andare al lavoro per evitare la canicola.
Un disastro.
Un dramma infinito.
A metà mattina mi chiudevo in ufficio, staccavo il telefono e, dopo essermi sdraiato sul tappeto, mi mettevo a dormire fino a sera alimentandomi con qualche flebo di pasta alla carbonara.
Eccomi verso le undici e trenta.
Il calore estivo mi rovina la vita.
Probabilmente sono stato partorito in artide e qui allevato da una famiglia di orsi polari che hanno forgiato il mio carattere.
Per combattere gli inesorabili gradi segnati dal termometro Clod ed io, durante un pigiama party organizzato in nostro onore, abbiamo deciso di darci al mountain running (il fratello nerd dello skyrunning n.d.r.) e ci siamo dilettati in qualche uscita in tal senso,.
Una volta si è aggiunto anche il vorace Cappa il quale, giurando su ciò che ha di più caro al mondo, ci ha solennemente promesso (prima che fosse terminato il primo km) che non sarebbe venuto mai più.
Le foglie ed i capelli hanno iniziato a cadere e l'autunno è arrivato catapultandoci a Monaco dove abbiamo abbattuto ogni record personale.
Il 10.10.2010 è stata una giornata epica: maratona alla mattina, birra dopo la maratona, cambio d'abiti veloce, birra in albergo, panino al burger king come aperitivo e chiusura in grande stile alla birreria HB tra uno stinco di porco e una serie di litri di birra.
La continua enfatica ripetizione della parola birra serve a giustificare la successiva gara di scoregge (più o meno volontarie) che in ostello ci ha tenuto compagnia fino al momento della buonanotte.
Birra.
La disamina finisce con il ritorno del generale inverno che è appena iniziato all'insegna dell'unica emozione per cui vale la pena vivere: la competitività.
Il piano corse/piano di battaglia per il 2011 è infatti degno del miglior Sylvester Stallone.
E se era l'america che doveva avere paura di un Rambo incazzato come un leone a cui hanno appena strizzato le palle, è oggi l'Italia (e la Norvegia) che deve temere un plotone di giovani veronesi il cui unico scopo è quello di confermarsi come inossidabili corridori nudisti pronti a tutto.
Oggi dieci ripetizioni da 400mt.
Son già morto.

venerdì 17 dicembre 2010

Circolo polare artico


Per inaugurare l'inizio della lunga preparazione per Tromso abbiamo deciso di non farci mancare l'acclimatamento. Per questo abbiamo chiesto a Santa Lucia di portarci un po' di clima norvegese.
Lo scorso anno siamo stati proprio dei bravi bambini, considerati i miglioramenti costanti nelle prestazioni: quindi Santa Lucia (che a Verona sostituisce Babbo Natale) ci ha accontentati ed ecco un ottima brezza nordica accompagnata da una soave nevicata.
Com'è carino! Chiudete gli occhi e immaginate: correre felici nel buio, pattinando estasiati sull'argine dell'Adige coi polmoni che bruciano, il vapore che esala a ogni respiro e le guance arrossate; poi rientrare in casa, ancora affannati e venire accolti dal tepore emanato della cucina, che darà rinfrancante ristoro; un bagno caldo, anzi un bagno turco, nel quale lo stesso vapore che prima era sintomo del freddo pungente ora è riflesso di un appagante benessere...
L'idillio che vivo ogni sera, quando torno a casa dal lavoro e la caldaia si è bloccata lasciandomi al freddo, il rafferddore non mi molla e la gola è infiammata il che mi consiglia di saltare la corsa e, dulcis in fundo, mi sono dimenticato di scongelare l'arrosto e mangio schifezze fredde. Da solo. Stasera c'è il cineforum e sono tutti fuori.


sabato 11 dicembre 2010

Skyrunning

Ebbene si.
Da tempo meditavo di iniziare a parlare dello skyrunning su queste pagine.
Mi affascina non poco. E so per certo che anche gli altri blogger-runner provano emozioni vere quando si trovano a tu per tu con i luoghi che fanno da culla a questa folle disciplina.
Sarà che abbiamo un po' il vizio di cercare imprese sempre più degne di questo nome, (che, chissà, magari un giorno tenteremo) sarà che che la montagna è la nostra grande passione, ma sta di fatto che queste gare sono davvero per uomini (e donne!) duri e, per tal motivo, meritano una menzione anche sul nostro blog.
Eccovi, intanto, un piccolo assaggio visivo di tutti i miei successivi sproloqui.
Molti già sapranno di cosa sto parlando, ma per inquadrare l'argomento è necessario definire lo skyrunning. Questo è un termine che racchiude più discipline - tutte che si tengono in alta montagna a minimo 2.000 metri di altezza - tra le quali si annoverano la sky marathon, l'ultra sky marathon e il vertical kilometer.
Dando per assodata la definizione delle prime due (maratona e ultra maratona), vi comunico che il terzo, consiste una semplice e allegra scampagnata che, come dice il nome stesso, si tiene su un dislivello di 1.000 metri ad una  distanza, diversa a seconda del tipo di terreno, che varia in genere dai 3 ai 5 chilometri.
Provate a farvi una gara con un dislivello di 1km.
Ci sarà da ridere.
Per completezza espositiva segnalo che da anni questa disciplina è regolamentata dalla Federazione Internazionale Skyrunning (ISF) che propone, annualmente, un calendario di gare composto da una serie di prove che vanno a costituire sia il Campionato Italiano Skyrunning,  che, e qui viene il bello,  le Skyrunner World Series.
Dal sito ufficiale riporto quali saranno i tracciati che costituiranno proprio le Word Series 2011:
Vertical Kilometer - Mt Elbrus - Russia;
Maratòn Alpina Zegama-Aizkorri - Paesi Baschi - Spagna;
Dolomites SkyRace- Canazei, Trento - Italia;
Course de Sierre-Zinal - Zinal - Svizzera;
Pikes Peak Ascent – Colorado - Usa;
Noi per ora ci limiteremo a cimentarci con il fratello minore dello skyrunning: il mountain running.
Chi si accontenta, gode.
Se, comunque, a qualcuno venisse voglia di fare qualche follia, fate un fischio,.
Il buon Cappa sarà dei vostri.

lunedì 6 dicembre 2010

Midnight sun marathon 2011

In concomitanza con l'inizio ufficiale della tabella di allenamento che ci porterà a Tromso, passando per la mezza di Verona, la Stramilano e la Cortina-Dobbiaco, abbiamo finalmente sbrigato le pratiche burocratiche che ci permetteranno di conquistare la Norvegia all'inizio della prossima estate.
Volo AirBaltic con scalo a Riga, appartamento in centro alla metropoli di Tromso (circa 65.000 abitanti) e iscrizione alla maratona.
Tutto fatto.
Qui di seguito il messaggio che ognuno di noi ha ricevuto al momento della succitata iscrizione e che, infondendoci la carica necessaria richiesta per le grandi imprese, ha dato lo start ufficiale a questa nuova ed appassoniante impresa:
"Dear Runner,
We confirm that we have received your Entry Form for the Midnight Sun Marathon 25 June 2011.
As soon as we have received the Entry Fee you will find your name in the start list for 2011.
We look forward to see you in Tromsø".
Ecco un piccolo assaggio del panorama che farà da contorno alle nostre eroiche gesta:
Dire che siamo oltremodo carichi e gasati è riduttivo.
Si comincia!

venerdì 3 dicembre 2010

Finire o morire?

Mi è capitato più di una volta di essere stremato e cercare di chiudere un allenamento o una gara, ma effettivamente vedere una ragazza di 16 anni con tale forza d'animo quasi mi commuove:



Estratto dal sito Repubblica.it:

"L'ho fatto in onore di coach Tracy, avrei fatto qualsiasi cosa per arrivare", ha dichiarato la ragazza. Jim Tracy, 60 anni, ha scoperto tre anni fa di essere malato di sclerosi laterale amiotrofica. Ma non ha smesso di allenare anche se ha annunciato alla squadra che questa sarebbe stata la sua ultima stagione. Che si è chiusa, grazie a Holland, con una vittoria."

giovedì 2 dicembre 2010

Cominciano gli allenamenti

Ebbene si, dopo svariate peripezie e qualche allenamento "turistico", a seguito delle nostre eroiche gesta in quel di Monaco il 10.10.10, oggi abbiamo inaugurato la strada che ci porterà a raggiungere (o almeno a provare a raggiungere) tutti i molteplici obiettivi che ci siamo prefissi per il 2011.
Si parte con delle ripetute: 6x1000 a RG dei 10.000, recupero 1 minuto e 30 secondi. Vogliamo fare un po' di uscite veloci per potenziare gamba e fiato, entrambi presupposti fondamentali per  fermare le lancette ad un tempo degno di questo nome nelle mezze maratone che ci vedranno partecipanti  a inizio primavera.
Io le ho fatte a 4'25" l'una,  Clod l'ho incrociato che andava circa a 3'50" cercando di abbattere la barriera del suono. Non so se ce l'ha fatta, io ho solo provato a seguirlo  per qualche centinaia di metri e me ne sono pentito clamorosamente.
Siamo abituati agli allenamenti per le maratone, è una specie di nuova esperienza per noi.
Ci brillano gli occhi.
Dai lunghi ed eroici allenamenti infiniti si passa, per qualche mese, all'alta velocità. Quinta marcia, freccia inserita, corsia di sorpasso e avanti tutta.
Chi si ferma è perduto.
Il battesimo della mezza ci attende, senza però dimenticare le nostre origini, che poi sono, e sempre saranno, anche il nostro futuro: i 42km e 195mt.
Per guadagnare in aerodinamicità e limare qualche ulteriore secondo ho deciso che correrò nudo.
I vestiti non servono, rendono schiavi.

lunedì 29 novembre 2010

Who's with me?

E' stato ufficialmente varato il programma di allenamenti in vista di Tromso. Come anticipava Bia, vista la lontananza temporale dell'obiettivo norvegese (25.06.2011), abbiamo definito delle gare di avvicinamento: Montefortiana, Romeo&Juliet Halfmarathon, Stramilano, Cortina-Dobbiaco.
Si nutrono particolari aspettative sulla Stramilano del 27 marzo, perché ci si arriverà con una forma top: personal best. Anche l'organizzazione sarà perfetta, in quanto la nostra amica Melissa P. ha già messo a disposizione il suo loft milanese per ospitarci la sera prima della gara (ha un lettone grandissimo). La notizia, pubblicata ieri sera da Wikileaks, ha comportato l'accettazione con riserva dell'iscrizione alla gara del General per presunto eccesso di testosterone.
Il programma, denominato "Who's with me?" è il guanto di sfida per tutti gli amici che vogliano raccoglierla. Qualcuno di loro potrebbe cogliere l'occasione per avvicinarsi alla corsa, considerato che per una volta corriamo in terra patria e non cerchiamo di escludere tutti scegliendo destinazioni lontane e gare dalla distanza troppo impegnativa per i newbies! Seguiteci, fino a che non saremo un po' stanchini.

L'Arena

Segnalo, per i veronesi, che è da qualche tempo disponibile sul sito del giornale L'Arena un vademecum sugli allenamenti in città e sui diversi percorsi.
Lo trovate a questo indirizzo:

venerdì 26 novembre 2010

Piano di battaglia 2011

Ieri sera ritrovo in grande stile per pianificare le corse del 2011.
Non abbiamo deciso nulla.
In realtà mi sento, però, in grado di poter stilare la seguente tabella di quello che faremo il prossimo anno e ciò grazie alle sparute informazioni che sono riuscito a carpire tra discorsi a caso e risate inarrestabili, in cui, come sempre, primeggiava il Generàl.
- 23 gennaio - Montefortiana - km 21 o 28 (da decidere in base alla preparazione);
- 20 febbraio - Giulietta e Romeo HalfMarathon - km 21;
- 16 maggio - Straverona - km 13 o 21 (da decidere in base alla salita);
- 5 giugno - Cortina Dobbiaco Run - km 30;
- 25 giugno - Midnight Sun Marathon - km 42.
Il calendario è deciso. Non possono essere saltati appuntamenti da nessuno del gruppo neanche in caso di attacco nucleare.
In merito all'ultimo, e più importante, appuntamento della prima metà della stagione 2011 sottolineo che la nostra disorganizzazione in tema di prenotazione hotel sta raggiungendo picchi storici.
Giova precisare che in quel di Tromso, città norvegese che ospiterà la suddetta maratona, ci sono pochissimi alberghi.
E quei pochi sono anche molto cari.
Nonostante le inarrestabili pressioni di Cappa, che come sempre vuole andare in centri wellness che costano cifre iperboliche, abbiamo trovato una specie di campeggio con bunga-bungalow che sembrerebbero carini.
Peccato che manchi l'acqua corrente e il riscaldamento.
Non spaventandoci davanti a nulla, abbiamo lo stesso deciso di prenotare, scontrandoci però contro l'invalicabile muro del Verified by Visa.
Le complicanze inutili della società moderna ci perseguitano.
Dopo aver inserito nomi, date, codici e indirizzi, il computer ci ha chiesto di inserire questa fantomatica password di sicurezza estrema (utile a difendere i nostri inutili conti correnti), che per un motivo o per un altro nessuno aveva.
Il Generàl ed io non ce la ricordiamo, Clodrunner non l'ha mai avuta, Cappa stava ancora mangiando riso e piselli.
Oggi proveremo di nuovo a prenotare, nella speranza di reperire questo benedetto codice alfanumerico prima che tutti gli alberghi norvegesi siano pieni.
Chi l'ha dura la vince.


sabato 20 novembre 2010

Tecnologia e Corsa

Dei tre corridori che scrivono su questo blog posso vantare di essere il più tecnologico e mi sento, quindi, in dovere di mettere un pizzico di informazioni, per l'appunto tecnologiche, in questo nostro concentratore di stupidate.
E' da un po che ci penso e credo che valga la pena affrontare l'annoso problema della relazione tra tecnologia e corsa.
Tutto nasce da quando ho cominciato a rendermi conto che non ero più classificabile come corridore "alle prime armi" ed ho capito che mi serviva qualche cosa che mi aiutasse a migliorare la qualità degli allenamenti.
Come faccio di solito, mi sono buttato a capofitto su internet per capire quale fosse la migliore soluzione tecnologica per raggiungere il mio obiettivo.
La ricerca è cominciata nell'estate del 2006 e al tempo le soluzioni sulla piazza non erano molte e tutte avevano dei prezzi proibitivi. Durante l'estate ho passato una settimana a Londra e lì ho scoperto quasi per caso Nike+. In pratica si tratta di un accessorio che collega l'iPod ad una serie particolare di scarpe e grazie alla rilevazione della cadenza dei passi e a dei calcoli su dei dati forniti all'ipod ti fornisce dati sulla corsa. La soluzione subito mi è piaciuta ma in sostanza dopo circa un anno di utilizzo e con il crescere della mia esperienza mi sono reso conto che lo strumento non andava oltre al concetto di "gioco". In pratica l'errore sulla distanza percorsa è di circa un 10% e la velocità ha troppi picchi rispetto alla reale andatura.
Passata la fase Nike+ e con l'avvicinarsi della prima maratona ho cominciato a cercare sui vari forum/blog quali fossero le soluzioni scelte dai professionisti (non che io mi ritenga tale) e ho capito che tutti andavano verso una unica soluzione: il GARMIN.
L'offerta della ditta americana/svizzera è varia e ovviamente spazia dalle soluzioni più economiche a quelle improponibili.
Alla fine la scelta è stata presa dai miei amici che per il mio compleanno mi hanno donato un Forerunner 205.
Il prezzo dell'oggetto varia a seconda del negozio in cui si acquista e va dai 99 ai 150 euro. Ormai sono quasi 2 anni che lo uso incessantemente e credo che la soluzione GPS (cioè con l'ausilio del posizionamento satellitare) sia la migliore grazie ad una precisione ottima. Ora sul mercato ci sono nuovi modelli GARMIN tra cui consiglio il Forerunner 110 che si trova su ebay a 175 euro completo di fascia cardio (che io comunque non userei).
Di recente ho notato che dal vecchio sodalizio Apple/Nike che aveva partorito Nike+ è nata l'applicazione per iPhone dedicata al running.
Non ho avuto possibilità di provarla, ma le funzionalità che il software in abbinamento con l'iPhone offre sono molte.
La cosa più interessante è sicuramente la possibilità, senza l'ausilio di un computer, di analizzare la propria prestazione immediatamente sul telefono. Con google maps si può vedere di preciso dove si è corso e controllare i parziali.
Le vecchie funzioni del Nike+ sono ancora disponibili e la più degna di nota è la PowerSong che permette, in fasi di calo di prestazione, di caricarsi con la canzone che più stimola il vostro corpo.
Oltre a questo l'applicazione per iPhone ha addirittura un sistema di motivazione che aiuta i più pigri a convincersi a battere i propri record di distanza e velocità.
Provare per credere.

Per gli interessati allego un video:

giovedì 18 novembre 2010

Principianti allo sbaraglio

Ultimamente mi capita che parlando di corse e maratone - discorsi che per somma gioia di amici e morosa vengono da me riproposti con la stessa frequenza con cui si riproducono i conigli - il mio ascoltatore mi tratti come se fossi Charles Manson.
Ma io non sono pazzo.
Credo.
Più volte tutti noi, nella nostra duplice veste di blogger e runner, invitiamo persone di ogni razza, sesso e paese a correre al nostro fianco qualche sera o alla mattina della domenica
Purtroppo le risposte sono sempre negative. Inspiegabilmente negative.
Sembra che incutiamo timore o che, come sopra anticipato, siamo dei matti da cui stare alla larga.
Pare infatti sia credenza comune che, in relazione ad ogni nostra uscita di corsa, il nostro rientro a casa sia subordinato all'aver portato a termine almeno una maratona.
Fortunatamente non è così. Non facciamo 100km a settimana e per andare a dormire le scarpe da corsa le togliamo.
I calzini li teniamo comunque per sicurezza.
Visto che certi amici vorrebbero correre con noi, ma non si sentono alla nostra altezza (il che, badate bene, è una follia in quanto siamo solo quattro agorafobici che trovano la loro dimensione in qualche ora settimanale di sano sport-svuota cervello), ci capita spesso di sentirci porre la fantomatica domanda: "ma se volessi cominciare a correre cosa dovrei fare?".
Posto che potrei essere scortese e rispondere con un semplice: "appoggia il telecomando, alza il culo e mettiti le scarpe", a volte mi scopro prodigo di consigli per coloro che ne abbisognano.
A volte.
A tal proposito, tra uno sproloquio e l'altro, credo possa essere utile usare queste pagine per raccogliere quelle che ritengo possano essere le "dritte" necessarie per tutti coloro che intendono avvicinarsi al magico mondo della corsa.
Nulla di nuovo sotto il sole, ma mi pare che le idee spesso siano troppo confuse.
- n.1, abbigliamento: pantaloncini e maglietta possono essere anche quelli di flanella che usava vostro nonno quando giocava nel Pizzighettone F.C., saranno fastidiosi e vi faranno sudare un sacco (l'abbigliamento tecnico nella vita è tutto) ma si tratta solo di fastidio.  Mi raccomando  invece le scarpe. Sono l'unico modo per salvaguardare le ginocchia e le caviglie. Bastano 50 €. Non si risparmia sulla salute e poi mica dovete comprarvi un paio di Air Nike Pump Supercazz;
- n. 2, cibo e fumo: cercate, soprattutto agli inizi, di andare a correre a stomaco vuoto e razionalizzando un minimo le sigarette nelle ore antecedenti alla corsa. Non vi serve assumere merendine, zuccheri vari, gatorade o redbull. Non state andando in missone in Mongolia nel deserto dei Gobi;
- n. 3, dopo la corsa: non sentitevi autorizzati ad iscrivervi alla tanto quotata competizione di chi mangia più big mac (leggesi non abbuffatevi) solo perchè avete corso mezz'oretta. Per correre meglio la volta successiva dovete cercare di perdere qualche kg. Niente di che, ma non fate l'errore di credere che la sola corsa basti a dimagrire. E' un'affermazione tanto vera quanto quella secondo cui io ieri sia stato rapito dagli alieni;
- n. 4 quanto correre: se iniziate da zero o venendo da sporadica attività sportiva andateci piano. Un po' di stretching - prima e dopo l'attività - è caldamente raccomandato. Una tabellina per prendere confidenza potrebbe essere la seguente, sempre parametrata su tre uscite a settimana ed alternando tutte le volte corsa lenta a passeggiata rapida, mai fermarsi però:
° prima settimana: 30 minuti a uscita
° seconda settimana 40 minuti a uscita 
° terza settimana 50 minuti a uscita 
° quarta settimana 1h a uscita
ora cominciate a correre sempre (corsa lenta), basta camminare:
° quinta settimana 30 minuti a uscita 
° sesta settimana 40 minuti a uscita 
° settima settimana 50 minuti a uscita 
° ottava settimana 1 h a uscita
In meno di tre mesi riuscirete a correre un'ora al vostro ritmo senza fare più molta fatica. Se invece avete già un po' di allenamento sulle spalle iniziate dalla quinta settimana. In ogni caso lasciate a casa il cronometro, dovete solo far strada, non vi serve sapere quanto tempo ci mettete. 
A questo punto potrete iniziare a reperire una tabella per allenarvi a fare almeno 10km a buon ritmo. 
Qua però mi fermo, Clodrunner o Albanesi sono gli unici che possono scientemente trattare il controverso argomento tabelle.
Io sono un po' somaro in questo campo. Mi faccio appendere una carota alla visiera del cappello e la rincorro finchè non la prendo.
Per ora non ci sono riuscito, ma la prenderò prima o poi.
Giuro che la prenderò.

martedì 16 novembre 2010

Resurrexit!


Dopo aver vinto la morte ed aver spostato il masso di tre tonnellate che chiudeva il mio sarcofago, sono tornato!
Peccato che sia tornato nelle fattezze di cadavere: dopo aver corso a Monaco in 3h17' ho praticamente smesso di correre ed ora arranco a 4'50" al chilometro. Passerà anche questa, lo spirito di Filippide mi salverà.
Durante la mia assenza i mezzocaffèboys non si sono certo fermati, ed hanno proseguito la loro opera di runnerizzazione del mondo, partecipando come special guests a tutte le non competitive della provincia (un po' come Costantino Vitagliano fa con le serate in discoteca). Oltre a tale meritoria opera hanno imbastito progetti folli per il 2011.
Obiettivo principale dell'anno sarà la Midnight Sun Marathon: il 25 giugno a Tromso (Norvegia). Non siamo ancora iscritti, ma abbiamo già il volo aereo, che prevede un ottimo scalo a Riga, dove il General si fermerà per un massaggio speciale rilassante. L'acquisto è andato più o meno così: in un messaggio su facebook qualcuno ha fatto notare che si sarebbe dovuto prenotare con anticipo e tre minuti dopo il vecchio Doc ha prenotato per tutti anticipando circa dodicimila euro. Quanto all'iscrizione mi è venuto un colpo quando ho visto che ne costa 600. Per fortuna poi mi è venuto in mente che la Norvegia non adotta la moneta unica e si tratta di 600 corone norvegesi, attualmente pari a 73 euro.
Tutto a posto dunque, si procede! Visto che ora ho l'animo libero da pesi, il 2011 sarà l'anno dei record e la preparazione sarà maniacale con tanto di mezze maratone invernali per viaggiare come dei caccia. Considerate le grandi ambizioni per l'anno a venire, il General mi ha ufficialmente delegato alla predisposizione dei piani di allenamento, cosa che farò con l'ausilio di un software usato negli anni ottanta dalla nazionale della Germania Est per la preparazione del famoso nuotatore olimpionico Otto Waschen.

domenica 14 novembre 2010

100 maratone in 140 giorni

Per la serie mission impossible, oggi vi proponiamo questo thriller dal ritmo incalzante.
Il protagonista è americano, lo scopo è nobile. Si tratta infatti di un padre che correrà da una costa all'altra degli Stati Uniti al fine di raccogliere fondi per cercare di guarire la figlia ventenne malata di schizofrenia.
L'impresa che, come da titolo, consiste nel percorrere 100 volte i fatidici 42 km e 195mt è iniziata il 2 ottobre e si concluderà a metà febbraio.
In bocca al lupo!

p.s. se volete seguirlo ha un blog: link.

lunedì 8 novembre 2010

37a Sgambettada ta i campi e l'Adese

Continuano gli allenamenti in gare non competitive in giro per Verona.
Questa volta tocca alla Sgambettada a Madonna di Campagna (San Michele Extra).
Ritrovo ore 8 e zerozero sotto casa dell'ormai immancabile organizzatore Bia che puntuale si fa trovare al coperto nell'atrio della sua residenza.
Lo raggiungo pensando già che il buon Generale ripetesse l'invio del messaggio "..stamane salta.." della scorsa volta.
Invece no.
La pioggerellina leggera non promette nulla di buono, ma la cosa non ci spaventa neanche lontanamente. Tempo 10 minuti e il Generale arriva con la fidata Polo, sempre più a pezzi, sulla quale saliamo al grido di "BUNGA BUNGA".
Giungiamo alla partenza e cerchiamo un parcheggio in mezzo ad una bolgia non normale dovuta alla grossa affluenza in una zona dove i parcheggi scarseggiano anche in condizioni normali; non dandosi mai per vinto il Generale sistema l'ammiraglia in curva, sulle strisce, con una ruota sul marciapiede.
Con una multa quasi sicura in tasca ci dirigiamo verso il solito banchetto di benvenuto per l'acquisto dell'iscrizione. Il classico euro pro capite ci basta e tra svariati colleghi "Latin Marathon Lovers" partiamo con la solita crisi per capire dov'è effettivamente la partenza.
Emozioni da non competitive.
Questa volta la manchiamo di soli 500 metri, ma i chilometri segnati lungo il tragitto sono perfetti.
Il percorso è vario e passa talvolta su strade asfaltate e talvolta nelle braccane più ostili neanche fossimo in un bosco.
Mi ritrovo ovviamente pieno di fango fino al ginocchio.
Il pessimo tempo, che in questo periodo non da tregua, ha trasformato ogni strada bianca in un percorso ad ostacoli tra pozzanghere per noi podisti che cerchiamo di arrivare a casa puliti per non essere presi a male parole da madri e morose.
Al quarto o quinto chilometro perdiamo il generale che sceglie il percorso da 10km, mentre io e Bia arriviamo in tranquillità al sedicesimo km con in mente il solo pensiero di mangiarci un santo panino.
All'arrivo solite scene di ordinaria follia di gente che pare che a casa non veda cibo da due mesi o più: fette biscottate con la marmellata, coca cola, the caldo sono gratis e la fanno da padrona.
Il panino del bar del campo di calcio vicino alla partenza costa un euro e secondo me è l'euro meglio speso dell'ultimo mese.
Panino 4 life.

Edit: l'ha scritto Cappa il post, ma con il mio account, probabilmente ha bevuto troppo vino novello a cena. Questo giusto a titolo informativo, sennò sembro un pazzo dalla duplice personalità che scrive in terza persona.


New York City Marathon 2010

Noi non c'entriamo. 
Non ci siamo andati, forse ci andremo, forse no, si vedrà.
Ne parlo perchè ho appreso ieri sera che proprio questa edizione della NYCM ha segnato il ritiro dall'attività agonistica del buon vecchio Haile "Gebre" Gebreselassie.
Il recordman mondiale della maratona si è infortunato a metà gara, non ha proseguito e ha capito che la sua carriera finiva qui.
Un pezzo di sotoria dell'atletica leggera appende gli scarpini al chiodo e saluta tutti.
Vi rimando a un'articolo de La Stampa di oggi che parla di lui. Leggetelo.
A ciò aggiungo facendo i complimenti al nostro personale etiope-veronese Paju che, a un mese dalla maratona di Monaco (chiusa in 2h e 34min), ha portato a termine anche quella di New York in 2h e 42min.
Bravo!

mercoledì 3 novembre 2010

Può piovere per sempre

Ebbene sì, a grande richiesta è arrivata la stagione delle piogge e, contemporaneamente, è giunto il momento per il runner di correre con le pinne e la muta da sub.
Il nord est del nostro bel paese è addirittura in ginocchio a causa di alluvioni, straripamenti di fiumi e diluvi universali.
Tuoni, fulmini e saette insomma.
Anche i dintorni del veronese non sono stati da meno.
Lunedì, infatti, durante una corsetta di 10 km in uno dei nostri soliti percorsi ci siamo imbattuti in un torrente in piena dove prima c'era una strada. Già domenica sera l'acqua stava cercando di sostituirsi all'asfalto, ma noi, ormai fradici per le secchiate che ci cadevano in testa direttamente dall'Olimpo, ci siamo disinteressati del grave e mortale pericolo cui potevamo incorrere e abbiamo proseguito indomiti facendo l'unica cosa che c'era da fare: guadare.
Lunedì purtroppo sarebbe servito un aliscafo per proseguire, quindi abbiamo deviato dalla strada maestra, consapevoli che essere sconfitti dalla poderosa forza della natura ha comunque un sapore dolce.
Questo è l'autunno e a noi piace perchè è il preludio dell'inverno, la stagione perfetta, la stagione della neve.

Pascoli, Giovanni - Novembre
Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore...

Ma secco è il pruno e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.

Silenzio, intorno; solo, alle ventate
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cadere fragile. E' l'estate,
fredda, dei morti.

domenica 24 ottobre 2010

37a Scarpinada de San Crispin

Dopo l'impresa in terra germanica si riparte con le uscite vicino casa per far valere la nostra superiorità nei confronti dei tanti podisti Veronesi. Il nostro capo organizzatore Bia propone al gruppo la "Scarpinada de San Crispin" in quel di Bussolengo a 10 minuti dalla splendida e unica città di Verona.
Aderisco a gran voce e con il Generale ci si da appuntamento ore 7.45am sotto casa del Bia dove il Generale ci porterà con l'auto senza targa verso Busso. Alle 8 io e Bia cominciamo a perdere le speranze di veder arrivare il Generale.
La conferma non si fa aspettare e giunge con un sms telegrafico: "No, per stamane salta".
La prode carrozza dell'unico mio compagno rimasto ci porta in un parcheggio stracolmo vicino alle Sorelle Ramonda dove ci rendiamo subito conto dell'ottima organizzazione. Ci spogliamo e ci avviciniamo alla partenza che, come nel caso di tutte le gare non competitive, è una vera e propria impresa trovare. Alla "partenza" c'è il solito camion addobbato a palco con tanto di DJ, che propone una straordinaria "Laura PASINI" (senza la U) che canta in spagnolo, e un mitico speaker pressochè incomprensibile che cerca di parlare in italiano senza far notare che lui conosce solo il dialetto.
Pronti e via.
Partenza in discesa velocissima per 4km in cui si vedono personaggi di ogni tipo tra cui alcuni con sigaretta in bocca e alcuni con il bastone che tirano porchi di ogni genere.
Dopo la discesa arriva la salita e chiaramente il buon Bia ha dovuto subire le mie imprecazioni che nell'umido bosco si sono perse tra quelle di tutti gli altri improvvisati "mountain runners".
Sul percorso i Km segnalati erano palesemente inseriti in modo casuale e al Km10 (in realtà Km9) ci ritroviamo al rifornimento organizzato al forte "Leopold" dove facciamo (per colpa mia) una piccola pausa. Da lì, il resto della corsa è in discesa o falso piano e ci godiamo lo splendido paesaggio discutendo di quanto siamo fortunati ad essere Veronesi.
Arrivati in parata al Km16, ci ritroviamo al camion/palco sul quale il DJ propone il brano "La Pearà l'è la tradision de la me cità" e abbracciandoci mangiamo un ottimo paneto con il salame.
Tirando le somme: ottima organizzazione, ottimo percorso e ottimo costo (1€).
La prossima volta pacco gara con grissini e dolcetti.

mercoledì 20 ottobre 2010

Munchen Marathon'10 - Dopo

Si dice al termine di un racconto che "il resto è storia".
Credo però che valga la pena di fare un'ultima riflessione sulla nostra avventura bavarese per poi porre definitivamente la parola fine su tutta questa faccenda.
Mentre tornavo in Italia con il Generale e Cappa non ho potuto non notare le crisi deambulatorie che hanno colpito tutti noi seppur con una portata diversa.
Guardando Cappa che, dall'alto delle sue 3 ore e 47 minuti, prende la rampa degli handicappati invece delle scale, seguito a ruota dal Generale, non ho potuto non provare ammirazione.
Certo ammiro Clod perchè si allena con una costanza disarmante (e infatti i risultati gli danno ragione, è il migliore di noi), ammiro me stesso per qualche motivo che ora non mi soggiunge, ma ammiro anche quei due somari.
Sono partiti consci del fatto che, a causa del loro allenamento incompleto, avrebbero visto la Madonna in persona dal km 30 in poi e che il giorno dopo - giorno lavorativo - sarebbe stata una tragedia anche solo andare dalla scrivania alla fotocopiatrice.
E così è stato.
Nonostante tutto e con la previsione dell'evento, hanno accettato il rischio e hanno corso.
Nel diritto penale si chiamerebbe dolo eventuale.
Nella realtà dei fatti le persone normali la chiamano follia.
E' comunque una follia innoqua che dimostra come delle persone qualunque con la testa un po' dura possono togliersi delle soddisfazioni che, probabilmente, molti non possono neppure comprendere.
Non è una questione di essere fissati con cazzate come la forma fisica o con la dieta di turno, è solo voler dimostrare a sè stessi di poter fare qualcosa che corona mesi di fatica (indipendentemente dal numero e dalla durata degli allenamenti) e di sacrifici.
Qualcosa che molti dicono di poter fare (e che effettivamente potrebbero fare) ma che neache iniziano perchè non sono disposti a soffrire.
Ora mi fermo sennò gli asini in questione scambiano i miei sproloqui come un elogio e per la prossima maratona si allenano ancora meno.
Non c'è una morale, era solo una constatazione. Una sorta di buonismo mascherato da auto-esaltazione del gruppo.
Per dirla in termini semplici: bravi tutti.
Ah, la prossima nostra maratona pare sarà a Tromso, in Norvegia.
Ma questa è un'altra storia.

lunedì 18 ottobre 2010

Un anno di corsa

Vi segnalo questo articolo uscito sul corriere di oggi.
Parla di un uomo che ha corso per un anno di fila, inanellando più di 27mila km con una media di oltre 70 km al giorno.
Tutti i giorni.

mercoledì 13 ottobre 2010

Munchen Marathon'10 - Durante

La serata pre maratona è stata (come al solito) caratterizzata da una lunga ed estenuante ricerca di un piatto di pasta.
Una volta seduti a tavola siamo stati serviti da un signore italiano completamente pazzo che, mentre ci costringeva ad ordinare cosa voleva lui (forse in cucina non c'era altro), fingeva di capire qualcosa di maratone.
In realtà più parlava sconclusionatamente più dava evidente sfoggio dell'unico ingrediente di cui la cucina era sicuramente piena: farina bianca.
Risolta la pratica cena, e denunciato alle autorità del luogo il proprietario del ristorante per eccesso di idiozia, ci siamo tutti concentrati, prima di lasciarci andare tra le braccia di morfeo, sull'altro grande problema che tormenta tutti noi la sera prima dei quarantadue chilometri: Cappa che non va di corpo.
Che schifo direte voi.
E fate bene.
Noi non parlavamo d'altro e ognuno dava la sua soluzione. La più ragionevole che mi pare di ricordare consisteva nell'uscire nudo al freddo fuori dall'ostello in modo da auto indursi una sorta di cagotto fulminante. Cappa purtroppo ha deciso di tenersi tutto dentro, correndo così la maratona con un fardello di circa cinque-sei kg di scorie nucleari.
Dopo una notte caratterizzata dal rumore della guardia privata del General che piantonava la nostra porta, abbiamo fatto la solita colazione a base di fette biscottate, marmellata e cotechino e ci siamo diretti alla partenza dalla gara.
Tutti carichissimi. 
Io mi sentivo il re del mondo grazie a dei fantastici pantaloncini sgambati con i colori della Germania regalatemi dalla punta di diamante la mattina stessa.
Per una volta siamo riusciti a posizionarci abbastanza vicini alla linea della partenza, ma, ovviamente, un minuto dopo lo start ci siamo subito persi di vista dati i ritmi gara completamente differenti.
La gara è andata via liscia, il percorso era bello, la giornata stupenda e la gente sul percorso era più carica di noi.
Uno dopo l'altro abbiamo tagliato il traguardo posto all'interno del suggestivo stadio olimpico e, dopo esserci abbuffati di brezel e banane, ci siamo diretti al banchetto dove serivano la birra.
Con mezzo litro di nettare divino in mano ci siamo adagiati sulle transenne in attesa del nostro condottiero. Il General, infatti, a causa delle numerose missioni nell'est Europa non era riuscito ad allenarsi bene e il suo unico obiettivo era arrivare in fondo vivo.
Quando ormai le speranze stavano scemando del tutto ed il telegramma alla famiglia stava per essere spedito ecco l'imponente sagoma del nostro amico entrare nello stadio tra due ali di folla.
Subito ci siamo catapultati verso di lui brandendo la nostra preziosa birra, ma lui, in completa trance agonistica, ci ha riconosciuto a stento.
Nella mia qualità di suo più vecchio seguace sono andato ad accoglierlo con una corona d'alloro subito dopo il ritiro medaglie.
Il suo volto era tirato dalla fatica, le sue gambe tremavano dal dolore, il suo parrucchino era quasi del tutto staccato. 
Nonostante tutto non ho neanche fatto in tempo a preoccuparmi della sua salute. Quando mi ha chiesto come prima cosa: "ma la birra è gratis?!", ho subito capito che andava tutto bene.

martedì 12 ottobre 2010

Munchen Marathon '10 - Prima

Questa volta credevamo proprio di essere partiti male.
I presupposti per la catastrofe c'erano tutti.
Seduti sugli allori dell'impresa viennese, abbiamo tardato nel definire il successivo appuntamento, finchè, una sera di mezz'estate, ci siamo ritrovati a dover decidere senza avere più tempo per pensare.
Per impegni lavorativi, di studio, amorosi (questo vale solo per il Generàl) e  soprattutto psicologici abbiamo scelto come periodo la metà di ottobre ove le gare fattibili erano solo due: Lago di Garda o Monaco. 
Il Lago di Garda è a mezz'ora da casa nostra quindi la scelta era semplice: Monaco.
Ci piacciono le cose semplici.
Fatto il passo estremo dell'iscrizione e pianificato una tabella di allenamento ci siamo gettati a capofitto negli allenamenti.
Non è assolutamente vero.
Con luglio e agosto di mezzo, da veri lucignoli, abbiamo bigiato vari allenamenti fino a ritrovarci a settembre a dover dare tutto per evitare di morire in Baviera.
Come ogni asino che si rispetti, infatti, i mesi prima degli esami abbiamo fatto la bella vita e la settimana prima dell'interrogazione ci siamo chiusi in casa a studiare con la coscienza sporca.
Fortunatamente, conti alla mano, siamo stati graziati da San Gebreselassie ancora una volta, forse perchè alla fine, anche se non sembra, siamo (quasi) degli atleti.
La disorganizzazione è comunque proseguita fino al momento della partenza, ed ha raggiunto l'apogeo con la prenotazione casuale di un ostello rivelatosi essere peggio di quello descritto da Eli Roth nel suo recente film.
Anche il successivo viaggio non è stato da meno: in tre siamo andati la sera prima, altri quattro sono arrivati il giorno successivo circa dieci ore dopo il previsto ed uno, la punta di diamante, si è presentato al ritrovo prefissato direttamente dalla Svizzera, guidando una macchina munita di apposita spia luminosa, prontamente ignorata dal pilota, che segnalava l'imminente esplosione del mezzo.
Dopo queste peripezie degne di fantozziana memoria ci siamo ritrovati tutti al ritiro pettorali posto in prossimità dello stadio olimpico.
Qui, guidati dal Genràl in totale stato confusionale e in balia di informazioni erronee, abbiamo impiegato venti minuti a trovare il banco di consegna del nostro pettorale, dove, previ acquisti inutili a costo ovviamente elevatissimo, abbiamo ritirato il pacco gara,.
L'ultimo gesto che restava da compiere era comperare la t-shirt celebrativa della maratona. 
Detto e fatto.
L'unica cosa è che io ho comprato una taglia s da donna e sto ancora cercando di capirne il perchè.
Espletate tali formalità siamo tornati sani e salvi al maniero che ci ha ospitato, nonostante i plurimi tentativi di omicidio di massa perpetrati dalla punta di diamante che, con l'affidabile autovettura di cui sopra, ha attraversato la città con uno stile di guida degno del compianto Colin McRae.
A questo punto credevamo che solo un frugale e veloce pasto ci avrebbe ora separato dalla branda, ma, invece, il bello doveva ancora arrivare.

lunedì 11 ottobre 2010

Fatta anche questa!

Con grande soddisfazione torniamo da Monaco "vincitori"!
Siamo tutti riusciti a migliorare il nostro tempo:
- General 4 h 35 min
- Clod 3 h 17 min
- Cappa 3 h 47 min
- Bia 3 h 40 min
Avanti verso l'infinito e oltre!

mercoledì 29 settembre 2010

Siamo agli sgoccioli

Domenica scorsa ultimo lungo da 32 km.
Questa domenica mezza maratona in scioltezza e poi i giochi sono fatti.
La maratona di Monaco è alle porte. Le chiacchiere stanno a zero.

giovedì 23 settembre 2010

39° Marapergola

Sottotitolo: tre idioti allo sbaraglio.

Anche quest'anno, seppur in formazione ridotta, siamo andati a fare questa garetta non competitiva in mezzo ai più bei vigneti della provincia veronese.
Agli ordini del Generale c'eravamo solo Cappa ed io, ma correvamo anche per l'onore dell'amico Clod rimasto a far bagordi nell'ultima campagna russa portata vittoriosamente a termine, dal nostro grande condottiero (v. post precedente).
Tornando alla nostra gara, la parola che la riassume meglio è sicuramente idiozia.
Il perchè è presto detto.
Giunti in loco alle ore 8.30, dopo aver pagato l'onerosa iscrizione (1 euro), subito partivamo dando, fin dai primi metri, sfoggio della nostra grande intelligenza tattica; senza tanti fronzoli, infatti, iniziavamo a correre seguendo, come un branco di pecoroni, il percorso che ricordavamo dallo scorso anno.
Tutto proseguiva per il meglio, se non per un piccolo particolare: dopo 3 km percorsi, decine e decine di partecipanti si ostinavano a correre nel senso inverso al nostro.
Ovviamente noi, mai domi, proseguivamo l'inarrestabile avanzata con la convinzione che l'errore fosse altrui e non nostro.
Una volta verificato che, stranamente, tutti avevano ragione e noi torto, chiedevamo - ad un informatissimo organizzatore dalla faccia sveglia - indicazioni per il percorso da 19 km (quello che, fin da subito, volevamo fare).
Seguendo le chiare direttive di quel simpatico signore ci siamo incredibilmente trovati, dopo 10 km, quasi al traguardo!! Noi però, incaponendoci oltre il limite dell'umana comprensione, ricominciavamo dall'inizio il percorso da 19 km e lo portavamo a termine ultimissimi e arrivando ad ogni rifornimento quando gli addetti (leggesi le signore del luogo) stavano letteralmente sbaraccando tutto.
Tra un sorso d'acqua gasata, un biscotto vecchio, un paio di zollette di zucchero e 29 km ondulati abbiamo comunque tagliato il traguardo a testa alta.
Domenica questa altra non competitiva nella provincia veronese.
Faremo di tutto per trovare il percorso giusto.
Alè!

domenica 19 settembre 2010

Terza fermata alla sorte. La pianificazione è tutto.

Venerdì sera ultimo scorso ci siamo trovati al gran completo per l'ormai consueta cena pre-maratona al nostro ristornate di fiducia: la Sorte.
Segnalo subito che oltre ai maratoneti (presenti tutti tranne il dottore, fuggito in Cina per motivi fiscali) c'erano anche delle giovani e carine ragazze, tra cui ovviamente la nostra immancabile madrina, obbligate a presenziare contro la loro volontà. In particolar modo sono meritevoli di menzione le sei fanciulle russe con cui si è inaspettatamente presentato il General.
"Frutto dell'assedio di Leningrado terminato vittoriosamente un mese fa", ha anacronicamente sentenziato il nostro condottiero.
Definita la formazione è il caso di chiarire lo scopo del convivio: come sempre in queste cene la finalità dichiarata e vidimata è trovarsi per pianificare, decidere e stabilire.
Come sempre nulla di tutto ciò è stato fatto.
Tra la gente che viene a Monaco in momenti completamente diversi del fine settimana con mezzi di trasporto indefiniti (le uniche certezze sono Clod con la bici di Fabian Cancellara e il Generale con il suo Concorde personale, l'ultimo esemplare rimasto al mondo) e la totale incomprensione su quante notti prenotare per quante persone, l'unico dato certo della serata è stato il cibo ingurgitato dai presenti.
Questo può essere infatti descritto in quantità "N" tendente all'infinto.
Perchè noi mangiamo tanto, ma corriamo tantissimo, quindi, finchè il fisico regge, ce lo possiamo permettere.
Da segnalare, tra i presenti, il ritorno della punta di diamante che aveva fatto sognare il popolo parigino circa un anno fa con un'ottima prestazione ad allenamento nullo e la presenza dell'under 30 probabimente più veloce di Verona che con i suoi 80km settimanali ci mette tutti al nostro posto.
Il morale della favola è semplice: i primi di noi partiranno in avanscoperta la sera di venerdì 8 ottobre per poi venir raggiunti dal resto del gruppo nella giornata di sabato.
Devo dire che ho tastato un po' il polso della situazione - interrogando tutti, uno alla volta, in un confessionale allestito appositamente dalla signora Paola - ed ho capito che c'è un'attesa che viene vissuta molto intensamente da ogni membro della spedizione germanica.
Approfondendo l'interrogatorio con i ribelli del gruppo (Cappa su tutti) ho poi capito che la logorante suddetta attesa, e la conseguente tensione, è soprattutto per le birre che verranno bevute al termine della maratona.
Comunque il 10.10.2010, vero giorno del giudizio, si sta avvicinando e noi, come sempre, siamo pronti ad affrontarlo (??).

giovedì 16 settembre 2010

Speedy night

Le giornate si sono accorciate ed il tempo per correre è pochissimo, mentre Monaco si avvicina inesorabile. Per questo mi aggiro leggero e silenzioso nelle tenebre, come un ombra senz'anima, perché esaurita dal lavoro.
Con mia grande soddisfazione l'estate è defunta (tanto non me la sono goduta, è stata solo una parentesi calda e fastidiosa) e con le ottime temperature i tempi si abbassano.
La mia ombra sotto i lampioni è lunga, suggente e affusolata, come quella di Gebre.
E non è neanche fatica!
Pure il General solitario nella notte va, se lo incontri gran paura fa, il suo volto ha la maschera...

mercoledì 15 settembre 2010

Follia in alta quota

Ogni volta che trovo qualche folle competizione per runner, credo sempre che sia il punto d'arrivo estremo.
Ma non è così.
La follia umana non ha limiti.
Vi segnalo questa garetta che dei miei amici hanno oggi portato alla mia attenzione.
Rimandandovi all'articolo del corriere non posso non evidenziare comunque dei dati che fanno davvero rizzare i capelli.
Stiamo infatti parlando di percorrere 330 km in alta quota (davvero alta: 4.000 metri!) toccando Gran Paradiso, Monte Rosa, Cervinio e Monte Bianco.
Il tragitto viene percorso in circa 150 ore e i concorrenti si riposano dormendo 4 ore a notte.
A me piace molto la montagna e mi piace correre, quindi mi toccherà fare questa gara.
Piuttosto la morte.

venerdì 10 settembre 2010

Si stava meglio quando si stava peggio?

La risposta è sicuramente no.
Mi spiego.
Martedì sera mi trovo con Cappa per andare a percorrere 14km in totale allegria. Tutto bene se non fosse per la pioggia ininterrotta che dal primo all'ultimo minuto dell'allenamento si abbatte inesorabile sulle nostre teste.
Il mio compare, ovviamente, mi ha maledetto anche in sanscrito perchè l'ho costretto all'uscita promettendogli un big mac ogni km. Promessa non mantenuta causa impossibilità di Mr. McDonald nel far pervenire a Verona i pregiati panini; il buon Cappa, infatti, mangia solo ed esclusivamente gli hamburger preparati dalle mani del vecchio Ronald, il quale li fa arrivare in giornata dagli Usa grazie a DHL. La spesa è alta, ma il rientro dal punto di vista del sapore è impagabile.
Le sue lamentele, comunque, hanno messo in moto il mio encefalo il quale, premesso che non ci si può sempre lamentare per partito preso, ha prodotto il seguente interrogativo: "Meglio correre col caldo o con la pioggia?"
Partendo dal presupposto che le condizioni climatiche perfette per il runner probabilmente non esistono e mai esisteranno la scelta risulta essere semplice, specialmente per uno come me la cui avversione per l'estate è ormai leggendaria.
Io non mi posso infatti dolere dell'acqua che scende copiosa dalla volta celeste per una questione di prestazioni: fino a due settimane fa le mie uscite sportive venivano quotidianamente violentate dalla calura e dall'umidità estiva, in questi giorni, invece, i tempi sono buoni e la gambe vanno che è una meraviglia.
Quindi ben vengano i temporali.
Sulle strade, poi, c'è poca gente che corre: circa un milionesimo in meno di quella che si trova in giugno (fonte: Istat).
Infine, ultimo ma non meno importante dato di fatto inconfutabile, non dimentichiamo che grazie a pioggia, freddo, vento e buio, l'allenamento serale comincia a diventare solo ed esclusivamente per uomini che ce l'hanno lungo. Come clodrunner (vedi post precedente n.d.r.).
I deboli possono pure tornare in letargo, è arrivata la stagione degli immortali.

domenica 5 settembre 2010

Oggi ce l'ho lunghissimo

...l'allenamento. E dopo trentadue chilometri "alla Tergat" nemmeno Rocco in persona potrebbe dubitare del riferimento.
Ultimamente sono scomparso dal grande schermo della rete perché sto studiando per un concorso MPS, che non è il noto gruppo bancario, ma significa Mattino Pomeriggio e Sera, conseguentemente non rimane tempo che per mangiare, dormire e un po' di corsa.
Gli attuali obiettivi extrapodistici mi prosciugano le energie psicologiche ed affrontare la sera allenamenti lunghi mi costringe a uno sforzo micidiale. Quindi dopo l'esperienza drammatica dei ventotto km di domenica scorsa ho deciso di dedicare tutta la domenica mattina al lunghissimo, altrimenti non ne sarei uscito vivo.
Purtroppo i miei fellow-runners -eccetto il Bia, bloccato da una simil intossicazione alimentare- sembrano non aver ben capito che la maratona è solo per chi ce l'ha lunghissimo (l'allenamento). Per gli altri non c'è speranza di arrivare in fondo senza sputare sangue dal chilometro venticinque in poi.
Forza ragazzi, ogni maratona è come la prima.

venerdì 3 settembre 2010

Riscaldamento, riscaldamento, riscaldamento


Ieri sera ho proseguito nel mio allenamento "rinforzato" - son andato tutti i giorni questa settimana - con 15 km a 4min e 55sec al km. Le gambe giravano, le palle pure.
Tutto normale quindi.
A fine corsa mi sentivo proprio bene e la spiegazione è triplice: riscaldamento, riscaldamento, riscaldamento.
Spesso, per pura e semplice pigrizia, parto a bomba senza neanche 100 mt di corsa blanda e questo è un grosso errore (il vecchio clodrunner lo predica fin dai tempi di Caino e Abele).
Bastano un paio di km di fondo lento e la vostra prestazione sarà sicuramente migliore, tenendo oltretutto presente che in questo modo scongiurerete anche il rischio di fastidiosi infortuni muscolari.
Anche il Pibe de Oro si riscaldava, ovviamente a modo suo, se volete potete sempre imitarlo:

lunedì 30 agosto 2010

Lacrime di coccodrillo


Come avevo spiegato un paio di mesi fa, l'iscrizione, e quindi la preparazione, della prossima maratona (Monaco '10 n.d.r.) è stata effettuata un po' tardivamente con tutte le conseguenze che ne possono derivare.
A ciò si aggiunga che nel bel mezzo della preparazione c'è stato il pigro mese di agosto - che non fa proprio rima con allenamenti - e la frittata è bella che completata. D'altronde siamo dei dilettanti, se qualcuno mi pagasse per correre vi assicuro che la suddetta rima verrebbe fuori baciata.
In sostanza manca poco più di un mese e ce la stiamo letteralmente, e senza mezzi termini, "facendo sotto".
Il motivo è chiaro ed evidente: mancano chilometri nelle gambe.
Da quando abbiamo ripreso gli allenamenti con serietà (circa due settimane fa) ce la stiamo mettendo tutta, ma non basta; mi sembra di essere tornato all'università quando facevo la belle vie per svariati mesi e poi diventavo uno studioso da 24 ore al giorno il mese prima dell'inizio della sessione di esami.
Il risultato finale, non serve dirlo, era tutt'altro che strabiliante.
Parlando con i compari della questione "gambe molli" la soluzione più praticabile parrebbe essere quella prospettata dal nostro Clodrunner, che probabilmente nella vita precedente compilava tabelle per i viaggi sulla luna della NASA. La proposta è la seguente: 20km la sera almeno a RG + 10km di scarico la mattina successiva prima di andare al lavoro. Il tutto ovviamente oltre agli allenamenti già stabiliti.
Tra martedì e mercoledì di questa settimana dovrebbe esserci il primo giro di questo valzer tanto drammatico, quanto necessario.
Se riusciremo a portare a casa la pelle vi sapremo sicuramente riferire le nostre impressioni.
Sursum corda.

domenica 29 agosto 2010

Montorio's Boys

Appuntamento ore 8.30 presso casa mia per il primo allenamento serio post-ferie.
Si presentano all'appuntamento, oltre me, in 2. Il primo è Bia, che come il peggior centauro arriva con il suo mezzo di 14 anni con lo scotch che regge la pedana e un'ammortizzatore che rumoreggia al pari di una flatulenza silenziosa. Dopo poco arriva una Polo senza targa con a bordo il Generale reduce da una esperienza a dir poco strabiliante in terra croata.
Ore 9.15 partenza dal campo M. Gavagnin per svolgere il lungo domenicale.
Il giorno prima dell'allenamento avevo provveduto a fare un'escursione in bicicletta sperando di evitare di sentirmi troppi insulti per percorsi ingestibili e pensavo di aver trovato il miglior tour. Una volta partiti seguiamo la ciclabile fino alla rotonda di Montorio (mio punto di arrivo dell'esplorazione in bicicletta del giorno prima) e a quel punto ci allontaniamo dal percorso pedo/ciclabile per avventurarci su strade sconosciute. Dopo 500mt ci troviamo davanti ad una salita abbastanza impegnativa dove il generale ed io cominciamo ad arrancare (per arrancare intendo che stavo per vomitare!!!). Come dopo ogni salita arriva la discesa e carichi come delle molle ricominciamo a tornare al passo con il Bia che come un furetto impazzito non ha rallentato nemmeno durante il tratto a pendenza 25%.
Dopo il tratto su strada bianca arriviamo a Mizzole e giunti alla boa dei 9km percorsi, il Generale ed io facciamo inversione a U e ci rimettiamo sulla via del ritorno.
Il Bia, preso dall'euforia di essere solo in testa al gruppo, procede promettendo di arrivare a 13km prima di girarsi e percorrere l'impervio percorso dell'andata anche per tornare al campo base.
Il Generale mi propone di scegliere un percorso easy per il ritorno e dopo un cenno con il volto ci buttiamo sul percorso ciclabile lungo la statale. Il Generale ogni 300mt mi domandava "a quanto andiamo?" oppure "quanti km abbiamo fatto?" e io ovviamente gli davo risposte false per farlo correre di più.
Arrivati al campo base-M. Gavagnin ci sediamo davanti al BAR abusivo nel parcheggio e sorseggiamo bibite gasate e dopo poco arriva il Bia al quale passiamo una bottiglietta piena di bollicine.
Due rutti e due scorese e poi tutti sudati nella mia macchina con finestrini chiusi per annusare bene il risultato dello sforzo odierno.
Resoconto:
1. Montorio ottima soluzione per allenamenti domenicali.
2. Mizzole spettacolare, soprattutto l'osteria Le Piere, nella quale voglio assolutamente andare a mangiare e bere gotti.
3. Portandosi dietro 5 euro si potrebbe pensare di fare un'uscita più impegnativa, magari fermandosi per bere e riposare in un campo per un'oretta, prima di girarsi e tornare al campo base.

martedì 24 agosto 2010

Ho fatto una scoperta..

..Cominciano a piacermi le ripetute.
Ora sono seriamente preoccupato.

domenica 22 agosto 2010

Riprendono le attività

Qualche volta è anche il caso di parlare di allenamenti e oggi mi sento stranamente in vena.
Sappiate comunque che la mia preparazione teorica non sarà mai come quella dell'uomo-gazzella, quindi dovrete adattarvi.
Proprio lui stamani non c'era per impegni di studio: doveva pianificare un modo per rendere ancora più duri e fruttuosi gli allenamenti di Cappa, il quale ha espressamente manifestato - avanti la pubblica piazza - la propria volontà di diventare un decatleta entro fine settembre.
Qui di seguito una foto di Cappa di spalle, gliel'ho fatta stamattina

La scritta USA è perchè ha ricevuto la cittadinanza yankee onoraria dopo aver mangiato, lo scorso 4 luglio, il suo milionesimo big mac.
Qui di seguito Ronald McDonald si congratula personalmente con Cappa e gli consegna le chiavi di New York City.
Fatta questa doverosa premessa torniamo ai nostri amati allenamenti che contribuiscono a rendere migliori i giorni della festa (domeniche n.d.r.).
In realtà abbiamo tutti ripreso nei giorni scorsi con corsette blande per recuperare il tono muscolare perduto in montagna, al mare e in giro per l'Europa.
Stamattina, però, bisognava già cominciare a spingere perchè il 10.10.10 si avvicina inesorabile e di lunghi non abbiamo fatto praticamente nulla.
E' stata davvero dura. Abbiamo percorso la ragionevole distanza 20 km, come da programma, cercando di ascoltare le risposte del nostro corpo.
Il corpo le risposte non le dava anzi esprimeva un semplice, quanto mai significativo, silenzio tombale.
Iniziare il ciclo dei lunghi/lunghissimi sotto un sole che martella come un fabbro e con le gambe della stessa consistenza degli omogeneizzati Plasmon si è rivelata essere un'impresa non titanica, ma almeno ciclopica.
Ulisse sarebbe comunque fiero di noi.
Ora mi sento bene, pronto da domani a buttarmi a capofitto nel ciclo di allenamenti che ci siamo prefissati.
Tralasciando i dettagli delle uscite infrasettimanali per non tediare troppo il lettore d'Agosto, che è pur sempre un lettore vacanziero, vi riporto, magari possono servire a qualcuno, i nostri lunghi domenicali fino alla fatidica data d'ottobre, così come potete anche trovarli sulla Bibbia del Messia Albanesi.
- 28 km RG+10 // 8 km FL
- 30 km RG+7 + 2 km RG-20
- 3x7000 RG rec 1 km RG+30
- 35 km RG+7 + 1 km RG-20
- 11 km RG+15 + 10 km RG+10 // 11 km RG+15 + 10 km RG-5
- 21 km RG
La doppia barra vuol dire allenamento bi-giornaliero. Le doppie barre dovrebbero essere, a mio modesto parere, perpendicolari tipo croce, in quanto il bi-giornaliero medesimo porta solo ed esclusivamente alla morte.
Apprendo ora che è tornato il General da una missione di colonnizzazione in terra Croata. Ha convertito tutti gli infedeli e da domani sarà anche lui a pieno regime.
Stasera raccoglieremo le impressioni di Clod-gazzella che farà i suoi 24 km ovviamente a bomba per non deludere i tifosi.
Il tempo delle mele è nuovamente finito.

lunedì 9 agosto 2010

Un saluto al General

Torno oggi nel pomeriggio dopo una settimana di vacanza. Riparto domani per ulteriori dieci giorni.
In questa mini pausa cittadina, preso dallo sconforto a causa dell'interruzione del ciclo di allenamenti in vista di Monaco '10, mi sento in dovere di fare una corsetta.
Colgo l'occasione per contattare il General e coinvolgerlo in circa 13 km di corsa blanda nella calura veronese.
Dopo essere venuto a sapere che il nostro condottiero si allena tutti i giorni - anche di notte, soprattutto di notte - per rimettersi in forma in vista dell'evento in terra germanica, lo saluto con il consueto high-five che compete a personaggi del suo calibro e me ne torno in direzione bilancia per verificare cos'è successo al mio organismo dopo una settimana abbondandante di abbondanti mangiate di pesce.
Magno cum gaudio apprendo che il mio FP (Fattore Panza n.d.r.) è rimasto costante e, di conseguenza, posso finalmente fare un profondo sospiro di sollievo.
Ciò, lo devo sottolineare per esigenze di sponsor, mi è permesso anche grazie alla mia fedele DinoErre Collofit che indosso sempre quando vado a correre.
"E se va bene a me, buona camicia a tutti."

sabato 31 luglio 2010

Summer break


Ieri sera sono stato contattato da un amico, vero corridore, per una garetta di 7.5 km a S. Ambrogio di Valpolicella, il memorial Jacopo Oliosi e mi è sembrata una buona occasione per chiudere il luglio podistico. La gara si svolgeva su strada in circuito di due chilometri e mezzo da ripetersi tre volte, di cui approssimativamente metà in salita e metà in discesa. Per la mia età io sono un vero lumacone e ho chiuso alla media di 3'40"/km, mentre il mio compagno della serata è arrivato ottavo assoluto, piazzandosi subito dietro i missili stinger stranieri con una media di 3'10"/km... with compliments!
Chi conosce la storia di mezzo caffé sa che siamo dei podisti nati una sera al bar, per gioco, per cui ci siamo cimentati subito sulla maratona, senza un vero perché. Ma più l'esperienza cresce più diventa chiaro che per migliorare ci vuole una base di velocità non indifferente, che faremmo meglio a stimolare prima che arrivino i trentanni (nota popolazione del nord est della Scozia)!
In qualità di tabellista del gruppo mi piacerebbe riuscire a convincere i ragazzi a fare un po' di mezzo fondo aggressivo, anche se i programmi di ripetute li spaventano (la paura della fatica miete più vittime della fatica!).
Tralasciando i messaggi tra le righe veniamo al dunque: temo che il blog non verrà più aggiornato fino a ferragosto, in quanto Bia è già partito per delle signorili vacanze in barca (ha promesso che nei trasferimenti seguirà la barca a nuoto per non perdere il fiato, sotto lo sguardo vigile del Nostromo), mentre Cappa è prossimo alla partenza per un viaggio senza senso in giro per tutta l'Europa (ha giurato che non tornerà prima di aver fatto almeno centomila chilometri in macchina). Quanto a me, passerò dieci giorni in montagna per rilassare la mente con ritorno, appunto, dopo ferragosto.
Buone vacanze a tutti!

giovedì 29 luglio 2010

Mezzo Caffè si rifà il make-up

Dopo un anno e mezzo di onorato servizio il nostro amatoriale blogghettino aveva bisogno di una svecchiata e di un restyling.
Però il blog semplice ci piace, non vogliamo niente di più del necessario. Proprio in quest'ottica questa settimana abbiamo rimosso la tagboard, perché non la usava nessuno a parte me (con vari Pseudonimi tra cui spiccano Roger Federer e Jean Alesi) e abbiamo mantenuto come colore base il bianco del foglio di carta.
Abbiamo dato diverso rilievo alle pagine statiche, che sono state inserite nella nuova barra sotto il banner, il quale invece è stato conservato perché, nonostante sia il frutto di mezzora di lavoro, ci è riuscito bene!
I lettori più attenti avranno senz'altro notato che prestiamo una certa attenzione all'estetica ed alla funzionalità, tant'è che abbiamo più volte rimaneggiato la barra laterale. Nulla è lasciato al caso, abbiamo persino i link in ordine alfabetico nonché -novità- il bellissimo simbolo d'autore dei Latin! Lusso sfrenato.
Naturalmente la perla è nell'utilizzo del nuovo font: il courier, quello delle macchine da scrivere. I nuovi mezzi tecnologici servono a raggiungere molti lettori, aiutano lo scambio di informazioni e di idee, ma non devono comportare il rifiuto delle conquiste passate, come il bell'italiano delle Olivetti Lettera 22. Cotanto commovente impegno al servizio di un mucchio di, ben scritte, amenità!