giovedì 29 aprile 2010

Terza avventura - la gara


Eravamo rimasti ai problemi intestinali del nostro Cappa e proprio da questi problemi vorrei ripartire.
Argomento scottante per tutti.
Anzi più che scottante direi puzzolente.
Al canto del gallo eravamo già tutti attivi e con le pupille dilatate dalla troppe trasfusioni di carboidrati fatte durante il sonno.
Inizia il solito rito: fette biscottate con marmellata più qualche sorso di ottimo succo di frutta derivante da originali arance sicule appena colte.
Dopo il cibo eccoci all'argomento scottante di cui sopra: inizia la processione dalla tazza della colazione alla tazza del cesso. Fare una maratona col rischio di farsela addosso non è prospettiva allettante per nessuno e così ognuno si è recato alla toilette utilizzando i sistemi più strani per riuscire a scaricarsi. Clod, ad esempio, l'ha fatta nel lavandino perchè abituato così.
Ecco che Cappa entra in bagno, parte una musica di sottofondo stile Morricone che fa salire la tensione, tutti preghiamo per lui.
Nessuno sa cosa sia successo là dentro, sta di fatto che è uscito in modalità gara e al gruppo andava bene così.
Dopo la solita metropolitana arriviamo alla partenza dove non si capisce niente, disorganizzazione totale. La gente si mette a caso e noi, per non essere da meno, facciamo altrattanto. Ma uno di noi, sempre lui, stizzito dal disordine inizia a girare da solo per la griglia di partenza modello Diavoletto della Tasmania finchè non trova il proprio posto.
Siamo pronti. Si parte.
I cannoni hanno fatto bang (Max Pezzali sempre con noi)!
Fin da subito ognuno va del suo ritmo com'è normale, io e Cappa rimaniamo un po' assieme, mi sentivo il dovere morale di scortarlo all'interno della sua prima maratona, non si sa mai, magari vede un Mc Donalds lungo la strada e si ferma.
Già all'ottavo km però anche noi due ci separiamo.
Senza musica nè compagni di viaggio il pensiero va oltre. Oltre. Oltre. Va al traguardo, dove volete che vada. Due palle correre da soli per più di 30 km!!!
Tra un lente a contatto che si sposta e qualche collisione ai punti di ristoro tutto procede bene. 5'15" al km. Il ritmo che volevo lo sto facendo e senza tanti affanni arrivo al km 30.
Siamo nel parco appena fuori Vienna che circonda Shonbrunn e qui per una decina di km si fa una specie di circuito.
Mi metto in mezzo alla strada sia all'andata che al ritorno per cercare di vedere i miei compatrioti.
Vedo il primo, gazzella-clod, ed emetto un urlo che doveva essere il suo nome. Sentendo una voce amica alza lo sguardo dall'asfalto e con una faccia stile Gomes della famiglia Adams mi urla a sua volta: "Ehi! Grande!". Riabbassa la sguardo e continua.
Qualche km dopo ecco anche Cappa. lo vedo da lontano. Corre in mezzo anche lui, occhiale da sole aggressivo, musica nelle orecchie, petto nudo e teschio tatuato sul bicipite sinistro.
Ci incrociamo urlandoci improperi di ogni genere, ci diamo un sonoro high five e via!
Arrivo al km 35 e comincia a finire la benzina.
Solita storia.
Stavolta però non avevo fatto lo spavaldo prima, mi ero gestito meglio.
Rallento di una ventina di secondi al chilometro e imbocco finalmente il giardino dell'Hoffsburg.
Entro da imperatore nella reggia degli imperatori.
Taglio il traguardo in 3 h e 46 min. Scoprirò più tardi che il vecchio Clod ha polverizzato ogni record attestandosi sulle 3 h e 23 min!
Quello davanti a me vomita.
Acqua, banana e mi accascio al suolo.
Cerco facce amiche, non trovo nessuno. Ad un certo punto un bagliore di luce: Cappa! O meglio quel che ne resta.
Un uomo distrutto, sfinito, con le gambe a pezzi ma con un tempo di tutto rispetto (3h e 55min)!
Piano e senza fretta andiamo a prendere la metro, incontriamo anche il recordman!
Bacci e abbracci, grande gioia. Ora resta una grande preoccupazione: il Generàl!
La preoccupaizone dura poco, arriviamo in stanza e lui sta uscendo dalla doccia. Ferito ma vivo e medagliato.
Ci racconta una storia, la storia di un uomo che voleva vincere, la storia di un uomo con molti nemici, la storia di un uomo che al km 25 è stato assalito dal peggiore dei nemici: i crampi.
Proprio così.
Ha resistito agli attacchi di oppositori politici e di sottoposti che l'han tradito, ma contro i dolori neanche un Generale può farcela. Con lo sguardo fiero di chi non esce mai sconfitto ci dichiara: "alla Maratona di Porto polverizzo ogni record".
Questo è un vero Generàl.
Fatta la gara e ossequiato il nostro condottiero resta solo da mangiare. Tanto.
Ricordi confusi di double whopper e Wiener Schinitzel giganti aleggiano nella mia mente. Poi chiudo gli occhi, li riapro e sono davanti ad una fetta di Sacher.
Anche Vienna è caduta sotto la nostra dominazione.
Avanti con la prossima impresa.

mercoledì 21 aprile 2010

E' permesso?

Finalmente nel club dei maratoneti.
Ancora un pò intontito dalla Vienna Marathon, tra mille domande degli amici, dei parenti, dei colleghi, dei clienti e di chi sapeva di questa impresa, comincio a riprendere vita.
Ancora non mi rendo conto di quale esperienza abbia vissuto.
Alla fine è come rinascere, dopo 42km il cuore riprende a battere normalmente, il respiro e cortissimo ma almeno si riesce a deglutire e spiccicare una parola..... L'esordio è andato!

Terza avventura - il viaggio

Eccoci qui, tornati stanchi ma felici.
Partenza venerdì pomeriggio con pulmino da nove posti noleggiato abilmente dalla recluta Cappa (recluta, neo maratoneta, amante del naturismo e futuro co-autore del blog).
Nove posti per cinque persone. Vogliamo stare larghi.
Un secondo dopo la partenza veniamo contattati dal sig. Rogito che ci chiede un passaggio per Vienna: il suo volo è stato annullato per motivi oscuri, c'è chi dice sia colpa della nube islandese, mentre altri raccontano una versione molto più credibile che parla di un rifiuto di salire sull'aereo causa mancanza sull'aereomobile di set per pulire stivali e causa scarsezza dei piatti di pasta serviti.
Il gruppo aumenta a sette e si parte.
La guida sportiva di Cappa fa tremare le pareti del pulmino: proprietario di 5 cellulari infatti, l'autista intratteneva relazioni telefoniche con 5 ragazze diverse (una per telefono) e negli intervalli di tempo guidava. Paura e sgomento.
Rifocillati da una birra e un camogli, servitici direttamente da Max Pezzali, abbiamo attraversato il confine e dopo un veloce cambio alla guida (Cappa si era comprato un sesto cellulare in autogrill e doveva leggere le istruzioni), siamo arrivati in un ostello molto carino ove ci siamo addormentati grazie al delicato profumo di piedi sudati proveniente da un gruppo di ragazzotti di dubbie origini.
Il giorno dopo l'imperativo era solo uno: vincere!
Ah no quella era un'altra cosa. Meglio soprassedere per ora.
L'imperativo era: camminare poco.
E così è stato. Colazione con brioches calde, giro turistico, ritiro dei pettorali, pranzo abbondantissimo e dormita sulle panchine del parco. La giornata perfetta.
Tornati in ostello abbiamo trovato in camera un nuovo ospite, eccolo:
il nostro Presidente era venuto a salutarci per farci personalmente i suoi auguri per la maratona.
Abbracci, applausi e tappi di champagne che volavano.
Grande gioia.
Causa impegni improrogabili (pare dovesse andare a tagliare le corde vocali a tal Gianfranco F. per impedirgli ancora di parlare) il presidente ci ha salutato ed è andato a prendere un vagone letto in direzione di Roma. Questa l'ultima immagine che abbiamo di lui: Terminata l'operazione lavaggi e docciamenti (con certi di noi è stato complicato viste le dimensioni della doccia rapportate alle dimensioni del membro) ci siamo diretti dai Terroni ove abbiamo consumato, come da tradizione, un abbbònndante piatto di pasta italica, ma tanta proprio.
La branda e il water erano il nostro unico obiettivo per la serata. Obiettivo raggiunto per quasi tutti i maratoneti tranne uno, non faccio nomi, che letteralmente "pieno di merda" si è rannicchiato nel suo lettino in attesa del grande giorno.

martedì 20 aprile 2010

Sempre maratoneti

Anche Vienna è andata con grandi risultati per tutti ed immensa soddisfazione.
Dateci qualche giorno per avere il tempo di concepire un resoconto ASAP.
Grandi novità attendono anche il blog, con il probabile ingresso di un nuovo redattore!

venerdì 16 aprile 2010

Si parte!



Bene, dopo mille peripezie oggi si parte per Vienna.
Noleggiato pulmino, poi dipinto a mano con i colori sociali e comprate le birre. Non manca nulla.
Stavolta siamo in 7 (6 più il Generàl), rimane lo zoccolo duro che è l'importante. Ognuno ha i suoi obiettivi, a me piacerebbe stare sotto il tempo della scorsa volta in primis (3h, 50min e 51sec), poi di quanto preferisco dirlo il meno possibile per scaramanzia, clod vuole abbattere la barriera del suono, cappa vuole vomitare dopo il 42km, mentre il Generàl vuole trovare un paio di belle austriache da molestare lungo il tragitto.
Questione di feeling.
Adios.

lunedì 12 aprile 2010

L'infortunio è sempre in agguato


Il mentore doveva venire a Vienna per fare la mezza maratona, ma si è infortunato.
Rabbia, odio, fastidio, rancore. Lo volevamo con noi e possiamo solo capire quanto fastidio possa dare un imprevisto (chiamiamolo imprevisto..) del genere dopo mesi e mesi di preparazione in vista della gara.
Un minuto di silenzio.

mercoledì 7 aprile 2010

Marcia di avvicinamento

Bene, siamo pronti per la nuova mirabolante avventura.

Tra dieci giorni saremo in terra austriaca per cercare di abbattere ogni record.
Da segnalare in particolar modo il ritorno del General.
Del nuovo adepto già a lungo abbiamo parlato, fa notizia, è bravo si impegna, si lamenta e vomita, ma di General ce n'è uno e tutti gli altri son nessuno.
Come vi ricorderete (?!!?) nella missione olandese non eravamo guidati dal nostro Generale, eravamo numerosi, armati fin ai denti e ben addestrati, ma privi del nostro faro, della nostra luce guida.
Imprigionato alla Bastiglia dopo la maratona di Parigi il General sembrava perduto, troppo forti quelle dichiarazioni contro quel governo che lui tanto ha amato ma che nulla gli ha dato in cambio.
Fortunatamente un suo vicino di cella era tal Abate Faria, un ragazzotto che col cucchiaio se la cava molto bene. Storie simili le loro, in particolare entrambi sono stati imprigionati dopo una maratona: il General per le note vicende politiche e l'Abate Faria per aver battuto sia Gebrselassie che Bikila alla maratona di Parigi di qualche anno fa.
Dopo un inizo di amicizia burrascoso (pare infatti che il Generale volesse approfittarsi in doccia del povero Abate Faria), i due sono diventati molto legati tra loro e il religioso ha coinvolto l'esperto condottiero in un'evasione che passerà alla storia come "la notte dei lunghi spinelli" a causa dell'abitudine del Generale di abbandonarsi all'oppio prima di ogni sua leggendaria impresa.
Noi avevamo perso ogni speranza finchè un giorno durante il consueto allenamento domenicale è comparso anche lui: viso scavato, capello lungo, calzettoni gialli e neanche la minima parvenza di pantaloni.
Dopo gli ossequi e i saluti di rito (ricordate: la prima regola del Generàl è non toccare mai il Generàl) abbia iniziato a correre insieme. Con la grinta che ha sempre contraddistinto le sue missioni oltre oceano è stato con noi per qualche km, poi ha proseguito del suo ritmo facendo ovviamente quanto si era prefissato (ricordate: la seconda regola del Generàl è mai molàr).
Dice che probabilmente sarà dura per lui arrivare in fondo ai 42, ma ce la metterà tutta e noi siamo con lui.
Nel frattempo il giovane adepto ha messo a segno 30 km a 4'22'' al km, non male! Io e clod (vi ricordo che ha cercato di sostituire il Generàl in terra olandese e per questo motivo oggi è privo di tutti e quattro i mignoli) proseguiamo del nostro ritmo con obiettivi differenti: lui vuol stare sulle 3h e 15/20min, mentre io sulle 3h e 35/40min. Vedremo.
L'impero austro-ungarico ci fa una sega.

giovedì 1 aprile 2010

Erregi

L'erregi (RG) è l'incubo del mio amico K. Lui non sa cosa sia l'erregi perché proprio non vuole pensarci, è un rifiuto psicologico.
Ho cercato di spegargli in tutti i modi che gli allenamenti vanno, in linea di massima almeno, parametrati sul ritmo gara, ma lui no: o corre dieci chilometri a sette e quarantadue o ne corre cinquanta a quattro e dodici. La via di mezzo non esiste.
Per la verità a volte lo incrocio fare solitari e misteriosi allenamenti sui quali vige la più totale omertà, come nel caso Claps.
Comunque tra due settimane saremo a Vienna e bisognerà pur sceglierlo il proprio erregi. In teoria andava deciso e perfezionato facendo i Tergat, ma ormai son passati!
Io, tra l'altro, ho saltato il secondo per uno stiramento...proprio ora.

Si può sempre recuperare la regola del tempo mezza maratona moltiplicato 2.15 (TMx2.15) per stare sul sicuro. E' importante non strafare, per questo non ha senso partire forte per inevitabilmente capitolare al trentesimo.
Vanno poi menzionate la varie teorie sulla gestione della gara. Alcuni preferiscono partire veloci e rallentare in fondo, altri andare regolari regolari, altri partire piano e accelerare in fondo.
Secondo me la prima strategia va rinnegata e fuggita come la peste: significa correre nell'incubo della crisi (che arriverà). Le seconde due sono entrambe buone, a seconda di come ci si trova.
Sul sito eifler.com propongono una suddivisione della gara in tre parti, di cui la prima da correre più lenta del proprio RG, la seconda a RG e la terza sotto il proprio RG. Mi pare che possa avere senso, però secondo me dal calcolo automatico emerge una differenza di ritmo troppo accentuata tra frazioni: viene fuori una gara in progressione! Personalmente non credo sarei in grado di correre in quel modo, però riducendo la differenza tra ritmi penso possa essere un buon cirterio orientativo quello di risparmiare un po' di birra per la fine, partendo con calma per non bruciare tutti gli zuccheri buoni subito.
Sul sito si leggono anche interessanti, anche se forse scontati, consigli, come quello di non "pestare" troppo nelle eventuali salite, perché lì ci si gioca tutto! Per quanto riguarda poi tutte le elucubrazioni sul battito cardiaco io non sono un grande appassionato e corro senza cardiofrequenzimetro, quindi se volete saperne di più non so nemmeno dove indirizzarvi...
Un avviso (minaccia) interno: K alla prossima cena portiamo un PC e io e Bia analizziamo tutti i dati del tuo Garmin. AHAHAHAHHAHA. Autista, autista...