sabato 31 luglio 2010

Summer break


Ieri sera sono stato contattato da un amico, vero corridore, per una garetta di 7.5 km a S. Ambrogio di Valpolicella, il memorial Jacopo Oliosi e mi è sembrata una buona occasione per chiudere il luglio podistico. La gara si svolgeva su strada in circuito di due chilometri e mezzo da ripetersi tre volte, di cui approssimativamente metà in salita e metà in discesa. Per la mia età io sono un vero lumacone e ho chiuso alla media di 3'40"/km, mentre il mio compagno della serata è arrivato ottavo assoluto, piazzandosi subito dietro i missili stinger stranieri con una media di 3'10"/km... with compliments!
Chi conosce la storia di mezzo caffé sa che siamo dei podisti nati una sera al bar, per gioco, per cui ci siamo cimentati subito sulla maratona, senza un vero perché. Ma più l'esperienza cresce più diventa chiaro che per migliorare ci vuole una base di velocità non indifferente, che faremmo meglio a stimolare prima che arrivino i trentanni (nota popolazione del nord est della Scozia)!
In qualità di tabellista del gruppo mi piacerebbe riuscire a convincere i ragazzi a fare un po' di mezzo fondo aggressivo, anche se i programmi di ripetute li spaventano (la paura della fatica miete più vittime della fatica!).
Tralasciando i messaggi tra le righe veniamo al dunque: temo che il blog non verrà più aggiornato fino a ferragosto, in quanto Bia è già partito per delle signorili vacanze in barca (ha promesso che nei trasferimenti seguirà la barca a nuoto per non perdere il fiato, sotto lo sguardo vigile del Nostromo), mentre Cappa è prossimo alla partenza per un viaggio senza senso in giro per tutta l'Europa (ha giurato che non tornerà prima di aver fatto almeno centomila chilometri in macchina). Quanto a me, passerò dieci giorni in montagna per rilassare la mente con ritorno, appunto, dopo ferragosto.
Buone vacanze a tutti!

giovedì 29 luglio 2010

Mezzo Caffè si rifà il make-up

Dopo un anno e mezzo di onorato servizio il nostro amatoriale blogghettino aveva bisogno di una svecchiata e di un restyling.
Però il blog semplice ci piace, non vogliamo niente di più del necessario. Proprio in quest'ottica questa settimana abbiamo rimosso la tagboard, perché non la usava nessuno a parte me (con vari Pseudonimi tra cui spiccano Roger Federer e Jean Alesi) e abbiamo mantenuto come colore base il bianco del foglio di carta.
Abbiamo dato diverso rilievo alle pagine statiche, che sono state inserite nella nuova barra sotto il banner, il quale invece è stato conservato perché, nonostante sia il frutto di mezzora di lavoro, ci è riuscito bene!
I lettori più attenti avranno senz'altro notato che prestiamo una certa attenzione all'estetica ed alla funzionalità, tant'è che abbiamo più volte rimaneggiato la barra laterale. Nulla è lasciato al caso, abbiamo persino i link in ordine alfabetico nonché -novità- il bellissimo simbolo d'autore dei Latin! Lusso sfrenato.
Naturalmente la perla è nell'utilizzo del nuovo font: il courier, quello delle macchine da scrivere. I nuovi mezzi tecnologici servono a raggiungere molti lettori, aiutano lo scambio di informazioni e di idee, ma non devono comportare il rifiuto delle conquiste passate, come il bell'italiano delle Olivetti Lettera 22. Cotanto commovente impegno al servizio di un mucchio di, ben scritte, amenità!

mercoledì 28 luglio 2010

Mountain running sull'altra sponda

Avevo narrato le nostre eroiche gesta sulla corsa notturna sul lato del Baldo rivolto verso la Val d'Adige, ora il racconto si sposta, come da titolo, sull'altra sponda.
Lato lago di Garda.
Partenza da Prada (o forse Prada) con arrivo al rifugio I Fiori del Baldo.
Mi sono divertito come un bambino, ma non c'erano dubbi.
Stavolta è venuto con noi anche Cappa; poco convinto, ma visto che ci ha piantato il muso una settimana perchè la volta scorsa non l'avevamo avvertito non poteva esimersi dal partecipare.
La salita è stata duretta: dislivello abbondante, niente sentiero, bosco fitto e tratto finale con pendenze intorno al 400%.
Il buon Cappa non sapeva più quale santo scomodare.
Arrivati in cima purtroppo non siamo stati ripagati in pieno dei nostri sforzi visto che la luna piena che cercavamo era coperta dalle nuvole, ma comunque il fresco pungente (8°) ci ha lo stesso regalato emozioni.
Dopo esserci riscaldati guardando le immagini trasmesse da un pc 286 nuovo di pacca, non abbiamo consumato niente perchè siamo poveri e i pochi soldi che avevamo li avevamo bruciati per riscaldarci.
Grande ritorno in discesa tra mucche inferocite (ho lottato a mani nude con un toro mentre gli altri piangevano disperati), merde di mucche inferocite, fili spinati inferociti in mezzo al nulla e rumori sinistri provenienti dalla savana.
L'ultima tappa è stata un panino bello pesante ad un baracchino lungo la strada di casa.
Il panino era buono, peccato per la malavita organizzata che stazionava lì davanti (con tanto di X6 comprata con soldi probabilmente più sporchi delle mutande di un bambino).
Ne valeva comunque la pena anche solo per questa vista:

domenica 25 luglio 2010

Saldi-Sales-Rebajas-Soldes

Anche il runner aspetta i saldi. O meglio, i saldi aspettano al varco il runner che si aggira ignaro tra gli scaffali di un negozio di articoli sportivi.
Se poi il negozio di articoli sportivi in cui si diletta il runner è molto fornito ed ha un occhio di riguardo alla seconda passione del corridore, la montagna, il gioco è fatto. Per suggellare l'atmosfera l'animale da corsa non è solo, ma in compagnia di un altro compare.
"Cosa sono i milioni quando in cambio ti danno le scarpe?"

Da tutto ciò non possono che scaturire acquisti avventati funzionali ad attività altrettanto avventate. Insomma è tutto molto semplice e risponde ad una chiara patologia maniacale:

venerdì 16 luglio 2010

Corse notturne sui monti veronesi


Ieri sera i miei programma originari erano: mangiare e andare a dormire.
Tutto semplice e lineare.
Non è andata così.
Tra i vari sms quotidiani colmi di cazzate che scambio con l'uomo gazzella, a volte qualcosa di utile viene fuori; verso metà pomeriggio, infatti, vengo a conoscenza che si stava organizzando insieme ad altri ragazzi per andare a correre sul Monte Baldo.
Il programma era: partenza ore 21, muniti di camelback e frontalino e su di corsa in mezzo a boschi e sentieri di montagna fino ad arrivare al famoso Rifugio Telegrafo, già teatro in passato di nostre eroiche gesta.
Dopo aver appreso la notizia ed aver urlato "anch'io, anch'io" sono stato reclutato.
Arriviamo con un gruppo composto da 5 unità più o meno dove si voleva partire, ci cambiamo e cominciamo a correre o camminare veloce nei tratti più ripidi.
Dico la verità, c'era buio e siamo partiti completamente a caso, poi abbiamo trovato il sentiero.
Sempre completamente a caso.
Alla fine in 2 ore siamo andati fino in cima e tornati giù, facendo circa 7 km e portandando a termine un dislivello di 800 mt.
Esperienza davvero bella. Silenzio, fatica e soddisfazione di arrivare sulla vetta con un cielo stellato davvero stupendo.
Da rifare decisamente.

mercoledì 14 luglio 2010

Santini 2120

Ieri sera i blogger di Mezzo Caffé si sono riuniti per la prima volta al mitico campo di via Santini per un allenamento seguito da doccia e piadina, visto un impegno istituzionale comune alle 21.30.
Di solito l'appuntamento è sul lungadige o in luoghi in cui il contatto con il prossimo è sostanzialmente inesistente, a parte il cenno di saluto con qualche runner che si incrocia durante la corsa.
Il campetto è tutta un'altra cosa. Grazie allo spirito di spogliatoio, in un quarto d'ora netto sono riuscito a:
discutere di massimi sistemi sulle varie teorie sulla preparazione della maratona;
ottenere la promessa di una tabella nuova, tutta da studiare;
trovare dei compagni di allenamento che tengono i miei stessi ritmi per le occasioni in cui mi ritrovo da solo.

Not too bad!
Domani torno al campo!
Dopo la doccia piadina per tutti nei sobborghi (una per me e Bia, due per l'insaziabile Cappa), ci siamo recati, rigorosamente in abito scuro e cravatta regimental di Marinella, al nostro impegno istituzionale.
Si è trattato di un invito formale al Supremo Consiglio dei Latin, a cui abbiamo in via del tutto eccezionale partecipato per essere nominati membri della commissione informatica e prestare solenne ed irrevocabile giuramento di fedeltà al Sacro Patto Associativo.
Naturalmente la cerimonia di giuramento si è svolta secondo la secolare tradizione che vuole che i nuovi adepti siano marchiati a fuoco sul petto e senza l'ausilio di anestetici con il Supremo Sigillo.

lunedì 12 luglio 2010

Hot beginning

Non è il titolo di un film per adulti, ma la constatazione che questa settimana iniziano gli allenamenti per Monaco e la prima seduta si svolgerà ad una temperatura non inferiore a 27 gradi, con un tasso di umidità del 62%. Così dice l'oracolo Wolfram Alpha, interrogato sul punto. Ed io mi rattristo solo a pensare a quanto mi rattristerò dovendo ritoccare al ribasso di mille milioni di secondi al chilometro il ritmo dei miei primi allenamenti, con l'effetto di non capire più nulla... praticamente conviene lasciare a casa il Garmin e allenarsi a sensazione.
Non molto più felice è stata l'esperienza della Caminà ai pié del Baldo: ad ore 8,10 la temperatura sfiorava i 30 gradi con un'umidità non credo lontana al mille per cento. Dopo quattro metri avevo la maglietta bagnata come quella di una miss californiana, dopo otto metri scoprivo di andare a 6 al chilometro e dopo 10 metri sbagliavo strada.
Da rifare! Ringraziamenti al bar in piazza a Caprino, dove sotto il nome di tutte le bevande disponibili si cela in realtà una freschissima radler media. Coca cola=radler media; té alla pesca=radler media; radler media=radler media.

Correzione postuma.
I colleghi maratoneti mi hanno giustamente ricondotto a raziocinio: la tabella comincia la settimana prossima! Forse c'è ancora tempo per qualche follia autolesionista...

sabato 10 luglio 2010

Calore non competitivo

L'ormai consolidata coppia Clod&Cappa domani parteciperà ad un'interlocutoria non competitiva in attesa dell'inizio della 12 settimane di allenamento per Monaco: l'ottima Caminà ai pié del Baldo, con partenza ed arrivo a Caprino veronese. Quindici chilometri ondulati e senza pressioni che faranno da preludio ad un'ustione solare sulle rive del Lago di Garda.
Previsioni per domani:

martedì 6 luglio 2010

Questione di sensi

Volevo edurre voi lettori su un paio di accadimenti che hanno coinvolto tre membri del gruppo nell'ultima settimana.
Sostanzialmente vi racconterò due storie degne del miglior Esopo.

--Un cieco vede un amico sordo e lo chiama a gran voce--
Protagonisti: clodrunner ed io
Luogo: La Sorte

Trama: è quasi ora di cena, lo stomaco brontola, il caldo non permette una respirazione regolare, ma si deve correre, è scritto nelle stelle. Io e il mio amico ci troviamo al solito posto ed iniziamo l'allenamento. Dopo un paio di chilometri di riscaldamento lui si gira verso di me e mi fa: "là in fondo c'è una donna nuda, aumento il ritmo così vado a controllare"; non provo neanche a stargli dietro, le donne mi piacciono solo quando sono vestite.
Mentre si allontana gli dichiaro che forse correrò meno del previsto.
Ognuno del suo ritmo come sempre e questa festa non deve finire.
Perchè la festa siamo noi.
Dopo poco decido comunque di fare il giro prestabilito e tengo per un po' sott'occhio l'amico-lepre che se la viaggia in lontananza alla ricerca della succitata donna nuda. Preciso che mi mancano quasi tre diottrie e non avevo lenti a contatto od occhiali nel frangente. Giunto su un ponte che permette una buona visibilità, distinguo CHIARAMENTE la sua figura che viaggia come una scheggia e gli urlo, tra improperi e fiato corto, che ci si vede alla fine come al solito per la consueta gara di scoregge.
Arrivo stanco e sudato. Umidità del 310%. Lui non c'è, io piango e scappo e casa. Subito dopo gli scrivo: "dove sei finito? Ti ho urlato che ci vedevamo alla fine. Sei sordo per caso? Non siamo più amici" e lui, infastidito per l'avvenuta scoperta della menomazione auditiva che nascondeva al mondo da anni, mi risponde: "sei tu che sei orbo mi avrai scambiato per qualcun altro".
Morale: se sei cieco è inutile che chiami un amico sordo, tanto lui non ti sente e tu, in realtà, sai benissimo che non lo vedi.

--Toglietemi tutto, ma non la carta igienica--

Protagonista: Cappa
Luogo: Quartiere borghese
Trama: è mercoledì, alle 20.00 il gruppo, agli ordini del Generale, si riunirà, per cena, a casa del vecchio Cappa per decidere la maratona autunnale. Lui sa che deve fare la pasta all'uovo, andare a prendere l'aragosta e togliere la marronata di pere dal forno.
Nonostane questi onerosi impegni decide di correre.
Finisce di lavorare, torna a casa velocemente, inforca il suo completino da runner e parte,con l'obiettivo di fare pochi chilometri, ma di qualità. Tanta qualità.
Purtroppo quella che doveva essere una marcia trionfale verso la cena si trasforma in un'agonia senza precedenti.
Fin dai primi momenti, infatti, il ragazzo si accorge che qualcosa non va dal punto di vista gastrointestinale. Il suo apparato digerente, sviluppatosi ormai oltre l'umana comprensione, va a singhiozzo.
Sente sfuggire dalle sue giovani mani le redini del suo enorme intestino.
Dopo qualche tentativo di correre a casa a chiappe strette, capisce che ormai Mr. Brown sta facendo capolino. Senza neanche cercare di coprire le proprie vergogne si cala le braghe e fa ciò che sa fare meglio. Nessun fazzoletto, neanche un pezzo di carta e la paura di usare fogliame velenoso rendono ancora più epica la vicenda.
Salutato, SENZA toccarlo, il mentore incrociato sulla strada del ritorno, si lava tutto tranne le mani e aspetta ansioso l'arrivo degli amici.
Morale: non importa quanto tu sia ricco, davanti alla mancanza di carta igienica siamo tutti nella stessa merda.


lunedì 5 luglio 2010

L'etoile Savoyarde

La stella della Savoia è una tranquilla garetta non ufficiale in sei tappe, per un percorso totale di 344 chilometri. In montagna. Sulle alpi nei dintorni di Chambery, precisamente nella ridente località di Myan.
Che dire. Le gare non ufficiale a cui partecipo io non superano mai i 18 chilometri e ai rifornimenti si mangia cotechino, mentre a quanto pare ai cugini d'oltralpe piace rilassarsi in sei tappe di montagna consecutive sulle seguenti distanze: 53, 68, 55, 53, 62, 53 chilometri. Et voila, très facile!
Mi dispiace essere stato poco tempestivo in questa mia nota, visto che la prima tappa si è svolta oggi e, quindi, nessuno di noi ha potuto partecipare a questo comodo evento, prefetto per iniziare con un approccio soft la preparazione della maratona autunnale.

giovedì 1 luglio 2010

Roba da uomini

Calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle, familiare di Peroni ghiacciata, tifo indiavolato e rutto libero! Il nostro amico Cappa ha voluto che la cena da lui per decidere della maratona autunnale avvenisse secondo tale preciso rituale, tant'è che ha letteralmente intimato alla sua fedele compagna di non tornare prima delle 23.00 in modo da potersi dedicare pienamente a questa macho thing.
Pertanto dopo le dette Peroni ghiacciate, Peroni ghiacciate, Peroni ghiacciate (non è una ripetizione), un chilo di pasta, frittatona di cipolle e rutto di sottofondo stile vuvuzela, ci siamo raccolti davanti all'Ipad di Cappa per scegliere la nostra meta.
Così mentre il Cappa vaneggiava di mete turistiche, mettendo all'angolo quel piccolo aspetto che si chiama correre, ed il Generale sragionava blaterando frasi incomprensibili aventi ad oggetto sventagliate di frutta nostrana manco vedesse i miraggi nel deserto del Gobi, il Bia decideva di andare nel deserto -quello vero- a correre. Subito, o meglio, nel 2011, alla celebre 100 chilometri del Sahara. Stante l'imprevedibile decisione il Bia inviava per sfida un assegno -rigorosamente postdatato- all'organizzatore chiedendo l'iscrizione.
Più concretamente io proponevo la misera maratona di Monaco di Baviera, consigliata dai nostri amici Latin (Marathon Lovers) in quanto vicina a Verona, veloce e molto ben organizzata. Conquistato l'appoggio del Bia per Monaco facendomi sfuggire tra le righe (e tra i rutti) una similpromessa-pseudoirrevocabile-condizionata di accomapagnarlo a caro prezzo nel deserto, è stata brutalmente repressa la vena turistica del Cappa e rapidamente ottenuto il visto del Generale.
Muenchen uber alles. Prometto che lasceremo a casa la Peroni.

The R.U.N.

Se tornassi indietro non so se replicherei l'esperienza fatta. Nonostante il classico divertimento dovuto all'essere con un amico e praticare uno sport, la competitività era estrema a mio dire.
Era da un po' che ci eravamo promessi di provare una gara veloce, io in realtà ho partecipato alla Deejay TEN a Milano, ma l'idea era provarla in gruppo. Una volta definita la gara la scelta era "Competitiva" o "Non Competitiva" e ovviamente, manco a dirlo, ci siamo buttati a capofitto nella prima scelta. Per "Competitiva" mi aspettavouna gara qualunque, con tante persone tra cui mimetizzarsi, ma semplicemente cronometrata.
Giunto al ritiro pettorali mi sono reso conto che mi sbagliavo e la tensione pre-gara è salita alle stelle. Il mitico Clod cerca di rasserenarmi ma poi cade in un silenzio religioso anche lui. Solo 230 iscritti di cui un 70% iscritti a gruppi podistici dai nomi altisonanti. Mi accorgo di avere il pettorale di Tiziano Ferro numero 111 e dopo esserci denudati in un parcheggio per mettersi in tenuta da running, ci avviciniamo alla piccola piazza adibita a partenza e a quel punto lo sconforto arriva alle stelle. Uno dei primi personaggi che noto ha un 42.195 tatuato a tutta gamba e la cosa mi fa presagire che sia un campione (mi sbagliavo). A 15 minuti dalla partenza la piazza è tutto un saltellare di personaggi alti 1 metro e 90 pesanti 60Kg. Io ovviamente, con i miei 73Kg e il mio metro e 74, a parte 2 min di stretching non mi sono mosso e a 5 min dalla partenza ci fanno posizionare in testa alla gara.
Pronti via!
Clod scatta come una gazzella e io non provo nemmeno a seguirlo. A guardare il mio Garmin sono andato a 3,5min/km per almeno 1 o 2 km e poi ho calato fino a chiudere con il mio record personale. Mi aspettavo che trascinato dalla gente avrei corso di più delle mie solite velocità ed in effetti è stato così. In conclusione Clod si è piazzato benissimo mentre io diciamo solo che mi sono piazzato.
Ringrazio il mio compagno oltre al mitico piadinaro di Potenza conosciuto sulla statale che tra dei racconti sconci e una piadina alla porchetta ci ha dato l'arrivederci e a presto donandoci anche una bottiglietta d'acqua per il viaggio.