mercoledì 29 giugno 2011

Diecimila!

Mi aggiravo su mezzocaffè per preparare il post su Tromsø quando ho notato che le visite sono arrivate a 10.000!
Un blog nato dal nulla il 20 maggio 2009, che avrebbe potuto essere il classico fuoco di paglia ed invece è rimasto costantemente sulla scena, nonostante gli intoppi lavorativi e non degli autori.
Un totale di 202 post, con un trend tutto in crescita: 57 nel 2009, 85 nel 2010 e 60 nella prima parte del 2011. In media un post ogni 3,8 giorni, compresi i periodi di vacanza, quando balle di fieno rotolano spazzate dal vento!
Significa che l'entusiasmo non manca e che la corsa è veramente il nostro sport!

martedì 28 giugno 2011

Tromsø, è stata dura!

Tanto saliscendi ed arietta fresca!
Ecco i tempi netti dei ragazzi:
Clodrunner 3h26m40
Marathonbia & Maxcappa a pari merito in 3h39m58, nuovo PB
Lorenzò 3h42m50s
General 4h26m42.
A presto per il racconto!

giovedì 23 giugno 2011

Ai blocchi di partenza solo acqua spompa

Domani si parte per Tromso e la cappa di padana umidità tende a deprimere le virtù agonistiche. L'aria è irrespirabile e le sensazioni in allenamento non possono certo essere granché.
A contribuire ad morale agonistico sotto le suole, inoltre, ci sono settimane lavorative piene di impegni e magre soddisfazioni. Irrimediabile che ciò si traduca in allenamenti poco frequenti e poco intensi. Qualcuno pare che stasera compia il record di cene consecutive al ristorante o fuori casa: 6.
Insomma, subito dopo il dramma dell'esordio parigino si erge Tromso come capolavoro dell'allenamento approssimativo.
Tant'è, bisognerà partire tranquilli per godersi i loci amoeni e mettere un po' in un angolo il desiderio di risultati.
Tra l'altro i loci non so quanto amoeni saranno, almeno durante la gara: il fido wolfram alpha interrogato sulle previsioni del tempo per sabato a Tromso (weather tromso saturday) risponde con un agghiacciante "temperature between 9° and 13°, rain evening - late night - onward".
Chissà, forse tutto quel freddo ci farà correre come furie!
Ecco, il quadro non è esattamente frizzante come la Levissima, ma somiglia di più ad una brocca di acqua spompa. Magari sarà proprio questo a farci divertire!


Avanti Blu! Hellas in serie B!

lunedì 13 giugno 2011

All'orizzonte solo Tromso

Eccoci giunti alla resa dei conti.
E' ora di capire se il nostro allenamento per la maratona di Tromso è stato adeguato o no.
La risposta è semplice: non lo so!
Ho qualche dubbio come sempre, ma le sensazioni sono buone.
Quello che mi rimprovero, come ogni volta, è di non aver fatto ripetute. Nonostante infatti ne avessimo messe una caterva in programma, ne abbiamo fatte pochissime. E quando dico pochissime intendo nessuna.
Colpa nostra, siamo giovani, rimedieremo alla prossima.
Mi limito quindi a conteggiare i lunghi che ho fatto nelle ultime settimane per capire se sono pronto o meno ad affrontare, per la quinta volta da quando sono al mondo, il tragitto percorso dal nostro amico Filippide.
Da metà maggio ad oggi ho fatto tre volte 30 km in pianura (domenica scorsa 32 km), una mezza maratona serale accompagnata da 13 km collinari circa 12 ore dopo, una gara da 26 km in salita (1.400 mt di dislivello positivo) e, infine, un'uscita in bicicletta da 60 km con oltre 2.000 mt di dislivello positivo.
Mi ritengo abbastanza soddisfatto da questo punto di vista, avrei voluto fare un'uscita da 36 km per testare le gambe, ma la pigrizia e la fatica mi hanno colto in fallo una volta di più.
Devo però dire, a mio favore, che ho fatto svariati allenamenti in salita negli ultimi mesi che, spero, saranno ultili in ottica maratona.
I torni non contano, ma, come detto, siamo giovini e vinceremo!

giovedì 9 giugno 2011

Considerazioni socio-sportive

Sull'ultimo numero di Runner's world appare un articolo sul parco aperto all'Alpe di Siusi (provincia di Bolzano).
Il luogo è un nota meta invernale per lo sci da discesa su piste facili e per famiglie oltre che per gli appassionati dello sci da fondo.
Vista la moda che ha scuscitato il running negli ultimi tempi, gli esperti albergatori locali devono aver pensato di poter sfruttare quelli che d'inverno sono percorsi per lo sci da fondo per il running, ed hanno creato un "running park".
In effetti non credo abbiano dovuto fare molto di più che piantare qualche cartello... anch'io dalle mie parti corro sempre su quella che d'inverno è la pista da fondo: non ci vuole certo un genio per capire che se va bene per camminare è adatta anche per correre!
In ogni caso il fiorire di queste iniziative è frutto della nuova domanda di mercato. La gente sente oggi il bisogno di natura e di sport, probabilmente per evadere dagli aridi contesti cittadini.
La proposta dell'Alpe di Siusi non è certo un caso isolato. Basti pensare al successo di cui stanno godendo sport storicamente di nicchia come il trail running, l'arrampicata, lo sci alpinismo o altre proposte turistiche come quella del Sellaronda.
"Indignez-vous"(indignatevi), scrive Stéphan Hessel, ispiratore del movimento degli "indignados" che stanno occupando le piazze spagnole e già co-estensore della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948.
Anche la ricerca della natura, del contatto fisico ed animale con gli elementi, dello sforzo fisico come catarsi sono probabilmente indizio della stessa ribellione ad un mondo che si è rivelato non essere a nostra misura.

lunedì 6 giugno 2011

Dolomites Skyrace

Fatto un trail ci ho preso gusto.
Quindi avanti il prossimo!
In pieno stile "mai contenti" mi sono fatto trascinare - e a mia volta ho trascinato Clodrunner e l'alieno - in questa folle folle gara che si terrà a fine luglio nella capitale mondiale dello skyrunning: Canazei in Val di Fassa.
L'impresa in questione è la dolomites sky race.
Esatto, skyrunning. Roba da uomini veri.
Tipo lui.
Questa la descrizione del percorso direttamente dal sito:
"La gara si svolge su sentiero, piste e ghiaioni: lo sviluppo totale è di 22 km (salita 10 km, discesa 12 km).
Partenza e arrivo Piazza Marconi di Canazei m. 1450, quota massima Piz Boè 3152 m., dislivello in salita 1750 m. Il percorso è segnalato con bandierine.
Rifornimenti: passo Pordoi (2.239), rifugio forcella Pordoi (2.829), rifugio Boè (2.871), Pian Schiavaneis.
Cancelli orari: 1 ora e 05 Passo Pordoi, 1 ora e 50 Forcella Pordoi dall’ora di partenza.
"


Skyrunning: la corsa verso il cielo.
La corsa verso l'Olimpo.

mercoledì 1 giugno 2011

In gara al Monte Soglio, cronaca del nostro primo trail

Seguendo il Pima ed il Follez, grandi amanti della montagna in tutte le sue sfaccettature, ci siamo imbarcati nell'impresa Monte Soglio.
Dopo centomila chilometri in auto attraverso strade improbabili,siamo giunti al calar delle tenebre in località Forno Canavese. Il paese era un deserto, salvo un paio di strani avventori in un bar altrettanto singolare. Trovato il ritiro pettorali si è spiegato il perché: la pro loco di Forno aveva impiegato uomini, donne, bambini, cani, gatti e chiunque altro potesse dare una mano nell'organizzazione dell'evento. Veramente bravi! Commovente per chi vive in città dove il concetto di comunità è quantomai inesistente.
La cena tra i trail runners è stata una divertente occasione di giovialità, anche perché i corridori non disdegnano qualche bella birretta e addirittura lo "sgroppino" al termine della cena. La cosa scioglie la tensione, diversamente da quanto accade tra i maratoneti puri che fanno l'ultima settimana di alimentazione in regime rigidamente scientifico.
Alla scomoda dormitina in palestra è seguita l'alzataccia delle 5 per vedere la partenza della 60km: start molto tranquillo, per scaldare i muscoli.
Poi la classica epopea colazione-caccaatutticostiprimadellapartenza, foto di rito con i tifosi, stretta di mano alle Autorità e via!
Inizio gara di studio, per capire come si comporta il trail runner medio e l'approccio giusto alla gara. La strategia attendista sembra pagare quando iniziamo ad affrontare la prima rampa su sentiero di montagna: con certe pendenze si capisce subito che non ha senso tentare di correre, ma conviene ampiamente la camminata veloce.
I pezzi semipianeggianti per il runner maratoneta sono una vera manna: correndo al proprio passo con scarso sforzo muscolare si ha il duplice risultato di rifiatare e di sorpassare gli altri (che evidentemente hanno preparazione più da camminatori che da podisti).
Sia la mia corsa che quella del Bia è stata una remuntada in grande stile, partiti dalle retrovie abbiamo superato tantissimi concorrenti, soprattutto nel falsopiani ed in discesa.
Personalmente in discesa me la sono proprio spassata, almeno finché ero fresco: mi sono gettato a rotta di collo, con l'aiuto delle fondamentali LaSportiva. Le ho usate in tutto quattro volte, ma la discesa in gara ha ripagato l'investimento: supersonico!
Al cancello del ventesimo chilometro (6 all'arrivo) una bambina made in pro loco mi ha comunicato che ero trentesimo!
La notizia mi ha suscitato grande entusiasmo e mi ha permesso di recuperare su altri due concorrenti che stavano raschiando il fondo del barile energetico, come me. Ho fatto l'ultima discesa con le ultime riserve, conservando la ventisettesima posizione fino a farmela soffiare all'arrivo: mi è mancata proprio la voglia di rispondere allo sprint, sentendomi ormai appagato.
Posso dire che lo sforzo di un trail è tutto diverso da quello di una maratona o di una mezza. E' molto muscolare e la fatica che si fa in discesa non va per nulla sottovalutata: da podista si sente la voglia di esagerare perché non si sforza di fiato, ma la discesa tecnica straccia letteralmente le gambe. Affrontare i cambiamenti di ritmo e di tipo di sforzo non è facile. Passare dalla camminata in salita alla corsa dove si fa più pianeggiante o dalla discesa alla salita può essere problematico se non si è preparati. A mio avviso serve inoltre un'ottima capacità di percepire il grado del proprio sforzo "a sensazione". Chiaramente la conoscenza del percorso sarebbe di grande aiuto.
A parte queste precisazioni, il mattino dopo la gara avevo tutto il corpo dolorante, spalle comprese. Segno che serve una preparazione a tutto tondo per affrontare questo tipo di gare.
Concludo con una considerazione personale. La corsa nel bosco, soprattutto quella veloce nei tratti in piano ed in discesa, risveglia le emozioni e gli istinti naturali della scimmia che è in noi.
Avete mica una banana o delle noccioline?