mercoledì 28 settembre 2011

Lupatotissimaaa

Quest'anno con il gruppo dei Latin abbiamo partecipato alla Lupatotissima, la celebre staffetta su pista 24x1ora che si svolge annualmente a San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona.
Dico celebre perché nella squadra numero 1, tra i 24 staffettisti si annoverava il mitico Giorgio Calcaterra, fresco vincitore del mondiale 100km!
La Lupatotissima è l'appuntamento imperdibile del Veneto che corre, con svariate squadre dal Padovano e dal Vicentino. C'è chi la corre per vincere e chi la corre per puro divertimento: molte società infatti presentano una squadra "A" competitiva ed una squadra "B".
Noi avevamo una sola squadra, che era comunque una squadra B! La cosa, in ogni caso, è piuttosto irrilevante, perché alla Lupatotissima si va soprattutto per respirare il clima.
Staffettisti velocissimi, medi e lentissimi, corrono insieme la loro frazione nel massimo rispetto reciproco, accuditi e assistiti dai compagni di squadra a bordo pista. Nei gazebo sull'erba se magna e se beve, in compagnia di mogli, figli, fidanzate, parenti, amici e perditempo... e per ventiquattrore la pista lupatotina è la più viva notte bianca dell'anno!
Appena arrivati con il Mentore abbiamo cominciato a fare i conti sulla media da tenere. Neanche a dirlo: la sagra dell'ignoranza. Diciamo solo che le proporzioni le abbiamo dimenticate al termine delle scuole medie. O forse non le abbiamo mai sapute.
Tra novelli Bikila e qualche signore con panza prominente, insomma, ce n'era per tutti i gusti. Noi, come orma da abitudine, siamo stati "nel mazzo": 14.8 km complessivi per Clod e 14 km per Max e Bia.
Non avevamo mai corso in pista, esclusa qualche sporadica ripetuta mal gestita, e per tal motivo la prestazione ci soddisfa abbastanza. Diciamo abbastanza perchè rimane comunque la sensazione - comune a tutti e tre - di essersi tenuti un po' troppo per timore di scoppiare nel bel mezzo della selva oscura.
Da segnalare che, a rendere il tutto più epico, mentre noi staffettisti occupavamo le tre corsie interne, le restanti corsie esterne erano presidiate dai cosiddetti zombie: personaggi che da soli (sic!) hanno corso ininterrottamente per 24, interminabili, ore. Durante le nostre staffette abbiamo potuto ammirare alcuni di questi irriducibili i quali, durante la gara, consumavano un misero pasto che, iniziata la digestione, restituivano integralmente alla natura.
Ai posteri l'ardua sentenza.

n.b. Presente all'appello anche l'alieno, che ci pedina per umiliarci ad ogni nostra gara, il quale ha concluso con bel 17,2 km in saccoccia. Bravo alien!

Clod, Max e Bia

domenica 25 settembre 2011

Clamoroso a Berlino. Record del mondo.

Oggi record del mondo sulla distanza regina.
Il keniano Patrik Makau ha concluso la maratona di Berlino - famosa per essere una maratona "da tempo" - in 2h 3min 38sec.
"Alla partenza non mi sentivo benissimo avrebbe dichiarato il giovane".
Sic!

"Clamoroso al Cibali" avrebbe detto il buon Sandro Ciotti.
Per una stella che nasce, un'altra tramonta: Haile Gebrselassie (primatista in carica con 2h 3min 59sec) dopo aver retto per 27 km il ritmo del rivale ventiseienne, prima è scoppiato, poi si è dovuto ritirare.
Onore a Gebre.

mercoledì 21 settembre 2011

Scene di ordinaria follia

Gara di corsa sulla strada più ripida del mondo.
Guardate le foto, altroché trail running!
Non aggiungo nulla, se non un semplice dettaglio: pendenza media 35%.

lunedì 19 settembre 2011

La disfatta di Castelnuovo

La spedizione balcanica sottodescrittavi, come le altre già vittoriosamente portate a termine, necessita di una preparazione psicofisica tale da permetterci di sconfiggere il nemico e ritornare in patria vittoriosi, a seguito del Generale e del suo bianco destriero.

La preparazione, però, questa volta più di tutte, rischia di essere errata e superficiale.
Il rischio di una Caporetto è assai alto, il nostro condottiero rischia di passare dall'onorevole paragone con l'illustre imperatore francese ad il ben più ruvido accostamento col generale Cadorna, responsabile di una delle sconfitte più brucianti che l'italico regno possa annoverare.
Il perchè è presto detto.
Ieri mattina doveva iniziare la nostra trionfale marcia con circa 30km a Castelnuovo del Garda, impresa per cui già in settimana ci eravamo equipaggiati ed organizzati.
Eventi fuori dal nostro controllo, però, non ci hanno permesso di portare a termine la missione affidataci dal comando supremo.
L'11 aprile del 1848, vi ricordo, le truppe del feldmaresciallo Radetzky assalirono e trucidarono, proprio a Castelnuovo del Garda, i volontari lombardi giunti in terra veneta per liberarci dall'oppressore austriaco già sconfitto durante l'assedio di Milano.
Noi ieri dovevamo vendicare quell'eccidio e riprenderci un territorio già nostro fin da tempo immemore.
La storia lo richiedeva, le anime dei nostri fratelli scomparsi meritavano di veder lavata la loro brutale sconfitta col sangue del nemico.
Purtroppo non è stato così.
Siamo stati pavidi.
Venuta meno l'egida guida del nostro pluridecorato condottiero, le truppe, sentitesi perdute, si sono sparpagliate sul territorio senza riuscire a coordinarsi nell'attacco.
Ingannato da nettari allucinogeni e veneri desnude, il vecchio Generale, ha lasciato che le sue ormai stanche membra venissero dolcemente cullate dalle esperte mani della signora Circe, una donzella di bell'aspetto al cui fascino egli non sa resistere.
Max per primo, disorientato dagli innumerevoli balzelli che il regio governo ha imposto ultimamente, ha con me intrapreso una spedizione sull'Adige volta a minare la diga del Chievo onde impedire al nemico di entrare in città. Senza alcuna forma di coordinamento, feriti e senza forze, abbiamo disperso le nostre energie e siamo stati catturati, lui dopo un'avanzata di 13km mentre io, grazie alla mia astuzia, ho oltrepassato le linee nemiche cadendo prigioniero solo dopo 20km.
Ora siamo entrambi detenuti a Venezia col carbonaro Silvio Pellico.
Clodrunner invece, in preda ad un'impeto incontrollabile, si è recato fin sulle rive del lago di Garda dove, alla testa di un piccolo manipolo di soldati fedeli al vecchio governante della nostra città, è riuscito a respingere il nemico, il quale dopo ore di assedio nel piccolo paese di Costermano, si è veduto costretto alla resa.


Dopo aver persino negato agli sconfitti l'onore delle armi, la ferocia del giovane si è volta verso la città.
Convinto di trovar campo libero, e non sapendo che invece i suoi commilitoni avevano malamente fallito i compiti assegnati, ha percorso 30km lasciando dietro di sè un scia di morti, ma non è riuscito a liberare la roccaforte di Castelnuovo.
La vergogna che tutti proviamo nell'aver fallito l'impresa potrà essere lavata solamente respingendo l'invasione ottomana che è ormai giunta alle porte del Montenegro.

venerdì 16 settembre 2011

Il rito dell'iscrizione - Podgorica

Ieri sera abbiamo reiterato quel rito che si ripete circa ogni sei mesi. Mi piacerebbe, per una volta, dare ai lettori del blog una versione fedele della serata di ieri.
Dopo trecento pagine di email - tutte intercettate, secretate e conservate negli archivi del Ministero dell'Interno in quanto tra gli indirizzi figura quello del General - abbiamo preso la fatidica decisione alla quale è seguita ineluttabile l'iscrizione.
Per espletare ogni formalità, il Conte Cadachi ci invitò a cena nella sua residenza cittadina. Consegnate le chiavi della mia Aston Martin al parcheggiatore, salii la scalinata al culmine della quale mi accolse il maggiordomo, il quale, confermandomi di aver già avvisato il Conte del mio arrivo, mi fece accomodare nel salotto adiacente l'androne d'ingresso, offrendomi un Martini Dry per sopportare l'attesa.
Tuttavia, in un attimo, mi raggiunse il Conte, nella sua tenuta informale senza cravatta, segno di grande stima, in quanto Egli abbandona l'orpello soltanto quando riceve dei veri amici. Appena seduti sui comodi divanetti Luigi XVI uno squillo di trombe annunciò l'imminente arrivo del General, che infatti in un batter di ciglio fece capolino nella sala, quasi travolgendo con il suo fare guascone il maggiordomo, seguito dal silenzioso e dimesso Cavalier Bia.
Completa la riunione, il Conte ci introdusse nella camera da pranzo per pasteggiare velocemente prima di metterci al lavoro. Le laute portate, all'altezza del lusso di cui si contorna il Cadachi, vennero servite da un'ineccepibile servitù, silenziosa, riservata e mai invadente. Doti apprezzate dal General, che non si trattenne nel complimentarsi con il nostro ospite. Ma non val la pena di intrattenersi su vacui dettagli. Non appena ebbimo cenato ci trasferimmo nella sala dedicata alle riunioni, dove il Conte, maneggiando con maestria i potenti mezzi tecnologici a sua disposizione, iscriveva tutti alla nuova spavalda impresa. Devo dire destreggiandosi con supremi astuzia e acume nelle difficoltà poste dal rozzo modo di esprimersi degli abitanti della provincia dell'Impero Ottomano.
Le capacità e la rete internazionale di conoscenze del Conte ci furono altresì di aiuto al momento della scelta dei locali dove riposeremo a Podgorica. Con non più di un paio di telefonate ed aver premuto dei pulsanti su una tastiera elettronica, sistemò la pratica lasciandoci spettatori del suo successo: alloggeremo nell'arabesca residenza estiva che fu di Solimano il magnifico, ospiti dell'odierno proprietario, che per la verità è oggi un rozzo oligarca russo. Va detto però, che il General ha potuto trovare anche in questa coincidenza un aspetto a lui gradito, poiché sembra che l'oligarca sia sempre attorniato da splendide ragazze.

martedì 13 settembre 2011

Mi hanno battezzato: sono un trail runner!

Non so veramente come ho fatto a farmi convincere, ma alla fine anch'io ho ceduto alla tentazione.
Ho provato il trail running.La mattina, appena arrivato alla consegna pettorali a Caprino Veronese, mi sentivo abbastanza tranquillo (data anche la mia giovane età) e quando poi sono salito sul pullman diretto a Malcesine mi sono caricato a più non posso e mi son sentito pressochè invincibile.
Arrivato alla partenza in cima alla funivia ho guardato lo splendido paesaggio e non ho potuto che rimanere a bocca aperta: ero felice di trovarmi lì.

Ancora per poco.
Partiti.
Non appena ho messo il piede sulla prima roccia mi sono detto: "qui alla fine non ci arriverò mai...".
Mi passano circa venti persone che si allontanano con un passo che non avrei mai potuto tenere, ma li lascio andare pensando che tanto li avrei recuperati una volta in piano. Invece pensavo male. Al decimo chilometro ero più o meno da buttare.
Oltre alla fatica anche l'attrezzatura mi stava abbandonando.
Il camelback da mountain bike comprato il giorno prima non era adatto alla corsa e dovevo tenerlo fermo con le mani all'altezza delle spalle, inoltre sentivo ogni minimo sassolino sotto le scarpe che poi si sono anche rotte sul davanti.
Arrivato al primo rifornimento la domanda che rivolgo agli organizzatori è relativa al distacco da me accumulato.
La risposta mi lascia di buon umore: solo 30 minuti dai primi.
Credevo peggio.
Stava andando tutto bene, ma invece, più o meno al tredicesimo chilometro, senza nessuno da seguire, mi perdo ad un bivio senza segnalazioni e finisco in un dirupo con qualche capretta che mi fa ciao.
Con questo fuori programma perdo un paio di posizioni che, però, recupero velocemente in prossimità del rifugio Fiori del Baldo, dove un organizzatore mi indica la direzione: una salita con il filo elettrificato tra i piedi.
Eccoci al dunque. L'apice della gara.
Non trovando cartelli da seguire, mi affido a quello che mi dicono i passanti e gli altri corridori. Purtroppo proprio aggregandomi ad altri mi perdo nuovamente. Ad un bivio loro scendono ed io con loro.
Brutta scelta.
Dopo pochi km di discesa tra sentiero e asfalto mi ritrovo a Prada e cioè a 13 km dall'arrivo.
Imprecazioni di tutti e chiamata agli organizzatori per richiedere di essere recuperati. La nostra gara era finita.
Tantissima fatica, vesciche, scarpe rotte e nemmeno la soddisfazione di arrivare.
Però l'ottima compagnia dei miei amici, i paesaggi incantevoli ed un buon allenamento hanno reso questa domenica, una domenica bestiale.

P.S: la foto nel post è stata scattata poco prima della partenza dall'arrivo della funivia Malcesine Monte Baldo.

lunedì 12 settembre 2011

Sulle creste del Monte Baldo - BTR '11

Probabilmente ieri abbiamo concluso la nostra stagione di gare di trail.
Dico probabilmente perchè con questo caldo libico che non molla e la neve che non scende, un po' di sano trail running è il modo migliore per rimanere in stretto contatto con la dea montagna.
Intanto proseguiremo con una serie di uscite di allenamento serale, poi si vedrà.
La gara è stata davvero bella, noi abbiamo fatto il percorso corto da 25km con partenza dalla stazione a monte della funivia di Malcesine ed arrivo a Caprino Veronese dopo una lunga e suggestiva corsa divisa in due parti:
- la prima sulle creste ad arrampicarsi e cercare di correre tra le rocce e i sassi;
- la seconda giù a bomba dall'ultima cresta con le rotule in gola e le caviglie al posto dei gomiti.
Panorami mozzafiato che, pur conoscendoli, mi lasciano sempre a bocca aperta.
E' stato tutto divertente, compreso lo scherzo di qualche simpatico buontempone che ha rimosso un po' di cartelli che segnavano il percorso facendo sbagliare strada a molti partecipanti, noi compresi.
Spero ti colpisca un cagotto fulminante.
Clodrunner è arrivato terzo ed io mi sono piazzato settimo.
Pacche sulle spalle, indigestione di thè verde, pastasciutta offerta e tutti a casa!

p.s. ho appositamente omesso di raccontarvi la prima esperienza di trail running di Max - che questa volta è venuto con noi senza sapere il perchè - in quanto ci tengo che ve la racconti direttamente lui, non voglio sottrargli questo onore/onere.
p.p.s. il nostro amico alieno ha vinto la gara lunga da 35km, davanti al campione in carica ed arrivando in mezzo a due ali di folla urlanti con ragazze che gli lanciavano reggipetti sul podio. Complimenti a lui, ogni giorno che passa è sempre più un marziano. Bravo alien!


Siamo una squadra fortissimi.

sabato 10 settembre 2011

giovedì 8 settembre 2011

Podgoricki maraton 2011

La nostra disorganizzazione sta raggiungendo livelli mai conosciuti prima dal genere umano.
Probabilmete è contagiosa anche.
Sta di fatto che vogliamo fare una maratona in autunno come al solito, ma, per vari motivi, non ci siamo ancora iscritti.
Inizialmente non riuscivamo a decidere che gara fare, poi, una volta deciso (Podgorica n.d.r.), nessuno si è dimostrato particolarmente convinto dell'operazione.
Serviva una svolta, un segno del destino che ci indicasse che quella montenegrina fosse effettivamente la giusta via da percorrere. Ma il segno divino non arrivava nonostante i riti - quasi tutti di natura sessuale - compiuti dal Generàl.
Col cuore ormai colmo di sconforto abbiamo abbandonato il discorso.
Pareva quasi una tacita rinuncia, ci sentivamo come Napoleone in Russia.
Forte, ma impotente.
E quindi sconfitto.
Quando ormai l'esilio a Sant'Elena pareva l'unica soluzione rimasta, la famosa luce si è finalmente accesa.
Max ieri sera, stanco di guardare film per adulti, ha inviato una mail all'organizzazione gara per ottenere informazioni, dato che dal sito certi passaggi risultavano essere oscuri.
La risposta ci ha caricato e la decisione è presa.
Lunedì ci iscriviamo.
Riporto qui la mail inviataci dall'organizzazione:
"Hi mr XXXXX,
1. for participation on the 18th Podgorica Marathon all athletes pay tax
off 10 euro per person.This tax You can pay in the Podgorica, one day
before a Marathon whowill started 30.Octobar 2011.
2. Organizers secured accomoditation
3. Your transfer ticket You pay
4. Iff You want to participation on the 18TH PODGORICA MARATHON YPU CAN
SEND PERSONAL DATA
A) full name and sex
b) date off birth
c) passport number and copy off first passport page
d) best results off athlete
After we recived this information, We will invitation for You and Your
friend - athletes who eant perticipation on the Podgorica Marathon.
Best regards
XXXXX XXXXX
MANAGER OFF 18TH PODGORICA MARATHON
".
L'estate è finita.
Alziamo la testa e corriamo tutti nei Balcani.

lunedì 5 settembre 2011

Il rientro


Finite le vacanze, ho ritrovato la compagine di mezzocaffè completamente trasformata.
Marathon Bia ha passato i suoi giorni al mare tra corsa e nuoto in acque aperte, vivendo come un romantico eroe naturalista (non so se anche naturista). Per far meglio comprendere l'epicità della saga dal Bia racconterò un aneddoto. Un mattino di una brillante giornata di sole il nostro paladino si recava in un'amena spiaggia sicula in compagnia della sua dolce metà. Dopo un lungo arrovellamento al sole tra baci ed abbracci affettuosi (12 secondi) nel torrido clima, egli si protendeva verso le chiare e fresche acque per trovare appagante ristoro, salutando la sua amata con la mano. Senza nemmeno fare caso al tempo che correva inarrestabile, con grande foga nuotava e nuotava sino a rendersi conto di essersi spinto un po' troppo in là. Trascorsa circa un'ora e mezzo dall'inizio del bagnetto, tornava a piedi dalla propria bella, trovandola in lacrime mentre scrutava l'orizzonte e già immaginava la sventura di un amore precocemente perduto. Ora il Bia nuota regolarmente, fa push-ups, corre, corre, corre.
Mr MaxCappa, invece, ha cambiato lavoro ed è ora in forze in un'azienda moderna e performante, con obiettivi chiari e precisa mission, competitività al punto giusto, always on the edge. Questo cambiamento lo ha reso un lavoratore impegnato ed arrembante, dall'impeccabile completo blu e dal fisico asciutto. Ama vivere bene, ma contemperando i piaceri della gola con le necessità della salute, mangiando sano ed in maniera equilibrata. Per il manager del 2000 la corsa non basta più: una bicicletta usata, ma che sembra nuova di zecca, completa l'inventario delle attrezzature sportive suscitando interesse in nuove imprese. Alla bicicletta Max ha sposato l'iscrizione ad un corso di nuoto. Normalmente alla nuotata segue giro in bici, mentre alla corsa Max riserva sessioni ad hoc. Avete capito, la nuova chimera è il triathlon!
Quanto a me, arranco dopo gli scarsissimi allenamenti estivi. Ieri ho avuto un assaggio di trail con l'Alieno, il Bia e la Punta di Diamante ed arrancavo penosamente in ultima posizione nel vano tentativo di stare coi ragazzi. Inutile dire che l'Alieno nel frattempo percorreva il doppio della distanza, andando avanti e indietro più di un cane da riporto e facendo crollare ancor di più il mio già basso morale. In ogni caso è solo questione di tempo: tornerò, più forte di prima!

P.S.: Il General ha compiuto gli anni, ma non ci sono notizie delle imprese sportive.