venerdì 28 dicembre 2012

Disagio Natalizio

Per il 26 Dicembre, abbiamo organizzato - cito testualmente il messaggio di Clod - una "corsa digerente".
Come è ovvio il disagio ha toccato un livello inenarrabile. Per una volta mi sentivo il più preparato. Il Bia era vistosamente in crisi ed in preda a carenze respiratorie, flatulenza molesta e sudori mai visti prima. Clod, reduce da una settimana di cene a base di foie gras, non sapeva più a che santo votarsi.
In tutto la nostra corsettata è durata circa un'ora. Al chilometro uno il Bia ha domandato se avessimo già concluso i 10km. Alla notizia, data da Clod, che il suo orologio segnava 970mt il nostro eroe barbuto ha avuto un sussulto e si è sentito male.
Per tutta la durata dell'allenamento abbiamo parlato dei nostri pranzi e cene. La quota di ripartizione dei tempi dei racconti è così riassumibile: 10% Max, 30% Bia e 60% Clod. Ogni tanto saltava fuori qualche piatto dimenticato nei racconti e così l'ora è volata.
E' evidente che siamo tutti e tre nel pieno degli allenamenti, Bia ed io per la 100km del Sahara mentre Clod per la gara di mangiatori di Hot Dog di Pechino.
L'abbiamo fotografato alla fine della sessione.
Eccovelo in tutto il suo splendore.

venerdì 14 dicembre 2012

Metto il Boost

Più ci penso e più non capisco. La domanda che mi assilla e non mi fa dormire la notte è sempre la stessa. Ma perchè i runners del 2012 vogliono assomigliare ai giocatori di basket degli anni 80?
La corsa è uno degli sport più economici. Fondalmentamente non servono che maglietta, mutande, pantaloncini, scarpe e calzini. Pare invece che il runner non voglia essere da meno dei tecnicissimi ciclisti: via alla caccia al gadget inutile! Riguardo agli orologi abbiamo sprecato ormai fin troppe parole. La vera novità sono le "calze booster".
Da poco ho partecipato alla maratona di Verona e non credo di esagerare nel dire che un buon cinquanta per cento dei partecipanti incontrati erano dotati di questi calzettoni variopinti. Cerco di astrarre dai miei preconcetti informandomi sull'argomento. Dove se non sul sito albanesi.it posso trovare risposta ai miei dubbi esistenziali?
Robertone Albanesi riporta i benefici "sponsorizzati" dai produttori: miglioramento della prestazione, miglior recupero e diminuzione degli infortuni. Gli ultimi due punti vengono annientati in poco più di due parole mentre sul presunto miglioramento delle prestazioni viene espresso un profondo scetticismo.
Ma quella di Albanesi non è l'unica campana.
Su runnersworld.it ho trovato un post scritto dal megadirettore galattico del giornale (foto di repertorio) che afferma di aver testato i prodotti della ditta BV Sport con ottimi risultati.

Nell'articolo però non si parla di aumento delle prestazioni, ma solo di miglioraramento della circolazione sanguigna. Si fa riferimento agli studi di un medico dello sport e di un angiologo che proverebbero i vantaggi della compressione del polpaccio.
Sarà deformazione professionale ma non mi fido molto di questi post sui blog delle testate giornalistiche, anche se è chiaro e trasparente come il cristallo di Boemia che si tratta solo di espressione libera ed imparziale su oggetti di produttori che comprano molte pagine di pubblicità.
Un altro blog interessante è runnerman.net. Vi scrivono per lo più atleti alcuni dei quali addirittura parlano di un più rapido recupero nel post-gara.
Dopo questa disamina mi ritrovo ancora più confuso e non capisco se queste calze siano semplicemente una nuova moda, se andrebbero utilizzate solo dopo grande affaticamento muscolare o se non andrebbero utilizzate affatto.
Credo che prima o poi cederò alla curiosità anche se il prezzo di circa 45€ non è incoraggiante.

Note:
Trovate il post su runnersworld.it a questo link.
Potete leggere l'opinione di Albanesi a quest'altro link.
Il post su runnerman.net è raggiungibile a questo link.

lunedì 26 novembre 2012

Racconti dal Sahara

Lentamente si stà avvicinando il nostro esordio come esploratori desertici. Nel tempo libero ho cominciato a cercare informazioni nella speranza di carpire qualche buon consiglio per non perire durante una tempesta di sabbia. Sono incappato la settimana scorsa nel sito www.correreneldeserto.com dove ho trovato degli interessanti racconti sulle più famose gare su sabbia. Vi voglio consigliare questo bellissimo - anche se un po' datato -  resoconto della "100km del Sahara" : http://www.epodismo.com/100pelli/update028/100sa301.php

giovedì 15 novembre 2012

Date a Cesare quel che è di Cesare

Siamo dei podisti professionisti, a tempo perso però facciamo anche gli avvocati.
Questa L'Arena di oggi, cui vanno i nostri complimenti per la tempestività della rettifica.

 

mercoledì 14 novembre 2012

Precisazioni e rettifiche

Viene oggi pubblicato sul giornale "L'Arena" di Verona a pagina 47 il resoconto della 100km del Sahara no stop del nostro amico Marco Pajusco, alias l'Alieno, già ospitato su questo blog.
Diversamente da quanto appare sull'articolo (che non abbiamo potuto leggere in bozza prima della stampa), mezzocaffè è gestito ed appartiene ad Alessandro Biasioli, Massimo Capaldi e Francesco Mendini.
Si precisa altresì che il caro Marco, pur essendo un amico, con il quale condividiamo la vita sportiva (e post sportiva, nei classicissimi "terzi tempi") non è purtroppo iscritto al nostro sodalizio sportivo dei Latin Marathon Lovers.
Alla società piacerebbe moltissimo avere tra le proprie fila un atleta del suo calibro, ma purtroppo egli è al momento tesserato con l'ottima società bussolenghese Atletica Insieme New Foods ed i Latin non sono in grado di fare offerte economiche per l'acquisto del cartellino (comunque continuiamo a giocare un euro a settimana al Lotto, non si sa mai).
Al giornale L'Arena chiediamo, la prossima volta, un po' più di attenzione.

Update 14.11.2012 ore 10,30
Ecco il link all'articolo in questione:
http://www.larena.it/stories/ansa_altri_sport/432479_la_follia_dellalieno_cento_chilometri_di_corsa_nel_sahara/


martedì 13 novembre 2012

Alberto Salazar's guide to road racing

Quando trovo dei libri che mi interessano non riesco a resistere e compro, compro, compro.
La mia libreria podistica è ora arricchita dalla mitica "Guide to road racing" dell'idolo assoluto Alberto Salazar (chi non lo conoscesse cerchi su wikipedia e faccia ammenda inginocchiandosi sui ceci per mezzora, poi prosegua pure nella lettura di questo post).
Il libro, purtroppo disponibile solo in inglese, è decisamente al livello delle aspettative.
Il linguaggio è semplice e sono approfonditi con approccio molto pratico tutte le parti di cui si compone un ciclo di allenamento. Diversamente da molti altri testi, pur molto apprezzabili, Salazar prende per mano il lettore e gli spiega come costruire la propria tabella, adattarla alle proprie esigenze e capacità, modificarla in corsa a seconda delle sensazioni.
Il grande pregio di Salazar è di essere stato un grande atleta e di saper dare consigli avendo sperimentato le tecniche, la fatica, le sensazioni in prima persona.
Non ci sono tabelle prefatte: al massimo si trovano delle indicazioni generali. Per esempio nel capitolo sulla maratona l'autore individua solamente la distanza dei lunghi domenicali e il carico di chilometri settimanali, sta poi a ciascuno stabilire quali ripetute fare e come, secondo le indicazioni negli altri capitoli.
Prepararsi una tabella richiede con questo metodo richiede, naturalmente, un certo lavoro. Però si ha poi la netta impressione di essere in grado di dominare la tabella, senza doverla subire come un'imposizione insensata.
Se sapete l'inglese non può mancare nella vostra biblioteca!
Un neo: tutti i riferimenti sia alle distanze che ai ritmi sono alle miglia, quindi è necessario fare delle conversioni per ritrovarsi.

lunedì 12 novembre 2012

Garda Trentino Half Maraton: una mezza maratona in canoa.

Ieri, una volta tanto, abbiamo cambiato sport.
Abbiamo partecipato ad una gara di canottaggio a Riva del Garda.
La nostra imbarcazione era un "due con" di cui io ero il capovoga, Max il prodiere e Clod il timoniere.
La mezza maratona di Riva - nome volgare utilizzato dagli addetti ai lavori in luogo del ben più altisonante Garda Trentino Half Marathon - è stata, infatti, un disastro climatico di proporzioni bibliche, ci mancava solo l'invasione delle cavallette per completare l'apocalisse.
Nessuno di noi era particolarmente allenato e, per tal motivo, Clod - che non sarebbe riuscito ad infrangere il suo personal best - ha appunto deciso di farci da timoniere, cioè di rinunciare a correre la sua gara per condurci ad un ritmo tale da giungere all'arrivo in 1h29min59sec, tempo che per noi avrebbe significato record e gloria imperitura fino oltre ai figli dei figli dei nostri figli.
Avrebbe significato.
Per 16 km, infatti, abbiamo arrancato dietro al nostro timoniere riuscendo a tenere il ritmo di 4min15sec/km che ci avrebbe aperto le porte dell'Olimpo. Dopodichè siamo letteralmente scoppiati e abbiamo chiuso la gara in 1h32min.
Amen.
A nostra discolpa - ed a discolpa di tutti i partecipanti - c'è da dire che la gara è stata corsa in condizioni drammatiche, con un diluvio universale dall'inizio alla fine.
Giusto per far comprendere la particolarità della gara, dico solo che ci sono stati un paio di passaggi in cui l'acqua delle pozzanghere ci arrivava alle caviglie.
Sic!
A ciò, per aumentare ancora di più il tasso di disagio percepito, si devono aggiungere le pessime condizioni in cui si trovavano i tendoni del ritiro pettorali, del deposito borse e delle docce. Tutti posizionati nei prati con conseguente impossibilità di camminare causa quintali di fango che arrivava fino circa alle orecchie dei podisti.
Le borse, comunque, potevano essere direttamente gettate nel lago di Garda, tanto il tendone che le avrebbe dovute proteggere era aperto su tutti e quattro i lati.
Lo spogliatoio maschile - se quel luogo in cui ci siamo denudati uno addosso all'altro può essere degno di tal nome - poteva contenere al massimo 200 persone, peccato che i partecipani, uomini, alla gara saranno stati circa 3000.
Morale della nostra esopica favola: a metà Novembre ha piovuto. Strano.
Non necessitava l'intervento di Einstein o di Nostradamus per prevedere una simile possibilità.
In sostanza ci siamo bagnati alle 8.00 della mattina e ci siamo asciugati alle 16.00 del pomeriggio all'arrivo a casa con le nostre mogli che ci hanno disinfettato con l'acido muriatico prima di permetterci di varcare la soglia.
Ora vado che devo mostrare a Giampiero Galezzi le immagini della gara, così magari, viste le sue note conoscenze nel mondo del canottaggio, ci recupera una convocazione per le prossime olimpiadi.


Si guarda sinistra, si guarda a destra e vince l'Italia!

giovedì 8 novembre 2012

100 km del Sahara NO STOP - resoconto

Senza aggiungere nulla di più eccovi il racconto del nostro caro amico che ha portato a termine la 100 km del Sahara, versione no stop 1.0. 
Mi ha detto di sistemare e correggere quanto ha scritto, invece ve lo lascerò così come me l'ha mandato perchè dalle sue concitate e animose parole si leggono e si capiscono le emozioni che lui ha provato in quelle undici ore e mezza di fatica e - al tempo stesso - gioia.
Da qualche tempo covavo l’idea di qualche ultra-follia e a maggio vedendo la 100 del sahara no stop non ho resistito e mi sono iscritto. Avevo un conto in sospeso con questa corsa perché 2 anni fa, dopo essermi iscritto e preparato avevo dato forfait a causa di uno strappo inguinale (che purtroppo si riaffaccia periodicamente anche oggi), ero dunque motivatissimo a riscattarmi con questa prova.
Iscriversi è facile, prepararsi bene è tutt’altra cosa, e purtroppo per magagne fisiche ho perso metà mese di settembre per cui la preparazione era tutt’altro che ottimale. Ma tutti dicono che la 100 è una gara di testa e quindi ho pensato che la motivazione c’era ed a quella dovevo affidarmi. Questo pensiero si è trasformato in un mantra che ripetevo sempre più spesso per scacciare le paure che aumentavano all’avvicinarsi del giorno fatidico.
Il viaggio è stato un continuo susseguirsi di trasferimenti. Siamo poi venuti a sapere che l’organizzazione, di per sè davvero ottima, ha avuto dei problemi con tunisair che aveva promesso voli diretti e poi ha cambiato in voli con scalo all’aeroporto di Tunisi (più zoo che aeroporto). Quindi con il doppio trasferimento abbiamo impiegato tempi biblici sia all’andata che al ritorno, ma questo mi ha aiutato a distrarmi fino all’ultimo.
Ricordo due particolari momenti in cui mi sono reso conto di avere davvero PAURA: il primo quando ho dovuto firmare lo scarico di responsabilità al ritiro pettorale dove mi son chiesto "ma io sono davvero certo di voler morire oggi?"; il secondo quando rivolgendomi ad altri iscritti un oretta prima della partenza  ho detto: "mi sto cagando addosso…" e loro fraintendendomi han risposto : "il bagno è al piano di sotto".
In partenza ripasso la strategia di gara, che come sempre disattenderò: “si parte piano e si cerca di tenere un ritmo costante fino in fondo o quanti più chilometri possibile”.
I primi 20 km sono di fondo duro e in saliscendi, con subito bellissima una mulattiera iniziale nella quale senza spingere mi trovo a superare tutti e a mettermi a ridosso dei primi. I chilometri filano lisci e in compagnia, corro però un po’ troppo forte, poi ovviamente la pagherò, ma pur sapendolo al momento non mi preoccupo.
Dal ventesimo in poi, invece, inizio a correre da solo nell’ oscurità, il fondo duro si alterna a lingue di sabbia alla fine delle quali mi fermo a svuotare le scarpe. Luci chimiche e piccoli quadrati catarifrangenti mi indicano la via, perdersi è impossibile, ma mi manca completamente il senso della profondità, vedo il segnale successivo e mi sembra lontanissimo quando in realtà è molto vicino.
Al quarantesimo tutto okey, svuoto di sabbia scarpe (E CALZE)  e riparto. Tengo botta ancora 10 km. Si dice che i primi 50 km si corrono con le gambe e da lì in poi sia tutta questione di testa.
Infatti dal cinquantesimo inizia a essere davvero dura, mi fermo ogni due per tre, cammino e ho un gran mal di testa...penso continuamente a cambiare maglia e a bere solo acqua ma una irrefrenabile idiozia mi porta a non cambiarmi e a bere te zuccherato, finchè… non rimetto tutto il pranzo! Disidratato, senza energie e impossibilitato a mangiare o bere inizio a preoccuparmi, ma penso che il sessantesimo è vicino e mi riprendo. 
Lì arrivo disfatto e consapevole che non potrò mangiare come avevo programmato quindi chiedo un massaggio, mi indicano la tenda massaggi dove trovo il primo concorrente che si è ritirato per problemi intestinali, è trasfigurato dal dolore tanto che non lo riconosco nemmeno (ero stracotto pure io). Il massaggiatore mi fa sedere, mi smuove un po le cosce e attacca a sbraitare: “Imbecille! Perché non ti sei cambiato? E poi non devi bere sali! Bevi acqua e mangia grana!” 
Come un robot eseguo gli ordini, mi cambio, faccio il pieno d’acqua nelle borracce e metto il grana nelle tasche della maglia. Sono senza forze e non posso mangiare avendo vomitato da poco, ma posso iniziare a camminare e pensare solo al ristoro dell’ottantesimo.
Mi raggiunge di lì a poco un ragazzo messo come me, Gavino di Alghero, iniziamo a camminare e corricchiare insieme, le gambe ormai sono a pezzi per cui inizio a chiacchierare. Così facendo anche se molto lentamente (3 ore) copriamo i venti sabbiosi chilometri che ci portano all’ultimo ristoro alle porte delle dune vere e proprie. 
Io ora gambe a parte sto benone, mangio e bevo di tutto, Gavino invece è ma visto che mi ha fatto compagnia fin qui mi sembra naturale fare la mia parte e restituirgli. La sabbia del deserto è borotalco, entra dappertutto, dapprima mi levo le scarpe ogni 5 minuti, poi capisco che è davvero una lotta persa in partenza, mi limito a svuotare tutto solo quando calze e scarpe sono così piene che i piedi sono completamente rattrappiti nelle scarpe.  A pochi chilometri dall’arrivo mi levo le scarpe e magia. L’avessi fatto subito con le sole calze sulla sabbia finissima e freschissima volo! 
Ritorno a correre, sarà il traguardo vicino, sarà l’emozione, ma mi sento rinascere, sprinto in salita sulle dune e con l’avvicinarsi al traguardo anche il mio compare si risveglia dal torpore, finchè ci siamo, l’arrivo è lì di fronte a noi, tagliamo il traguardo mano nella mano felicissimi, mi sembra di essere pieno di energie, invece dopo qualche secondo mi rendo conto che le gambe quasi cedono.
Mi riposo un paio d’ore ma non riesco a dormire
Troppa adrenalina e troppe emozioni.
L’indomani è uno spettacolo, nessuno dei corridori si regge sulle proprie gambe, ma abbiamo tutti una faccia serena e distesa, tutti consapevoli di avere la forza di sognare, di saper buttare il cuore oltre l’ostacolo e di avere anche abbastanza testa per far seguire anche il resto del corpo fino al traguardo.
Ci sarebbero mille cose da dire,  ho fatto moltissimi errori, sono partito troppo forte, mi sono gestito male, ho mangiato e bevuto le cose sbagliate,  il mio zaino sembrava quello di un bambino delle elementari (avevo 1000 cose inutili e 0 cose utili), al cambio del sessantesimo avevo un sacco di cose utili da prendere per il resto della corsa e le ho lasciate lì perché ero cotto, ma  questa è tutta esperienza per il futuro.
Mi rimane il senso di rivincita che mi aveva spinto a iscrivermi, la gioia di aver visto posti  nuovi e aver conosciuto nuovi amici e, non ultima, la consapevolezza di aver ancora la voglia di sognare, e, con l’aiuto della fortuna, qualche volta di riuscire a realizzare qualche sogno.
Si dice che la 100 è una questione di testa, quando si insegue un sogno servono solo determinazione (o una grande motivazione) e tanta fortuna, con  questi  due presupposti si può arrivare davvero lontano!

mercoledì 7 novembre 2012

L'alieno alla 100km del Sahara no-stop

Ebbene si.
Il nostro amico alieno - la figura mitologica mezzo uomo e mezzo asino - ha portato positivamente a termine la 100km del Sahara no-stop.
A lui vanno i nostri complimenti (e i nostri schiaffoni) ed il nostro invito ufficiale a scriverci il suo personalissimo resoconto su queste pagine.
Ora e sempre alien presidente!

martedì 16 ottobre 2012

Firenze o non Firenze

Quest'anno la maratona autunnale è un'agonia. 
Ma non è un'agonia correrla, bensì è un'agonia parlarne, organizzarla ed, ovviamente, allenarsi. Siamo - come sempre d'altronde - in totale balia della nostra cronica incapacità organizzativa.
Una malattia incurabile pare.
Uno di noi ha comunque corso in solitaria la maratona a Verona qualche settimana fa, terminandola senza, però, ritenersi assolutamente soddisfatto della propria prestazione. Proprio per tal ragione vuole rifarsi subito e dimostrare così ai suoi numerosi fan(s) - che ormai lo danno per spacciato - che non è bollito.
"Sta facendo la fine che ha fatto Schumarcher quando è tornato alle corse" dicono certi. 
"E' peggio di Bobo Vieri quando ha giocato nel Milan" controbattono altri. 
"Sembra un senatore a vita che non capisce di trovarsi ormai sul viale del tramonto" chiosano i più informati.
Mentre inoltre il nostro condottiero non è ancora tornato da una spedizione in Congo Belga che sta mietendo numerose vittime e mentre la punta diamante è data per dispersa in Svizzera, il suddetto ragazzotto di belle speranze vorrebbe, in sostanza, affiancarsi a Clod ed a me medesimo.
Che venga pure. Le brutte figure è meglio farle in compagnia.
L'obiettivo dichiarato è la Maratona di Firenze il 25 Novembre.
Domenica scorsa primo lungo da 24km.
Non l'ha fatto nessuno.
Bene così.
Voci di corridoio dicono che recupereremo stasera facendo circa ventimila maledetti metri. Passo dopo passo, lacrima dopo lacrima.
Il dato allarmante è però uno ed incontrovertibile: mancano gli stimoli. Necessitiamo di traguardi all'altezza del nostro spropositato ego e del nostro misero allenamento.
Vogliamo nuovamente tornare a soffrire.
No pain, no gain.

mercoledì 10 ottobre 2012

Fuori dal vaso

Questa volta devo proprio ammettere di aver esagerato. Ero convinto che finalmente avrei sconfitto il Bia o comunque sarei morto provando. Oltre a non avercela fatta mi sono anche dovuto sorbire i "te l'avevo detto" e i "lo sapevo che saresti scoppiato" senza poter ribattere.
Tutto è nato dopo Amburgo. Nella mia testa già pensavo alla prossima sfida. Sembravamo tutti d'accordo su Verona ma il 7 Ottobre, alla partenza, mi sono trovato solo. Se devo proprio dirla tutta in realtà qualcun'altro c'era e questa volta è stato addirittura chiamato per nome tra i top runners: l'alieno.
Bando alle ciance. L'obiettivo era stare sotto le tre ore e ventuno minuti di Amburgo. Pensavo, visto lo stato di forma abbastanza buono e nonostante i pochi lunghi portati a casa, che sarei riuscito ad arrivare intorno alle tre ore e quindici.
Partenza da S.Ambrogio di Valpolicella e arrivo nell'epica Arena di Verona. La voglia di fare bella figura è altissima e mi sento benissimo.
Alla partenza mi aggancio ad una coppia, uomo con canotta con 3:15 sul retro e donna in mutande. Mi rendo conto che nel bellissimo percorso che si snoda per circa 15km tra le vigne, il ritmo è forse un pó alto ma decido di non mollare e non li lascio andare via. Passo con una media di 4.36 min/km alla mezza maratona. Attraverso la diga del Chievo e poco dopo mi trovo un Keniano mezzo morto sul bordo della strada. Mia madre mi passa una bottiglietta di the alla pesca e arrivo al ventottesimo chilometro. A quel punto comincio a vedere nero. Nella mia testa il primo pensiero è che è veramente troppo presto per una crisi. Da li fino al trentottesimo ho alternato 2km di corsa a 4/500 metri di camminata veloce. Un disagio mai provato. Circa al trentasettesimo mi sfreccia accanto il pacemaker delle due ore e venti e a quel punto mi sono sento morire quando compare davanti a me un uomo barbuto su una bicicletta. È il Bia. Mi incita e comincia a seguirmi fino al quarantesimo quando mi saluta perchè il percorso non permette più il passaggio alle biciclette. Gli ultimi 2km li ho fatti appaiato al pacemaker delle tre ore e trenta per chiudere con un pessimo tre ore e ventinove minuti, ben otto minuti in più del mio precedente risultato.
All'arrivo vedo mia moglie e l'amico Clod che mi salutano e mi avvio verso il ristoro.
Nonostante la performance deludente non posso che dare un voto ottimo all'organizzazione e al bellissimo percorso.
All'anno prossimo. Ho fame di vendetta.

lunedì 1 ottobre 2012

A Berlino ancora Mutai

Geoffrey Mutai ha vinto la maratona di Berlino.
Nessuna novità direte voi, visto che oggi, probabilmente, è il più forte in circolazione.
Registriamo però due dati:
- ha fallito l'attacco al record del mondo di qualche secondo (!), in quanto ha concluso con 2h 04min  15sec (il record del mondo è 2h 03min 38sec n.d.r.);
- ha vinto di 1 secondo (!!) davanti al kenyano Dennis Kimetto.
Prima o poi infrangeranno la barriera del suono.
Io continuo a correre in serenità in 3h 20min.

venerdì 28 settembre 2012

Gloria perduta

Oggi La Stampa pubblica un articolo dal titolo "La stagione delle maratone", nel quale si evidenzia come nelle maratone autunnali si concentreranno le massime prestazioni dell'anno. Ciò significa che gli attuali big da record del mondo hanno disertato le Olimpiadi per puntare tutto su gare dal monte premi più danaroso.
Naturalmente nulla di nuovo per chi conosce i nomi dei protagonisti, ma che amarezza.
La corsa come il calcio.
Nel mio immaginario non c'è niente più di un'Olimpiade e non rinuncerei per nessuna ragione al mondo ad una partecipazione olimpica.
Se i soldi si mangiano anche la gloria olimpica si è proprio passato il segno.
Teniamoci stretti i più lenti, ma di grande cuore, campioni nostrani!

lunedì 24 settembre 2012

Dolomites Skyraces 2012 - Il giorno del giudizio

Ero fuggito in Congo, ora sono tornato.
Più forte di prima.
Come Sansone avevo perso i capelli e con loro la mia leggendaria forza, ora mi sono ricresciuti e nulla mi potrà fermare. Sono invincibile. Come il cavaliere mascarato.
Inizierò col narrarvi le splendide gesta che mi hanno visto correre - ormai alla fine di luglio - alla Dolomites Skyrace. 
Correre e, fortunatamente, sopravvivere. 
I più assidui di voi ricorderanno che già l'anno scorso - insieme a clod, all'alieno e alla punta di diamante - fummo partecipi di questa eroica gara. Purtroppo, però, a causa dell'avverso clima (nevicava n.d.r.) gli organizzatori furono costretti ad operare una drastica riduzione del percorso. Bello lo stesso, ma ben lontano dalle aspettative originarie.
Quest'anno l'idea comune era di ritentare, con la speranza di essere più fortunati. Svariate peripezie (non ultima quella della punta di diamante, rottasi un dito in circostanze a dir poco sospette) ci hanno però impedito di ritornare in formazione completa.
Morale della favola siamo partiti in due, anche se poi in loco abbiamo incontrato svariati amici che hanno rinsaldato i ranghi, stretto le fila e reso il gruppo nuovamente numeroso!
Bè, bando alle ciance. 
Rimembro velocemente il percorso della gara: Canazei - Passo Pordoi - Forcella Pordoi - Piz Boè - Canazei.
La gara è stata stupenda.
Stupendamente faticosa.
Dovete sapere che i cancelli orari sono due, uno in cima al Passo Pordoi e uno in cima alla Forcella. Quest'ultimo "cancello" in particolare ha mietuto decine di vittime. Troppa la fatica accumulata prima, molti stremati son stati bloccati e non han potuto proseguire.
Only the brave. Solo i bravi.
Io son arrivato messo abbastanza bene prima della forcella, poi c'è stato l'inferno. Il buio.
Una fatica indescrivibile. 
La pendenza della salita ed il terreno impervio (il fondo è di ghiaia) han reso l'ascesa della suddetta/maledetta forcella di una difficoltà sovrumana.
La canonica mancanza di allenamento ha fatto il resto. Sembrava non finire mai.
Sopravvissuto alla Forcella del Diavolo, ho tirato il fiato e, dopo l'ultimo tratto in ulteriore salita, mi son buttato giù a rotta di collo dal Piz Boè recuperando posizioni su posizioni.
Ho chiuso la gara a metà classifica. Grande soddisfazione.
Devo dire che una fatica così l'ho provata pochissime volte. Il fantomatico muro dei 35km della maratona non è altro che una staccionata di polistirolo paragonato alla Forcella Maledetta.
Voglio tornare, magari più allenato, con tutta la banda e vederli sputare lo stesso sangue che ho sputato io.
Vamos alla plaja.

venerdì 14 settembre 2012

Running on faith

Ieri sera uscita alle 7pm per una ventina di chilometri con Max.
Tutti hanno delle novità da raccontare, tranne il Bia che non esce di casa da sei mesi se non per correre e parla solo del tempo.
Oggi fa bel tempo, domani è brutto, finalmente è finita l'estate etc.
Il derelitto, inoltre, è affetto da sciatalgia, per cui dopo i 19km di ieri è probabilmente allettato in qualche reparto ospedaliero. Non so cosa lo spinga a farsi del male, probabilmente una fiducia incrollabile che gli infortuni svaniscano correndo.
Per questo gli dedico questa canzone:

mercoledì 12 settembre 2012

9/11

Ieri ho dimenticato la memoria della tragedia dell'11 settembre.
Da quella data il mondo è davvero cambiato e il gigante a stelle e strisce ha perso lo smalto di un tempo, come testimonia la deprimente campagna elettorale per le presidenziali.
Le democrazie occidentali sono in profonda crisi di identità... ma qualunque cosa accada, noi saremo sempre dei runner!

Update:
L'articolo di Gianni Riotta su La Stampa di oggi: Addio Al Queda, la nuova paura è la grande crisi.

lunedì 10 settembre 2012

Drei Zinnen Lauf 2012

Ieri alle 4,45 am, mentre Max e Bia si crogiolavano a letto dopo la vittoria dell'Hellas, la mia sveglia iniziava a suonare.
Grazie alla mia proverbiale organizzazione in questi frangenti mi sono vestito in due secondi al buio (avevo preparato gli indumenti sulla sedia, in ordine di vestizione), mi sono lavato la faccia, ho raccolto le mie quattro carabattole ed alle 5,00 mi trovavo già in macchina sotto casa di Vincenzo. Penso che se i Navy Seals sapessero di queste mie qualità mi assumerebbero subito.
Alle 8,00 eravamo a Sesto, pronti per la gara.
Il percorso è bellissimo: si parte dal paese di Sesto per arrivare, dopo 17,5 km e 1.350m di dislivello positivo al rifugio Locatelli, al cospetto delle mitiche Tre Cime.
Come al solito sono partito, ho corso, sono arrivato.
Come al solito in questo tipo di gare mi manca l'allenamento sulle pendenze estreme e gli esili quadricipiti implorano pietà, mentre sui falsopiani allungo come un missile stinger da bravo corridore di pianura. Il risultato nella mia media, niente di speciale!
La giornata e l'organizzazione, comunque, sono stati perfetti ed oggi posso vantare una spendida abbronzatura con segno da occhiali da sole...
Penso che la gara potrebbe tornare in calendario l'anno prossimo, quando potrei arrivarci carico dopo la Dolimites Skyrace, a cui quest'anno ho dovuto rinunciare.
Per la cronaca: la gara maschile è stata vinta da Gabriele Abate in 1h26minuti, quella femminile da Maria Grazia Roberti in 1h47minuti. I coniugi Wyatt e Confortola si sono limitati ad una tranquilla gita di famiglia osservando la situazione dalla seconda piazza... anche loro bravissimi ed inossidabili!


venerdì 31 agosto 2012

4.175 km, 64 giorni

Con un entry fee di € 6.000 cinquantadue fortunati podisti hanno potuto iscriversi alla Transeurope Footrace organizzata dall'entusiasta Ingo Schulze.
Sono partiti da Skagen, Danimarca, per dirigersi verso Gibilterra. In tutta tranquillità, i podisti in gara si stanno sciroppando i 4.175 km di percorso in 64 tappe consecutive.
4.175 : 64 = 65,24 km di lunghezza media delle tappe
Al momento i nostri eroi hanno corso 13 tappe per un totale di 922,7 km ed in testa c'è il francese Stéphane Pelissier, con il tempo complessivo di 70h35'.
L'atleta più anziano è l'evidentemente inossidabile Richard Hofbauer, settantasette anni suonati.
L'organizzatore Ingo Shulze ha anche pubblicato dei libri sulle precedenti edizioni, che potrebbero essere interessanti.
Ho scoperto che gli atleti sono stati oggetto di studio nel 2009: non ci sono molte corse così!

giovedì 30 agosto 2012

Track & Field

Non so bene il perchè ma martedì mi sono fatto convincere da Clod per un allenamento che non ha nulla a che vedere con la preparazione alla Verona Marathon.
Ore 18.45 ritrovo alla pista di atletica, 2 km di riscaldamento attorno alla pista e poi 8x1000 (proprio come quello destinato alla Chiesa Cattolica) a tutta birra. L'esperienza in pista è sempre traumatica ma allo stesso tempo affascinante.
Da una parte ci sono i fighetti con i RayBan che zompettano agli 8min/km ma dall'altra ci sono i super-eroi agonisti.
Non riuscirò mai ad entrare nelle menti dei non runners che sperano con due allenamenti a velocità "shopping" di preparare la stagione di calcetto, e per farlo vengono sull'ovale dei 400m per vedersi sorpassare a tutta velocità da chiunque. Ci dev'essere una parte di sommo divertimento che non riesco a cogliere.
Per quello che ci riguarda la seduta è stata impegnativa ma di soddisfazione. Clod a 3'40'" e io a 4'00" abbiamo fatto queste benedette ripetute alternando 2 min di riposo ad ogni 1000m, cercando di non farci prendere la mano dalle velocità folli di un paio di velocisti superdotati.
Fino al 7 ottobre non penso di ripetere l'esperienza pista in allenamento ma alle porte c'è la Lupatotissima che ci spremerà ben bene in un'ora di sprint contro noi stessi. Santi Pietro e Paolo pregate per noi:

lunedì 27 agosto 2012

Duv Ultramarathon Statistiken

Al nostro amico Flavio piace correre a lungo. Non gli interessa la velocità, ma gli piace gustarsi la senzazione di attraversare il mondo correndo a lungo, molto a lungo. Così facendo ha imparato perfettamente il tedesco ed il francese, con il risultato che la sua navigazione su internet non è limitata, come la mia, all'itagliano ed all'inglese.
Ecco quindi la chicca dell'ultramaratoneta poliglotta: http://statistik.d-u-v.org/ 
Il sito tedesco raccoglie il più grande database di risultati delle ultramaratone, oltre ad un completissimo calendario degli eventi.
Quando dico che il calendario è completissimo non scherzo affatto, andate a vederlo! Credo potrei perdere dei mesi su quel calendario a spulciare tutti i link ai siti delle gare.
Lo voto come "the ultimate time waster", batte anche facebook e prossimamente i datori di lavoro ne bloccheranno l'accesso dai computer aziendali per evitare ineluttabili cali di produttività.

venerdì 24 agosto 2012

Big in Japan

La fine di Agosto si avvicina e le ferie per noi mezzi volgono al termine. Per il povero Bia non sono nemmeno iniziate ma per quello che mi riguarda sono appena tornato da un affascinante tour in Giappone.
Non sono riuscito a fare nemmeno un'uscita di corsa nei venti giorni di sollazzo asiatico ma mi sono cimentato in alcuni trekking tra scenari incantevoli. Il clima ci ha messo lo zampino, con temperature allucinanti e umidità da foresta tropicale, ma la ragione principale che mi ha impedito di allenarmi è stato il timore di perdermi. Troppo complesso orientarsi nelle città Giapponesi, con vie senza nome ed abitanti che non si esprimono minimamente in inglese.
Ho comunque scoperto un popolo estremamente sportivo. Diversamente da quanto accade in Italia, nei parchi e nelle strade poco fuori dai centri urbani si vedono sfrecciare runner di tutte le età con fisici perfetti ed equipaggiamento super tecnico. Da noi la corsa è diventata quasi una moda e non è raro incontrare molti personaggi improvvisati che agli occhi di chi è runner 365 giorni all'anno appaiono abbastanza ridicoli. Sarà l'alimentazione o forse la dedizione di questo popolo per qualsiasi attività, ma ad ogni incontro con un japan-runners avevo l'impressione di aver davanti un campione!
A Kanazawa ho visitato uno dei tantissimi negozi di attrezzatura e abbigliamento da montagna (che evidentemente ai giapponesi piacciono oltre misura vista l'eccessiva concentrazione di questa categoria di negozi nelle vie del centro) ed ho trovato una sezione interamente dedicata al trail running. Materiale da corsa, scarpe, camelback e tantissimi flyer di gare. Un poster colpiva particolarmente: Ultra Trail Mt. Fuji. 160km.
Ennesima gara per gente veramente dura. Si tratta in sostanza di un impegnativo trail sul monte più famoso e caro ai Giapponesi. Nel 2012 è stato terminato dal vincitore in 18 ore e 53 minuti. L'evento da quel che si evince dai vari video on line, deve essere veramente estremo e con tratti nella natura super-selvaggia. Si è corso il 18 Maggio 2012 e lo sponsor ufficiale è stato North Face come anche per il Trail del Monte Bianco. Solito schema: dislivelli elevatissimi e cancelli orari irraggiungibili. Ben il 30% dei già pochi super atleti è per qualche motivo nella lista dei ritirati.
Dal canto nostro, riflettiamo sugli obiettivi e programmiamo i prossimi eventi. Mi sono iscritto alla Verona Marathon del 7 Ottobre ma a breve sono sicuro che troveremo qualche evento strano da mettere tra le nostre imprese portate a termine, magari attingendo alle idee dello speed-runner Clod.

Allego qui sotto un video trovato su youtube:


giovedì 23 agosto 2012

Programmi schizoidi

Nel gruppo c'è difficoltà a stabilire i programmi.
Attualmente gli appuntamenti certi sono:
- 9 settembre: drei zinnen lauf;
- 22 settembre: la mitica Lupatotissima, staffettona 24x1ora;
- 11 novembre: mezza maratona di Riva del Garda.
Per la maratona invece, disciplina regina, vige il più assoluto disaccordo.
Max si è iscritto a quella di Verona, il 7 ottobre mentre io e Bia per ora niente.
Abbiamo accarezzato l'idea di correre la maratona di San Sebastian il 25 novembre oppure quella di Lisbona il 9 dicembre, ma non si è concluso nulla.
Personalmente non ho alcuna voglia di correre la maratona di Verona, perché ci arriverei carente di preparazione e non mi va di farla solo per arrivare in fondo. Inoltre il percorso non mi piace, è pieno di svolte nel centro città proprio negli ultimi chilometri ed anche la prima parte non è esaltante. Le dimensioni della città non consentono di organizzare un percorso totalmente "dentro le mura", a meno che non si decida di creare un circuito da ripetere più volte. 
Se io fossi tra gli organizzatori non esiterei a cercare una soluzione simile a quelle di Padova e Venezia: partenza molto fuori città e breve passerella in centro per l'arrivo. Ecco un'ipotesi che mi sembra molto più accattivante: Bardolino-Lazise-Peschiera-Castelnuovo-Verona.
In ogni caso, stante la diversità di vedute, ho deciso di puntare tutto sulla mezza di Riva ed ho stilato un programma di ripetute settimanali da eseguire in pista per accelerare i miei ritmi e battere il mio attuale p.b. di 1h23'.
Stasera inizio la fase di test! Mi pare di aver capito che non avrò compagni di merende...
In lontananza (ma neanche tanto) i compagni di avventure intravedono lo spauracchio della 100km del Sahara, motivo per cui insisterei per l'iscrizione nei Paesi Baschi!


martedì 21 agosto 2012

Campioni senza valore

Il caso Schwarzer ha riportato alla ribalta il problema doping, che ciclicamente "sconvolge" i ben navigati giornalisti.
Sulla scia delle polemiche l'Alieno ci ha consigliato la lettura del libro dal titolo "Campioni senza valore" scritto da Alessandro Donati nel 1989, tecnico della nazionale negli anni '70-'80.
Il libro svela interessantissimi retroscena dell'atletica di quel periodo, con riferimenti ben precisi a nomi famosi negli ambienti delle Federazioni (spunta anche il nome del poltronissimo Franco Carraro) e della medicina dello sport (tra tutti il dott. Conconi, quello dell'omonimo test).
Devo dire che la lettura è davvero istruttiva ed è in grado di aprire gli occhi anche sulle notizie più recenti.
Ma davvero un atleta del calibro di Schwarzer ha fatto tutto da solo, di nascosto al proprio allenatore (che spesso è una guida, un amico, un confessore), al proprio medico ed alla Federazione? E' veramente possibile che nessuno sapesse nulla?
Leggete l'ottimo libro di Donati e fatevi un'idea (link al libro).
Negli scorsi giorni Donati, oggi consulente della WADA, ha rilasciato una chiarissima intervista, che ogni amante dello sport dovrebbe ascoltare (link all'intervista).
Intanto io concludo con una chiosa contro il doping nello sport amatoriale, citando Roberto Albanesi, Il Manuale completo della corsa, p. 434: "Numerose esperienze (come quelle di atleti passati da un record di 2h17' sulla maratona a tempi attorno alle 2h10') indicano che il guadagno massimo sia di 10"/km. In sostanza oggi, supposto di avere dei medici compiacenti, un atleta che voglia spendere un sacco di soldi, rischiare la propria salute può guadagnare 15"/km se è un uomo e 25"/km se è una donna. Significa che un atleta da 3h10' sulla maratona può correre in 3h e un'atleta da 3h17' può pure farla in 3h. Ne vale la pena?".

lunedì 20 agosto 2012

Furti d'estate

Oggi utilizzerò impropriamente questo blog per arringare le folle sulla piaga sociale dei furti estivi.
Mentre ero in vacanza non mi hanno rubato l'argenteria, né un bell'orologio, nemmeno un vaso prezioso. Il mio appartamento è rimasto perfettamente sigillato tutto il tempo.
Quello che hanno letteralmente sventrato è la cantina, dalla quale hanno prelevato la mia piccola biciclettina (foto).


Ecco, perché mi possiate capire vi informo che la mia biciclettina mi ha aperto le porte del running.
Nell'estate 2008 avevo accumulato un bel numero di chilometri in bici ed avevo fiato e gambe per la prima volta dopo l'altra piaga sociale che si chiama università.
Per non perdere l'allenamento ho deciso di proseguire con la corsa nei mesi freddi, con l'idea di tornare in sella in primavera. In realtà poi sono diventato un runner a tempo pieno ed un ciclista occasionale. Tutto merito della mia biciclettina!
Se sentite di un'occasionissima su una Cannondale Caad5 R900Si, fatevi delle domande e ricordatevi di me. 
Se su una ricerca su gogol il caro ladruncolo si imbattesse in questo articolo sappia che, pur appiedato, rimango piuttosto veloce!!

giovedì 9 agosto 2012

Roba verde: Progetto Vento

Io nel tempo libero sono un runner e per andare a lavorare sono un ciclista: queste mie indiscutibili qualità mi portano ad avere particolarmente a cuore il tema della mobilità sostenibile.
Siamo troppo abituati ad usare mezzi motorizzati non solo quando non è strettamente necessario, ma anche quando sarebbe più comodo andare a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici.
Quindi segnalo il fantastico progetto della pista ciclabile più lunga d'Italia: 679km tra Venezia e Torino.
Il bello è che costerebbe solo 80 milioni di euro! Non sono noccioline, ma basterebbe solo rimpiazzare le "auto blu" dei sindaci dei comuni coinvolti con delle fiammanti "bici blu" d'ordinanza, più che sufficienti per scorrazzare sulle piccole superfici amministrate. Siore e siori sono anche generoso: il sindaco uscente potrà tenere a vita la sua "bici blu"!

Consiglio i seguenti link:

http://www.progetto.vento.polimi.it/

P.S.: Mi sono accorto che la ciclovia non passerebbe da Verona, ma ben più a sud! Speriamo che il sindaco ed il presidente della provincia "i g'abia el bon cor de pensar de colegarne".

giovedì 19 luglio 2012

Monte Baldo by night

Con molto entusiasmo MarathonBia aveva organizzato per ieri sera un'uscita in notturna sul nostro Monte Baldo.
Erano chiamati a partecipare tutti i Latin, quindi si prospettava un assedio alla montagna degno del generale Custer.
In realtà defezione dopo defezione, ci siamo ritrovati a partire da Verona io e lui, con l'accordo di trovare il solo Latin Paolo, che abita proprio alle pendici del Baldo.
Nonostante l'epidemia di lebbra che ha colpito la nostra armata, non ci siamo fatti intimidire dalle tenebre ed abbiamo iniziato la risalita verso le 9.
Paolo ci ha condotto finalmente su un sentiero battuto, visto che per la nostra imperizia in passato ci siamo sempre dedicati alle linee di massima pendenza. Totalmente anarchici a sentieri segnati: dritti in vetta!
Questa volta infatti, abbiamo corso circa venti chilometri invece dei soliti dieci, per il medesimo dislivello. Le ginocchia ringraziano.
La serata è stata fresca e piacevole, il panorama come sempre emozionante, la compagnia ottimamente selezionata!
Domenica il Bia si lancerà nella Dolomites Sky Race e considerate le temperature potrebbe essere l'anno buono per arrivare sul Boè. Purtroppo (o per fortuna) io mi perderò questa immane fatica. Sarà in gara anche l'Alieno, ma non abbiamo notizie sul suo stato di forma... in ogni caso, ci soprenderà.

lunedì 9 luglio 2012

Kepler Challenge

Qualche giorno fa ho letto sulla bacheca Facebook del nostro amico Outruncancer, di un trail in Nuova Zelanda. Il post recitava "Alzato alle 4AM per registrarmi per Kepler, un trail in New Zealand. Evento esaurito in 2 mins!".
Leggendo questo breve messaggio mi sono ovviamente incuriosito. Sul sito dell'evento http://www.keplerchallenge.co.nz/ sono presentate le due varianti di percorso: 60 e 27km. La gara si svolgerà la prima domenica di Dicembre e guardando gli scatti fotografici e i filmati pubblicati nella sezione Gallery, si capisce immediatamente perchè i pettorali siano andati esauriti in 2 minuti. Il percorso non sembra nemmeno poi così impegnativo per via di pendenze: 1350mt per 15km con poi discesa per lo stesso dislivello. Il record assoluto, stabilito nel 2005 è di 4 ore e 37 minuti.
Se non fosse che questo trail si svolge dall'altra parte del mondo mi verrebbe proprio voglia di partire.


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lunedì 2 luglio 2012

Le volpi del deserto

Ogni tanto mi chiedo perché mai delle persone che odiano così profondamente il caldo abbiano deciso di andare a correre nel deserto. Solo un latente masochismo può spingere a tanto. In effetti non potrei trovare altra spiegazione, se non conoscessi meglio i ragazzi. Venerdì e domenica scorsi, ad esempio, sono andato con il Bia a correre sulle torricelle, le colline che circondano verona. Entrambe le volte con una calura da record ed effetto miss maglietta bagnata dal primo minuto. Pur sudando come Thiago Motta, abbiamo fatto ben due allenamenti senza subire infortunio e tenendo ritmi di tutto riguardo. Tant'è che in ambedue le occasioni abbiamo sorpassato di gran lena dei ciclisti che arrancavano in salita. Data la disparità di mezzi non è poco!
Per questo ci siamo guadagnati svariati epiteti tra la comunità ciclistica veronese, tra cui: le volpi del deserto, coppia desert storm, coppia desert eagle, cammelli da corsa, dromedari marocchini, beduini del lungadige, corridori berberi e, infine, puledri da corsa. Quest'ultimo da un attempato signore chiaramente fuori tema.
Resta il fatto che il sorpasso del ciclista è un punto d'arrivo nella vita di un runner e che, nonostante i lamenti, i ragazzi vanno anche col caldo.
Un po' come Bjarne Riis al Tour del '96, ma senza bici.

lunedì 4 giugno 2012

100 km del Sahara 2013: ci saremo!

Fin dagli albori delle nostre prime gare podistiche, abbiamo - con delle manie di grandezza senza precedenti - deciso di puntare subito in alto.
Corse sulla Luna, in Antartide e nel Sahara. Nudi o senza vestiti. Sempre carichissimi di buone intenzioni, sempre affascinati da competizioni senza senso.


Ci eravamo messi in mente di tutto, ma, con il passare dei giorni, dei mesi e degli anni, ho cominciato a pensare che fossero tutte delle fantasie.
Megalomani senza arte, né parte. 
Ieri mi sono accorto che in realtà non era così. Siamo uomini veri.
Max ed io ci siamo iscritti alla 100 km del Sahara.
Mi viene da piangere, ma non so se dalla gioia o dalla disperazione.
Felicità alle stelle.

sabato 2 giugno 2012

Trail dell'Orsa 2012

Domenica scorsa abbiamo partecipato al famoso Trail dell'Orsa. Io ho concluso la non competitiva da 15km e 900mt di dislivello mentre Clod ha portato a casa con estremo onore la 25km con 1900mt di dislivello positivo. Stranamente mi è piaciuto. A differenza della mia ultima pesantissima esperienza al Trail del Monte Baldo (durante il quale mi sono clamorosamente perso) sono rimasto soddisfatto della mia preparazione e di essere arrivato nei primi 20. Tirando le somme la parte piú dura è stata la discesa che è risultata tecnicissima e veramente ripida. Mi sono stupito di come scendevano alcune persone con un fisico non proprio esile che senza paura volavano al doppio della mia velocità senza temere di cadere e rotolare fino all'arrivo. Con il senno di poi mi sono pentito di non aver partecipato alla 25km ma l'anno prossimo non mancherò. Onore ai maratoneti che hanno chiuso la 43km, tra cui i colleghi Latin Anacleto e Simone. Veramente dei super-uomini! Marco Olmo uno di noi! (Ossia: ci piacerebbe tanto essere come Marco Olmo)

mercoledì 30 maggio 2012

Amburgo: il post gara

Ormai assorbita la mia personale insoddisfazione per non aver terminato la maratona in meno di 3 ore e 20, darò la mia personale prospettiva sulla più recente impresa dei mezzocaffeboys.
La giornata della gara è stata descritta dettagliatamente dall'ormai trail-man Bia. Ciò che non è stato raccontato con la necessaria enfasi riguarda il pre ed il post gara.
Il ritrovo, come di consueto, è sotto casa del Bia dove il General ci carica sul suo gigantesco SUV nero alla volta dell'aeroporto. In zona check-in compattamento, con l'aggiunta della punta di diamante. Passati i controlli di sicurezza facciamo subito amicizia con Ken (l'amico di Barbie): maglietta rosa shocking, lifting facciale risalente a venti minuti prima e -probabilmente finti- muscoli da Juri Chechi. Tra l'ilarità ci imbarchiamo sul volo per Monaco che poi proseguirà per Amburgo.
Giunti a destinazione, sulla metro, il Bia improvvisa un'estrazione per l'assegnazione dei posti nelle due camere, una da due letti e l'altra da tre. Nel sorteggio sono capitato nella camera da due con Clod, mentre la follia si concentrava nell'altra stanza con i cugini Generale e Punta di diamante: culo, camicia e capelli al vento. Ritirate le chiavi e aperta la porta della camera mi rendo conto di essere finito nell'Hotel degli umpa lumpa: il letto "matrimoniale" aveva dimensioni meno che francesi, risultando poco più di un singolo. Premessa non delle migliori. Come da previsione, alle ore 2 di notte mi ritrovo con Clod in posizione "uomo vitruviano" anche soprannominata per l'occasione "posizione stella".
Il mattino del sabato sveglia presto, colazione e via per la prima tappa del programma da me realizzato prima della partenza. Gita in battello sull'Elba. Giunti al porto investiamo la punta di diamante, unico a conoscere la lingua locale, del compito di capire prezzo, tragitto e durata del tour. Per farla breve, la trattativa con il venditore in lingua tedesca è affetta da gravi problemi di comunicazione, tanto che alla fine optiamo per decidere il da farsi con l'ausilio del metodo "testa o croce". Saliti sul battello, la parte scoperta dello stesso si è trasformata in un set fotografico per il General che si è prestato ad una serie di scatti osé, con tanto di bandiera tedesca sullo sfondo (anche se lui è francese).
Dopo il sollazzo giornaliero ed il ritiro pettorale, l'imprescindibile cena pre gara. Il luogo selezionato è un tipico ristorante italo-tedesco. Al gruppo si sono nel frattempo aggiunti altri quattro elementi capitanati da un amico Latin. Come se niente fosse spazzoliamo sei pirofile di pasta tra arrabbiata, al pesto e al pomodoro. La punta di diamante non curante del fatto che il giorno dopo avrebbe dovuto correre 42km, tracanna mezza bottiglia di vino e la restante metà se le porta via tipo barbone nella metro.
Giunti in albergo, baci abbracci e tutti a nanna!!!
Della gara sapete tutto ma è del post che non sapete nulla. Il General ci ha abbandonato la notte del giorno della maratona, addormentandosi vestito nel letto dell'albergo e svegliandosi alle quattro del mattino, buttando i vestiti a casaccio nel trolley e correndo a prendere la prima metro della giornata.
Il giorno 4, a parte le visite turistiche, prevedeva a sorpresissima una serata in puro stile amburghese: cena da una amica della punta di diamante e festa di innaugurazione della casa di una sconosciuta ragazza tedesca. Sorvolando sulla giornata passata in bicicletta con l'ausilio dell'ottimo bike-sharing cittadino mi vorrei concentrare sulla nottata. Acquistato un regalino per colei che ci preparerà la cena e una cassa da 24 birre da 0,5l partiamo tutti agghindati e ci ritroviamo in una casa super accogliente seduti davanti ad un ottimo piatto di "orzotto". Partono subito due bottiglie di vino e poi via in autobus verso la festa.
Una volta entrati alla festa mi rendo subito conto del disagio che andremo ad affrontare: birra + ragazzi scatenati + musica dance tedesca + frigo pieno di superalcolici + tanta sete = serata devastante! Dopo tre ore e un enorme quantitativo di alcolici ingeriti usciamo sotto i fumi dell'alcool. Io devo ammettere di essere stato quello in condizioni peggiori e vengo trascinato dentro un taxi da cui poi usciro rotolando. Ultimo Kebab e poi a nanna.
Il giorno successivo ci troviamo tardissimo tutti uniti al ristorante dell'albergo per la colazione e per l'ultimo resoconto di questa splendida gita. Tutto sommato è stato tutto fantastico: la città, la gente, la gara, le aringhe, il bike-sharing e naturalmente il disagio che come sempre riusciamo a creare e fronteggiare come veri eroi.

martedì 29 maggio 2012

Un eroe alla 100km del Passatore

Questa la devo raccontare.
Stamattina accendo il computer e mi trovo una mail dell'amico latin Flavio il quale ha partecipato - lo scorso fine settimana - alla 100km del Passatore.
Flavio corre sempre e tanto. Non sta attento ai tempi, alle medie o ai ritmi. Corre per il gusto di correre.
Per questo motivo ha deciso di fare, per la quarta volta, la 100km del Passatore essendo però, in questa occasione per sua stessa ammissione, davvero poco allenato e poco fiducioso di riuscire a completarla.
Bè ce l'ha fatta e stamattina mi ha scritto.
Con il suo permesso do la giusta pubblicità al suo resoconto
"Salve Ale, tutto bene?
Beh sinceramente non so se sia il caso di scriverti quanto ho vissuto, provato questo week end, comunque eccomi qua.
Si' è vero ho partecipato ancora una volta alla 100 km del Passatore, la 4' volta, sono proprio senza scampo.
Io non riesco a scrivere di tempi, sensazioni fisiche o simili, quindi se ti va' te la racconto a modo mio. Troverai poco di interessante dal punto di vista sportivo, vedi tu cosa fare di questa mia mail.
Alla partenza eravamo in parecchi, molti di piu' degli altri anni, con circa 800 debuttanti a questa gara. Poco prima della partenza vedo un podista defilato che scrive qualcosa su un pettorale ad un altro podista, è Giorgio Calcaterra, campione del mondo dei 100 km, lo saluto e mi faccio autografare anche il  mio pettorale.
Prima di partire, mi trovo con 2 miei amici di Milano, Nicholas ed Emanuele, non fanno mai nessuna gara in giro, di nessun tipo, solo il Passatore.
Quest'anno pero' sono assistiti da 3 loro amici in bicicletta che li seguiranno durante il percorso,
I nomi non li conosco, da quei pochi minuti che li visti, chiamiamoli il cow boy, il reggae men e Coppi.
Al reggae men affido una mia T-shirt ed un K-way, nonostante avessi gia' dato il mio borsone all'autobus dell'assistenza.
Nicholas ed Emanuele sono tranquillisimi, la prenderanno come viene, a loro, come a me e al 90% dei partecipanti non interessa altro che arrivare.
Si parte, tempo perfetto, fresco.
Dopo circa 13-14' km di corsetta, decido di completare gli ultimi 3-4 km di salita prevalentemente camminando, per poi arrivare al traguardo dei km 31,5 in  ore 4.18 compresi di massaggio e cambio indumenti.
Come al solito mi perdo in me stesso e butto via circa 30 minuti.
Del cow boy, reggae men e Coppi nessuna traccia.
Poi dal mio telefonino si materializza la voce di un angelo (anche gli angeli probabilmente oltre alle ali hanno anche una voce), nel mio caso è quella di Francesco.
Mi chiede:
-"dove sei?"
-"in Toscana" rispondo
-"si questo l'ho capito ma dove"
Cosi' vengo a sapere che è vicinissimo a me, pronto per corsettare con me.
Mi trovo con lui al km 32 e questo angelo mi scortera' per un bel po'.
Con lui parto e  verso il km 37 affrontiamo la 2' parte di salite, circa 12 km, fatte quasi tutte di corsa direi, a parte gli ultimi 2-3 km.
Arriviamo al traguardo dei 48 km con un mio tempo di 7.26 dalla partenza.
Qui trovo altri 2 miei amici che si sono ritirati, 4 chiacchiere con loro, 1 caffe' un cambio abiti e pero' qui spreco circa 52 minuti.
Si riparte, io e l'angelo Francesco, per un'altra tranche di 17 km. un po' in discesa, non molti, credevo di piu'.
Arriviamo a Marradi, km 65 verso le ore 1,15.
Qui l'angelo custode Francesco  si congeda da me, sale in auto con un grand'uomo di suo zio che lo aveva accompagnato in auto e mi saluta dandomi le ultime raccomandazioni.
Qui a Marradi, altro massaggio, cambio indumenti, ma butto via ben 55 minuti, pazienza.
Ne mancano solo 35 all'arrivo il solo pero' è molto relativo, anzi non conta niente.
Impieghero' poco meno di 6 ore per farli,  ci sono ancora circa 3-4 km. di salite verso il km. 70.
Verso il km. 80 sto un po' male,lo stomaco è proprio in disordine, sorseggio del the ma lo rigetto subito, ho voglia di integrarmi fisicamente, ma non riesco ad ingerire nulla.
Continuo, per fortuna non sono stato catturato dal sonno. Poco prima del km 90 sono finito, non ne ho proprio piu'.
Poco dopo  incontro il mio amico Emanuele, lui era gia' finito da un bel po'.
Lo saluto e continuo in qualche modo fino all'arrivo dove arrivo in h 17.05, circa 55 minuti piu' dell'anno precedente.
E i cavalieri?
Ho saputo all'arrivo che il cow boy verso il km 30 si è smarrito, proseguendo per le colline toscane per 12 km, poi è tornato indietro, caricando la bici sul bus dell'organizzazione e lui seduto su un bel sedile fino a Faenza. Il reggae men con le mie poche cose proprio non si è visto, chissa che fine avra' fatto. Il Coppi lo avevamo incrociato un attimo io e l'angelo Francesco, pedalava lesto in salita, poi nessuna traccia.
L'angelo Francesco invece è stato con me sia fisicamente che intimamente.
Ci rimarra' per un bel po' dentro di me, almeno 50 anni credo.
Così come tutti voi.
Un saluto a tutti
Flavio
Non so perche' faccio queste cose ma a me per il momento va bene cosi' anche se poi alla fine si è un po' disintegrati".
Queste persone rendono speciale la corsa.
Solo loro.
Grande Flavio!

martedì 22 maggio 2012

Perplesso

Domenica correremo il Trail dell'Orsa, percorso di 25km e dislivello positivo di 1900 metri.
Vero è che sia l'Alieno sia il nostro amico Anacleto si scateneranno sulla 43km con dislivello positivo di 2800 metri. In ogni caso mi chiedo perché sono iscritto, con poche salite alle spalle ed un raffreddore che dura da due settimane?
Le previsioni sono disponibili per il momento fino a sabato ed annunciano acqua (e conseguentemente molto fango).
Penso di aver capito come finirà.
Chi prende la macchina?

lunedì 21 maggio 2012

Latin Marathon Lovers

Un nome, una sicurezza.


Tre anni addietro abbiamo - spavaldamente e senza cognizione di causa - iniziato a correre. Quasi in contemporanea ci siamo iscritti ai Latin Marathon Lovers, un'associazione sportiva dilettantistica di circa centocinquanta umani e un paio di alieni, che col tempo abbiamo scoperto essere piena zeppa di persone che non solo vogliono correre, ma che, soprattutto, vogliono divertirsi.
Recentemente, il gruppo storico che ha tenuto su la baracca per anni, ha deciso di tirarsi un po' indietro per, come dicono loro, fare spazio ai giovani.
Clodrunner ed io, con il consueto entusiasmo, ci siamo quindi resi disponibili ad entrare a far parte di quel Consiglio Direttivo che cerca di tenere uniti questi centocinquanta cavalli pazzi.
Detto, fatto.
Insieme ad altri cinque volenterosi siamo stati dunque eletti e, da subito, cercheremo di darci da fare per tenere alto in europa e nel mondo, il buon nome di questa stupenda associazione.
Per aspera ad astra.

 

lunedì 14 maggio 2012

Primo Trofeo del Custoza - Esplosioni addominali

Antefatto.
Giovedì nel tardo pomeriggio, convinto dall'alieno, mi iscrivo in solitaria ad una gara che da settimane già mi attirava davvero molto: http://maratonadelcustoza.wordpress.com/.
Metà asfalto e metà sterrato in posti bellissimi, per complessivi 25 km di saliscendi sulle colline veronesi.
L'alieno stesso avrebbe partecipato.
Tutto a posto direte voi.
Vai, corri e non rompere i coglioni.
Peccato che il giorno prima della suddetta gara sia stato a fare canyoning - o torrentismo - dalla mattina alla sera. Tra torrenti, birre e cena ho toccato il letto ben cinque ora prima della sveglia. Un vero campione.
Nessun problema, comunque pensavo, non è mai morto nessuno per poche ore di sonno.
La tragedia però era in agguato.
Dopo essermi trovato con l'alieno - il quale partiva per arrivare tra i primi dieci ed è arrivato addirittutra quinto (bravissimo!) - siamo partiti sotto un diluvio di proporzioni bibliche.
Fortunatamente proprio sotto il nastro di partenza ho trovato l'amico Anacleto con cui speravo di poter correre in compagnia fino alla fine. Andava tutto bene, ero un po' stanco ma mi sentivo abbastanza in forma nonostante tutto.
Non avevo, però, fatto i conti con l'acqua e il vento. L'effetto combinato che questi due fattori hanno avuto sulla mia panza è paragonabile solo ai test atomici francesi di Mururoa.

Al nono km circa, infatti, ho iniziato silenziosamente ha rallentare lasciando pian piano andare il mio compagno di gara.
Tra il nono e il decimo km ho dato poi il via ad una personale gara di peti contro me stesso. Meglio del concerto di capodanno. Proprio al decimo km mi son accorto che si stava per consumare un dramma.
Con un balzo quasi felino mi sono letterlamente gettato in mezzo al bosco e ai rovi per risolvere la questione prima che la questione risolvesse me.
Dopo circa cinque minuti sono uscito dal bosco più leggero di circa dieci kg.

Ho ripreso a correre al mio ritmo e son arrivato al traguardo in 2 ore e 6 min.
Tutto sommato sono anche soddisfatto considerato che quel fantomatico km 10 l'ho percorso in 10 min grazie al pit stop non preventivato.
La gara è bellissima. Correre sullo sterrato in mezzo ai vigneti è davvero stupendo.
Poi con il diluvio mi son esaltato, fango e scivoloni sono il mio pane quotidiano.
La prossima volta mi porto una pancera riscaldata.

martedì 8 maggio 2012

Amburgo terra di conquista

Facciamo un passo indietro.
Volevo scrivervi della gara. E che gara cribbio.
Cerco di partire dall'inizio, dal momento in cui mi son svegliato e il Generàl era già vestito di tutto punto, con tanto di armatura, spada e scudo. Aveva già fatto una copiosa colazione a base di lasagne al forno e marronata di pere.
Preso atto del lauto banchetto mi sono voltato verso il compagno di branda (la punta di diamante, ritornato alle maratone dopo tre anni di inattività) il quale era a sua volta sommerso di cibo: dalle cinque della mattina, infatti, aveva deciso di mangiare una brioche ogni trenta minuti secchi.
Questo per cercare di sistemarsi lo stomaco dopo le caraffe di vino rosso bevute la sera prima. "Ho un po' di acidità" mi ha infatti confessato tenendosi la pancia.
Vi ricordo, per dovere di cronaca, che il giovane ragazzo ha chiuso la maratona in 3h 07min.
Forse se non si sbronzava faceva il record del mondo.
Chi lo sa. 
Sistemata anch'io - con Max e Clod - la pratica colazione e fatte le foto di rito mi sono strappato le mutande e sono uscito dall'albergo carico come una molla.
Presa le metro e dato avvio alla consueta gara di peti, mi sono accorto di aver dimenticato il fidato Garmin in albergo. Costretto Max ad accompagnarmi abbiamo cominciato a girare a caso alla ricerca dell'albergo che nel frattempo - probabilmente - era stato spostato e nascosto da un manipolo di transformers indemoniati.
Ritornati ai nastri di partenza, e verificato il sempre altissimo grado di tensione agonistica di clodrunner, ci siamo abbracciati e palpeggiati.
Ognuno nella propria griglia e arrivederci a presto.
In questo momento ancora una volta ci siamo chiesti perchè. Perchè vogliamo fare tutta questa fatica? Perchè l'organizzazione gara mette sempre in sottofondo delle musiche trionfalistiche senza senso? Perchè la gente ha dei tatuaggi maori anche dove non batte mai il sole? Tutte domande che non troveranno mai una risposta.
Ma tant'è.
Colpo di pistola e via.
La punta di diamante resta qualche km con me e Max e poi decide che è ora di correre sul serio, mette la freccia e se ne va.
Chiuderà nel tempo citato lasciando una bella chiazza "vomito style" subito sotto lo striscione del traguardo.
Clodrunner - dopo una leggera crisi finale e dopo esser stato sverniciato dalla punta di diamante che sarebbe arrivata a Berlino se avesse potuto - si attesterà sulle 3h 09min.
Io e Max 3h 23min con grande sofferenza e un pizzico di rammarico per non aver sfondato il muro delle 3h 20min.
La gara bellissima. Una città stupenda, popolata da persone davvero accoglienti - meditate milanesi e veronesi che vi incazzate alla prima non competitiva da dieci partecipanti - che addirittura offrivano cibo e bevande ai corridori facendo un tifo davvero sfegatato nei confronti di persone che neanche conoscevano.
Correre così è un piacere, la maratona passa veloce, la gente da la carica che serve per portare a casa la pelle.
Capitolo Generàl. Il nostro condottiero era già in albergo quando siamo tornati.
La versione ufficiale è che ha vinto la gara nella categoria superdotati, la versione ufficiosa è che allo scoccare della mezza maratona ha deciso che la metropolitana era un mezzo molto più intelligente per spostarsi da una parte all'altra della città.
Come sempre non ci sono conferme nè smentite.
Devo dire che la Germania ha regalato, ancora una volta, emozioni davvero inaspettate. 
Paesaggi bellissimi, però la gente ha fatto la differenza.
Specialmente le ragazze mi suggerisce la punta di diamante. 
Lui si che è un vero viveur! 

mercoledì 2 maggio 2012

Est! Est!! Est!!!

Hamburg è bellissima, il tempo è stato perfetto e sono fioccati i record!
Max e Bia 3h23m
Me medesimo 3h9m
e...
La Punta di Diamante 3h7m!!!
Come disse il coppiere del Vescovo Defuk alla scoperta del bianco di Montefiascone: Est! Est!! Est!!!
A breve il racconto delle nostre mirabolanti avventure.

venerdì 27 aprile 2012

Ai blocchi di partenza

Oggi pomeriggio un tedeschissimo volo Lufthansa ci porterà nella prussiana Amburgo. Non riesco a pensare un luogo migliore dove infrangere ogni record.
I ragazzi sono piuttosto entusiasti e lo sono anch'io, perché abbiamo riformato il gruppo di Parigi, con la sostituzione in corsa di Max col Dottore.
La presenza congiunta del Generale e della Punta di diamante promette benissimo!
Oltretutto dove si parla lingua tedesca si corre forte, infatti le mie due migliori prestazioni sono state Monaco e Vienna.
Sogno il momento in cui varcherò la soglia di un Burger King, sudato e sfatto con al collo la medaglia della nuova best performance.
In nome di Dio e della nazione, Geronimo, Geronimo, Geronimo!

martedì 24 aprile 2012

Run For Love

Vi segnalo questo nuovo - l'ennesimo direte voi - social network: run for love.
In sostanza verranno organizzate delle uscite, la prima sarà il 6 maggio alle ore 9 a Milano, Roma, Bergamo e Como, in diversi luoghi d’Italia per correre all togheter.
Ogni allenamento si svilupperà su 5 km da percorrere in modo non agonistico, per tenersi in forma e conoscere nuove persone. Sembra una buona iniziativa.
Peccato che siano solo uscite da 5 km.
Cambiarmi, sudare (?!) e lavarmi per tal distanza non ci sta. Il gioco, almeno per me, non vale la candela.
Restiamo sintonizzati, se aumentano i km e passano di qua mi ci butto dentro.


lunedì 23 aprile 2012

Dramma a Londra

Una giovane ragazza di trentanni è morta correndo la Maratona di Londra, a circa un chilometro dal traguardo.
Correva per beneficenza, ecco la pagina dove si possono ancora fare delle donazioni: http://www.justgiving.com/Claire-Squires2 .
Non conosco la storia di questa ragazza, né ho idea del suo grado di preparazione.
Certamente non bisogna dimenticare che correre 42 chilometri non è una passeggiata e che vale la pena di sottoporsi ad una seria visita medico sportiva ogni anno, anche se spesso all'estero non è obbligatoria. Molti sottovalutano la cosa ed anche il direttivo dell'associazione per cui sono tesserato fatica non poco per ottenere che tutti facciano la visita.
Non ha senso dare per scontato di potercela fare in base a risultati precedenti. Se ho fatto il mio miglior tempo due anni fa non significa certo che io sia in grado di ripeterlo oggi!
Io mi faccio visitare in un centro ospedaliero dove il personale è molto serio e la visita costa esattamente quanto dalle altre parti.