lunedì 18 febbraio 2013

Giulietta e Romeo Half Marathon. Come si costruisce un record

Mentre Bia è in montagna a pascolare con i suoi amici bufali, Clod e Max corrono la mezza maratona della propria città con il solito intento, naturalmente: infrangere ogni record.
Clod
Ecco come si prepara il record di un amico. 
1. BASE. Allenati poco tutto l'inverno perché finisci tardi di lavorare o hai qualche cena, aperitivo, impegno estemporaneo di ogni genere. 
2. CROSS TRAINING. Prendi un paio di chili nelle predette attività. 
3. CONSIGLI. Regola aurea: non correre mai più di due volte alla settimana, mai per nessuna ragione. Le due sedute devono tenersi preferibilmente in giorni contigui e non ben distribuiti durante la settimana. 
4. PERFEZIONAMENTO. Per perfezionare la preparazione recati, sette giorni prima della gara, presso la scuola elementare più vicina e chiedi di essere internato un giorno intero con i bambini malati. Dopo quattro giorni di febbre alta e bronchite sei pronto. 
Al termine di questo programma scientificamente concepito non potrai mai correre ai tuoi livelli, puoi solo tentare di fare il pacer per qualche amico. Sputando sangue come se lottassi per battere di dieci minuti il tuo PB.
Questa preparazione fa calare naturalmente le tue prestazioni, in modo che tu possa appoggiare il tuo amico condividendone difficoltà e sofferenze ai vari passaggi.
5. LA GARA. Tutto come sempre: punta al record, tenendo il ritmo il più stabile possibile. Se ne hai la forza incita il tuo amico nei momenti cruciali. Quando manca poco alla fine e avresti moltissima voglia di ritirarti sentirai che non puoi mollare: hai una responsabilità nei confronti del tuo amico e devi portarlo al traguardo come da programma. Dopo tutto hai corso altre volte più forte di così, quindi pensi di potercela fare anche se stai soffrendo: è una pia illusione, il tuo fisico è un cesso, ma la potenza della mente può aiutarti.
6. ARRIVO IN PARATA. Bravi, ce l'avete fatta! Clap clap.
7. POST GARA. Occhio ai crampi, non dimenticare che sei un water, non hai corso in scioltezza.
Max
Non posso che essere felice come un bambino. Ho corso una gara perfetta. Ero allenato più di Clod ma comunque sentivo che non avrei raggiunto l'obiettivo di rimanere sotto i 90min per correre i 21 a Verona.
Sorpresa, ce l'ho fatta.
Partenza nella peggiore posizione possibile, in fondo alla seconda gabbia. Come sempre Clod si è indispettito tantissimo e mi ha apostrofato con un "non capisco perchè tu e il Bia vi ostiniate ad entrare all'ultimo secondo". Allo sparo ci siamo resi conto che avremmo dovuto spingere per non perdere troppo tempo. Così è stato. Ottime sensazioni fino al decimo chilometro per ripassare poi sotto il gonfiabile della partenza al quindicesimo ancora in condizioni decenti ed intorno ai 4min/km. Un piccolo calo al sedicesimo e poi la voce di Clod mi suggerisce: "spingi fino al diciottesimo ed è fatta". Arrivo in parata con passaggio dentro l'Arena. Un'ora, ventotto minuti e quarantacinque secondi!
Non si dovrebbe godere delle fatiche altrui ma devo dire che vedere Clod arrancare con me per chiudere sotto l'ora e mezza mi ha dato la forza che mi mancava. Grazie Clod.

Imprevisti africani

Come ormai sapete tra meno di un mese il Bia ed io correremo la 100km del Sahara.
Quando eravamo già ben convinti del fatto di dover affrontare le dune tunisine, come un fulmine a ciel sereno è scoppiata una guerriglia inaspettata nel medesimo paese che ha scombinato tutti i programmi nostri e, soprattutto, dell'organizzazione.
Sabato sera, infatti, davanti ad una buonissima pizza, mi squilla il telefono.
Dall'altra parte mi risponde un Bia farfugliante, in evidente stato confusionale e sovra-eccitato che mi comunica di aver appena ricevuto una mail dagli organizzatori della gara. Il contenuto avvisa tutti i partecipanti che per motivi di sicurezza la gara non si correrà più in Tunisia ma in altro luogo: il Senegal.
Il primo pensiero è stato di profonda preoccupazione ma dopo poco mi sono reso conto che l'impresa che ci troveremo ad affrontare sarà ancor più epica.
Dal giorno della comunicazione del cambio di destinazione, avrò sentito il Bia almeno venti volte al giorno e finalmente, mettendo freno alla sua eccitazione galoppante, abbiamo confermato la nostra partecipazione.
Ora ci troviamo a risolvere vari dubbi: vaccini, passaporti, attrezzatura, trasferimenti etc, ma sono tutti elementi che fanno parte del gioco e rendono un viaggio ancora più bello ed emozionante.
In sostanza la formula non cambia, ma la destinazione è tutta nuova. Non più un paese turistico, noto e conosciuto a tutti, bensì uno stato di cui poco si sa e in cui quasi nessuno va.
E' un'occasione unica e questo è stato il motivo principale che ci ha spinto a confermare senza indugio la nostra partecipazione.
Abbandoneremo quasi del tutto le tende per essere ospitati in hotel. Ci saranno molti spostamenti in bus tra una destinazione e l'altra, ma questo ci permetterà di visitare zone molto diverse tra loro. Le temperature sono molto diverse e ci troveremo ad affrontare giornate meno calde e nottate meno fredde con massime attorno ai 25° e minime sui 20°.
Il Bia non è alla sua prima esperienza nell'Africa nera ma per me è il battesimo.
Risolti gli ultimi aspetti organizzativi saremo pronti. Tutto sommato possiamo dire di essere stati veramente fortunati.
Ora dobbiamo solo portare a casa la pelle!